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Redazione Comicus

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Joker

JokerJonny Frost è un criminale alle prime armi, ma un giorno accetta un incarico che sconvolgerà per sempre la sua vita: andare a prendere Joker, appena rilasciato dal manicomio criminale di Arkham. Il clown schizofrenico accoglie il nuovo compagno sotto la propria ala, come un discepolo pronto ad accompagnarlo nelle sue scorribande e costretto ad assistere ad ogni sua azione folle.

Il progetto di Lee Bermejo e Brian Azzarello per questo racconto si è sviluppato parallelamente alla produzione de "Il Cavaliere Oscuro" di Christopher Nolan, e anche se non c'è nessuna influenza a riguardo, le somiglianze col Joker di Heath Ledger non sono poche: il clown è un villain più violento che mai, smanioso di seminare caos tra la popolazione di Gotham. Le sue azioni cruente tratteggiano una personalità affascinante quanto il nuovo look; sorprendente anche il restyling degli altri personaggi dell'universo batmaniano, in particolare per un eccentrico Enigmista e per la Harley Quinn più sensuale che si sia mai vista.
I disegni di Bermejo sono meravigliosi e la colorazione li arricchisce fino a regalarci tavole che rasentano la perfezione.

Un fumetto che entra di diritto nell'olimpo delle storie di Joker più riuscite di tutti i tempi.


Carlo Alberto "Deboroh" Montori

Ultimate X-Men 51

Ultimate X-Men 51Per chi cercasse un esempio della mediocrità e dello sbandamento che ormai travolgono l’Ultimate Universe (Spider-Man escluso), Ultimate X-Men 51 è la lettura perfetta. L’albo raccoglie entrambi gli annual/team-up che coinvolgono in un’unica avventura autoconclusiva gli ultimate Fantastici Quattro e X-Men. In un tripudio di viaggi temporali (nauseanti come sempre), scontri e colpetti di scena, quello che si proponeva di essere uno dei più importanti passi verso il megaevento Ultimatum finisce solo per fomentare il pessimismo.

Aron Coleite e Joe Pokaski (non a caso della stessa scuderia di Jeph Loeb) confezionano una storia non del tutto brutta, ma che è un monumento all’inutilità, infarcita per di più con alcune pesanti cadute di stile.
Un po’ meglio i disegni, vari e gradevoli, seppur niente di memorabile.

Anche negli ultimi frangenti prima di Ultimatum, l’Ultimate Universe della Marvel sembra non riuscire a invertire la rotta rispetto alla sua quieta deriva verso il nulla narrativo. Non ci resta che sperare che il nuovo evento, e soprattutto i suoi seguiti, non sia quel nulla.


Valerio Coppola

Nui! 3

Nui! 3Si conclude con il terzo numero questo gradevole manga; qui assistiamo all’entrata della protagonista Kaya nell’età adulta, con la sua prima storia d’amore. Una crescita che tuttavia non tradisce quello che la ragazza è sempre stata, e la sua sincera passione per il mondo fantastico dei peluche.

I toni divengono appena più seri con il disvelarsi della storia di alcuni personaggi principali, ma l’atmosfera generale resta quella garbata e favolistica offerta dall’autrice anche nei volumi precedenti. Qualche leggero buco nella sceneggiatura, facilmente colmabile dall’intuito del lettore.

La durata di tre volumi si dimostra adeguata alla narrazione, mentre i disegni rimangono sempre freschi e puliti, con uno stile che pur sapendo di classico shojo riesce ad essere personale.


Ylenia Semenzato

Jan Dix 7

Jan Dix  7Giro di boa per Jan Dix che giunge nel “mezzo di cammin di sua vita”  che, dopo aver letto questo albo, comincia a sembrarci fin troppo breve.
Il livello e l’impianto della testata, come abbiamo più volte espresso, sono di qualità medio-alta, ma con questo numero Carlo Ambrosini si supera.   
Indubbiamente grazie alle straordinarie matite di Paolo Bacilieri, che ritorna sull’atipico investigatore di Amsterdam dopo il numero tre, ma è la ricetta ad essere vincente in ogni suo ingrediente.

In questo numero abbiamo tutto quello che vorremo da una testata come Jan Dix: un pizzico di erudizione e tanta vita in tutte le sue declinazioni. L’arte protagonista dell’episodio è quello di uno straordinario, anche se meno conosciuto, pittore (ulteriore plauso per Ambrosini) come Henri Rousseau, che attraverso i suoi soggetti  che prendono misteriosamente vita, sembra essere causa di una serie di incidenti/omicidi  che si accaniscono su di una famiglia.

La Guerra
è un albo intenso in cui traspare potente il senso della vita in tutte le sue contraddittorie sfaccettature, dalla grettezza più cieca alla passione più vivida.


Francesco Borgoglio
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