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Redazione Comicus

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Booster Gold 4

Booster Gold 4 Da personaggio di serie B a titolare di una delle migliori serie attualmente prodotte dalla DC Comics.
Booster Gold è rinato grazie a due narratori avveduti ed attenti come Geoff Johns e Jeff Katz, che lo hanno evoluto progressivamente facendogli affrontare un cammino difficile verso la maturità, grazie al suo nuovo ruolo di guardiano segreto del continuum spazio-temporale.

Booster sopporta il fardello di proteggere la realtà senza onore né gloria solo per riportare in vita l’amico Blue Beetle, viaggiando a ritroso nel tempo per combattere ancora contro Maxwell Lord ed evitare le devastanti conseguenze del Progetto O.M.A.C., come appunto la morte del partner. Ampi i riferimenti a eventi del passato come Crisi Infinita, ma anche il Killing Joke di Alan Moore, che testimoniano come gli sceneggiatori siano grandi conoscitori della continuity narrativa dell’universo DC, creando intrecci e risvolti alternativi a storie che abbiamo già letto.

Grande apporto alla serie sono le tavole di Dan Jurgens, dal tratto laborioso e di impostazione classica, seguendo la scuola del grande George Perez.


Paolo Pugliese

Black Wade

Black WadeDifficilmente vedremo in Italia questo volume della casa editrice tedesca Bruno Gmünder, visto che si tratta di una storia a tematica gay, argomento che trova spazio con difficoltà nel nostro Paese.
Ma questa Black Wade merita un recupero da parte degli appassionati del genere, se non altro per l’originale ambientazione piratesca. Si tratta infatti di una storia d’amore impossibile tra un filibustiere senza legge e un luogotenente britannico, a cui fanno da sfondo gli scontri tra la marina reale e i pirati.

Dal punto di vista grafico, il volume è eccellente.
I due italici autori hanno uno stile morbido ed espressivo, pieno di dettagli sia nei costumi che nelle ambientazioni, accompagnato da un ottimo storytelling e da una pregevole e suggestiva colorazione.
La storia invece non riesce a mantenere le promesse iniziali. Ben presto l’avventura e gli intrighi si perdono in una trama che mette in primo piano uno sviluppo sentimentale un po’ sbrigativo e superficiale, dove il sesso diventa amore con estrema facilità.


Gianluca Reina

Runaways 7

Runaways 7Dopo il viaggio indietro di un secolo scritto da Joss Whedon nel volume precedente, i Runaways tornano nel presente in compagnia di Klara, una ragazzina del 1900 in grado di controllare le piante. Alla ricerca di un nuovo rifugio, i fuggitivi vengono attaccati da un gruppo di majesdiani giunti sulla Terra alla ricerca di Karolina, con lo scopo di riportarla sul suo pianeta natale e farle pagare le colpe commesse dal padre. Tutti i ragazzi si troveranno coinvolti in un rocambolesco scontro con gli alieni per tentare di salvare la propria compagna.

Dopo alcuni volumi dalla qualità altalenante, sui quali si sono avvicendati diversi autori, Terry Moore sale a bordo di Runaways realizzando un ciclo di storie scanzonato e fracassone, forse il più vicino alle atmosfere iniziali della serie ideata da Brian K. Vaughan. I toni leggeri e la trama semplice occupano la maggior parte dell'albo, ad eccezione di un finale ad effetto che riesce ad emozionare.

I disegni dallo stile cartoonesco si rivelano azzeccati per i giovani protagonisti, anche se le chine indeboliscono leggermente il tratto caratteristico di Humberto Ramos.



Carlo Alberto "Deboroh" Montori

Caravan 4

Caravan 4Dal generale al particolare. Dal corale all’individuale. Michele Medda arricchisce di numero in numero il suo mosaico, con tasselli ogni volta diversi. Tasselli che si chiamano personaggi, ognuno con il suo spessore.

Caravan è l’esordio italiano dell’anno, perlomeno per quanto riguarda il fumetto popolare. Mentre la trama si muove a piccoli passi, Medda percorre le sue dodici tappe dimostrando di essere un ottimo caratterizzatore, attento a costruire ad ognuna delle sue pedine un passato dignitoso e concreto. Come in Caravan 4, dove si racconta la vita di Carrie, madre di Jolene. Una donna che nell’economia della storia sembra aver poco da dire, ma chissà.

Werner Maresta, mago dei volti, sta alle matite di questo lungo sguardo all’indietro. Dove la carovana sembra quasi non esserci, ma dove i singoli ci sono, e si vede.
Si vede eccome.


Simone Celli
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