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Preacher 5

Preacher 5Prendete un finto predicatore che assorbe al proprio interno un'entità ibrida, nata dall'intreccio di Bene e Male e dotata del Verbo, vale a dire la possibilità di imporsi sulle altre persone attraverso il semplice uso della parola.
Aggiungete al cocktail un vampiro irlandese, una ragazza con le palle e un'organizzazione di schizzati che intende offrire al mondo il nuovo messia.

Tutto questo è Preacher: uno splendido mix di nonsense, dialoghi esplosivi e cultura trash.
Sebbene i lavori di Garth Ennis possano essere considerati, spesso e a ragione, dei bei contenitori senza contenuto, questo numero di Preacher va oltre ogni aspettativa, imponendosi come un esempio eccezionale di "trash lirico": ogni più piccola sfumatura e ogni più insignificante dialogo, anche se banali, sono presentati in modo così spietatamente originale che è impossibile non esserne trascinati.
"Texas e il cosmonauta", la storia di chiusura, è un piccolo gioiello che, in pochissime pagine, riesce a parlare della guerra in modo straordinariamente umano.

Cinque euro spesi alla grande.


Luca Baboni
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