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Giovanni La Mantia

Giovanni La Mantia

Buzzelli sul web

  • Pubblicato in News

buzzelliNuovo sito dedicato alle opere di Guido Buzzelli, imprescindibile Artista che ha segnato un tratto importante dell'editoria a fumetti. Il precedente sito ufficiale viene adesso sostituito da uno prodotto interamente nel nostro territorio per questioni organizzative legate a una recente disposizione di legge francese.

Quello vecchio rimane comunque online ma non sarà più aggiornato e quello nuovo è già attivo al seguente indirizzo: http://guidobuzzelli.altervista.org

FUCKland #0

Prodromi di un progetto ambizioso, FUCKland è un albo autoprodotto dal Michael Kane Studio costituito da cinque autori già noti al pubblico e che Comicus vi ha puntualmente presentato.

In un mondo violento nel quale vige l'anarchia, un gruppuscolo di singolari eroi prova a combattere il malaffare imperante per rendere un po' più agevole la vita della disgraziata comunità di un'isola dolente.
Tra le pagine sfilano in rapida successione Fish e Mr. Rosencrantz, una coppia di individui duri e impuri (l'autore è Antonio Fuso), i folli jazzisti urbani dello Speedway Trio (di Fuso e Werther Dell'Edera), l'apatico Gabriel Darko e il gabbiano mistico Flanagan Middlestone (di Fuso e Gabriele Dell'Otto), l'infido zombie "60" (di Stefano Simeone) ed il surreale Eyeman, supereroe al di sopra di tutto con un nemico ingestibile come Dr. Finger (di Fuso e Giorgio Pontrelli).
Non è dato sapere cosa facessero prima questi personaggi, non è importante adesso. Qui li vediamo immediatamente immersi nell'azione più sfrenata. Gli avvenimenti sono incalzanti e vanno di pari passo con un citazionismo moderno che non funge da mero fondale ma è un unicum con la narrazione grafico-letteraria. Apparentemente non c'è un vero collante tra le varie vicende, è probabile che nel prosieguo dell'avventura editoriale ogni tessera prenderà la sua posizione corretta.

Il premio Eisner 2001 Brian Azzarello, sceneggiatore americano molto stimato dai soci di MKS, firma una prefazione che illustra in modo stringato ma esauriente il manifesto programmatico del progetto in atto e il profilo degli autori.
Di seguito una sorta di Caronte futuristico abbozza lo scenario spazio-temporale in cui si svolgono i fatti di FUCKland; lo stesso presenta in coda un ricco schetchbook con studi e bozzetti dei character.

Un albo dove la fantasia sfrenata si sposa con la voglia matta di creare qualcosa di notevole. Questo è solo il numero zero e certamente il meglio dovrà ancora venire, l'assaggio però è gustoso e vale la pena attendere ciò che sarà.

Dylan Dog gigante 20

Il ventesimo annual gigante dell'Indagatore dell'Incubo presenta quattro episodi: le due più brevi e poco incisive sono del curatore della testata Giovanni Gualdoni, il piatto forte è costituito invece da quelle di lunghezza canonica, entrambe interessanti anche se non scevre da imperfezioni.

"L'alleanza" di Alessandro Bilotta e Luigi Piccatto è una storia cupa in cui ritroviamo Rutger il vampiro, personaggio già visto nel 2006 nella stessa collana. La Emoglobaltek è una spregiudicata azienda farmaceutica che sta apparentemente sperimentando nuove soluzioni curative, in realtà mira a un tornaconto in un settore differente. Un'avventura dal forte impatto visivo in cui Dylan agisce da co-protagonista. L'abile sceneggiatura sopperisce a un soggetto non proprio originale; riuscita la prova grafica, soprattutto nelle tavole a mezza tinta.

La prima delle due storie brevi, "La sala della tortura" disegnata da Marco Bianchini, nelle intenzioni spingerebbe sul coté psicologico dei personaggi approdando sostanzialmente a un nulla di fatto. La trovata finale non ci sembra particolarmente riuscita e nonostante la trama sia piuttosto incalzante non riesce a coinvolgere appieno il lettore. Bianchini non appare al meglio delle sue possibilità e così non riscatta parzialmente questa storiella riempitivo.

