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Redazione Comicus

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Stregoni e Segretarie

Stregoni e SegretarieQuando manga giapponesi e comics americani si incontrano, nasce un ibrido di linee. Stregoni e Segretarie ne è un esempio, un'opera dal tratto particolare, a volte fin troppo semplice, i cui personaggi spesso hanno espressioni tipiche di manga e anime.

Amy Kim Ganter imbastisce una trama semplice e abbastanza classica sui rapporti d’amore tra giovani; chi cerca di conquistare la persona che ama come Josh, chi non vuole amare come Nicole, e chi non conosce l’amore come Riley. Parallelamente però prende per mano il lettore e lo porta in un mondo fantastico, magico, che fra sogno e realtà si intreccia con la trama principale. Ma ne resta comunque separato: l’autrice anche attraverso il disegno distingue nettamente i due mondi, solare e giovane il primo, cupo e crepuscolare il secondo, a volte addirittura più particolareggiato quasi fosse più vero.

Opera prima della giovane autrice, Stregoni e Segretarie è una piacevole lettura, alla quale si può facilmente perdonare il tratto un po’ acerbo.

Annamaria Bajo e Filippo Valenti


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Ultimate Iron Man II

Ultimate Iron Man IIL'idea di fondo che Joe Quesada, editor in chief della Marvel, continua ad utilizzare per l'universo Ultimate è quella di cercare di mantenere contenuto il numero di serie e miniserie legate a questo universo. L'idea è buona, anzi ottima, ma sarebbe ancora migliore se si prestasse maggiore attenzione ai pochi progetti che si decide di autorizzare.

Ultimate Iron Man di per sé non è un brutto fumetto, anzi è uno di quegli albi che si definiscono con la classica dicitura "è una buona lettura". Il problema è che lo scopo dovrebbe essere ben preciso, vale a dire rivelare i retroscena del Tony Stark visto su Ultimates, forse uno dei migliori e più azzeccati personaggi utilizzati da Mark Millar.

Invece Orson Scott Card spreca malamente questa occasione per raccontare una storia difficilmente integrabile nel contesto che conosciamo, pur se perfettamente godibile da sola, i cui migliori spunti non sono né utilizzati né utilizzabili. Tra le varie note negative segnaliamo inoltre un finale troppo secco e aperto, e un Pasqual Ferry più frettoloso del solito che comunque non è stato in grado di finire il lavoro.



Riccardo Galardini

Sette 1 - Sette Psicopatici

Sette 1 - Sette PsicopaticiSette è una serie tematica, di sette volumi, che narra le avventure di un gruppo, sempre diverso, di sette personaggi alle prese con una missione rischiosa.

Il comune denominatore di questa collana è che, in ogni volume, cambiano gli autori, l’ambientazione e i personaggi, rendendo ogni numero perfettamente leggibile a sè.
"Sette Psicopatici" è ambientato durante la seconda guerra mondiale e narra del tentativo, da parte di sette sociopatici, di tentare l’impossibile: assassinare Hitler!

Sulla carta, l’idea di base di tutta la miniserie è molto buona e promettente, ma Fabien Vehlmann, pur sviluppando una trama ed un finale accattivante, non riesce a svilupparli a dovere. I buchi narrativi non mancano, alcuni personaggi sono solo abbozzati e l’impressione generale è che l’autore avesse bisogno di più pagine. Fortunatamente Sean Philips alza il livello del volume, con il suo tratto che si sposa perfettamente con le atmosfere cupe da grande guerra.



Cris Tridello

Jam e Erys

Jam e ErysDebuttano in questo albo Jam ed Erys, due personaggi che percorrono la classica strada delle maghette cercando di proporle una nuova ottica. Le due ragazze magiche, evocate da un telefonino nei momenti di difficoltà, hanno l'obiettivo di risolvere i guai di chi le chiama, ma finiscono sempre per ingigantirli.

Le vicende si sviluppano attraverso brevi racconti di cinque tavole, dalle battute serrate e dal ritmo incalzante. Tra gag non sempre brillanti, gli episodi scorrono via forse troppo velocemente, senza impressionare più di tanto
Ogni episodio vede alla matite un disegnatore diverso, con risultati altalenanti: buona la prova di Riccardo Pieruccini, con una dinamica corsa in auto realizzata con Matteo Berton, insicuro e abbozzato invece Francesco Pugliese.

Non “bocciamo” completamente l’albo, ma lo “rimandiamo a settembre”, perché pur peccando nello svolgimento riesce a creare due simpatici personaggi che speriamo di vedere di nuovo, magari in una storia di ampio respiro che possa approfondirli di più.


Gianluca Reina
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