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Brave New World

Brave New World (Planeta DeAgostini, spillato, 72 pagine a colori, € 3,95) testi di Tony Bedard, A.J. Lieberman, Bruce Jones, Jimmy Palmiotti, Justin Gray, Steve Niles, Gail Simone e Judd Winick, disegni di Ariel Olivetti, Al Barrionuevo, Renato Guedes, Daniel Acuña, Justiniano, John Byrne e Howard Porter

Brave New WorldÈ ormai assodato che il supereroismo americano sia tornato alla politica dei crossover. Ad esempio, subito dopo Crisi Infinita, la DC ha iniziato a piantare i semi per nuove trame corali, di cui Brave New World contiene i primi germogli.

Dopo le due pagine introduttive di Tony Bedard e Ariel Olivetti, autori anche della parte conclusiva dell’albo, è la volta del "Martian Manhunter" di A.J. Lieberman e Al Barrionuevo, in cui si presenta l’ipotesi che J’onn J’onnz non sia realmente l’unico superstite della sua stirpe. Seguono l’azione e i dialoghi serrati di "Omac" (Bruce Jones e Renato Guedes), gli spunti politici di "Uncle Sam and the Freedom Fighters" (Jimmy Palmiotti, Justin Gray e Daniel Acuña), i toni orrorifici di "Creeper" (Steve Niles e Justiniano), le atmosfere classicheggianti di "The All New Atom" (Gail Simone e John Byrne) e la crisi dei poteri di "The Trials of Shazam!" (Judd Winick e Howard Porter).

Ne esce una panoramica sensibilmente eterogenea, un excursus tra il vecchio e il nuovo a opera di alcune delle penne che a modo loro stanno scrivendo la storia contemporanea dei comics. Autori capaci di innovare il sottobosco DC spaziando dai ritmi alla action movie alle cupe visioni del fumetto anni Novanta. Vecchi cliché che danno un senso di déjà-vu, ma che allo stesso tempo ostentano la propria immortalità.



Simone Celli
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