In "Effetti collaterali" di Carlo Ambrosini torna il filone socioanalitico e il mondo surreale dell'inferno burocratico. Una buona storia di infiniti attimi possibili condita dai mostri che abitano tanto la realtà quanto l'immaginario, in un'appassionante dicotomia. Lo sfondo invernale aggiunge sofferenza fisica e mentale, coinvolgendo chi legge in maniera quasi subdola. Personaggi caratterizzati per un'avventura ben disegnata che si legge volentieri, seppure con un leggero senso di déja-vu derivativo.

"Voodoo", affidata ai pennelli di Piero Dall'Agnol, prosegue il trend zombesco della tradizione dylandoghiana narrando però una vicenda inconsistente di giovani innamorati incompresi e con il solito finale che vorrebbe essere a effetto ma che risulta assai prevedibile. Nonostante le illustrazioni dell'artista piemontese siano sempre una gioia per i palati, sarebbe il momento di bandire dalla collana queste storielle insulse che nulla aggiungono al curriculum del character sclaviano, ma che anzi spesso appaiono deleterie.

Un volume che offre un ventaglio di situazioni e argomenti perlopiù noti al fan di Dylan Dog, con i suoi pregi e i suoi difetti. Nulla di nuovo sotto il fioco sole  londinese, se non un paio d'ore di puro intrattenimento.

AltroQuando c'è

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Pubblichiamo il comunicato dello staff di AltroQuando, libreria specializzata di Palermo


AQF4


AltroQuando è ancora qui. La prima fumetteria di Palermo, quella aperta da vent’anni, resiste ancora. Ci sembra il modo più appropriato per rispondere a chi già cantava, pur lodandoci, la nostra dipartita. Non ci capacitiamo di questa falsa notizia che, dal tono dell’articolo firmato da Mario Genco su La Repubblica di Palermo del 05.11.11, dà la nostra attività per chiusa già da tempo. Né si tratta solo di fare i relativi scongiuri, giacché affermare la nostra scomparsa dal territorio su uno dei quotidiani più letti in città non ci aiuta certo a sollevare le sorti di un esercizio commerciale che, come tanti altri a Palermo, sopravvive sul filo del rasoio. E’ vero che la crisi globale ha messo in ginocchio anche noi, e che a Giugno del 2010, in un’ora particolarmente nera, è stata organizzata presso il circolo Malussène una manifestazione volta a salvare la fumetteria, nel corso della quale sono state messe all’asta opere grafiche di disegnatori emergenti e già noti. Da quell’iniziativa, svoltasi ormai più di un anno fa, e dall’aiuto di sostenitori privati, AltroQuando è riuscito a trarre le energie sufficienti per restare aggrappato alla zattera, e a resistere, faticosamente, in un centro storico sempre più vuoto e agonizzante. La nostra fumetteria, però, è ancora aperta, e oggi si vede costretta a valutare il danno di un’imprecisione giornalistica che lascia sconcertati. Uno sconcerto tanto più grande dal momento che parliamo de La Repubblica, quotidiano da noi seguito e normalmente apprezzato. Ci suscita irritazione pensare che sarebbe stata sufficiente una breve telefonata per evitare un’inesattezza, potenzialmente dannosa per terzi, di tali proporzioni. Uno dei punti fermi di chi lavora nel settore notizia dovrebbe essere soprattutto la verifica delle fonti, prassi che in questo caso sembra non essere stata seguita. Non ne vogliamo personalmente a chi ha firmato l’articolo, ma ci rende perplessi il fatto che le consuete dinamiche redazionali non siano bastate ad arginare un errore così marchiano.

Si rende dunque necessaria un’urgente smentita. Affinché i nostri sforzi quotidiani per tenere in vita quella che l’articolo di Mario Genco definisce “un’attività storica” non siano compromessi dalla leggerezza di chi sembra conoscere il nostro esercizio e le sue vicissitudini solo per sentito dire.

La fumetteria AltroQuando deve il suo nome a una celebre storia di Dylan Dog, in cui il pianeta terra è visto da alieni come un mondo popolato da creature mostruose. In quell’episodio, la Morte stessa si congeda dal protagonista e dal lettore con una frase che oggi sembra fare al caso nostro: «Non chiedermi quando tornerò. Perché sarà sempre un ALTRO quando.»

Così è per noi della prima, storica fumetteria palermitana. Siamo aperti, vivi. E il nostro QUANDO è tuttora un ALTRO.

Lo staff della fumetteria Altroquando

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