Con lo speciale "Exodus" si conclude "Utopia", il crossover tra gli X-Men e i Vendicatori di Norman Osborn. Il regno oscuro dell'ex Goblin si conferma un mondo al contrario, dove la morale è annientata del tutto: e questo tanto più rispetto ai reietti per eccellenza, i mutanti, che ancora una volta dovranno evolvere per sopravvivere e rimettere tutto in gioco.

Matt Fraction costruisce una storia perfettamente inserita nel Dark Reign, e al contempo riesce a non perdere di vista uno degli elementi più caratteristici delle storie degli X-Men: il tema della convivenza tra diversi, l'essenza della collettività. E proprio in questo senso, il lieto fine contenuto nell'albo riserva comunque un risvolto amaro.

In coda, varie storie di retroscena completano la genesi dei Dark X-Men di Osborn, mentre Ciclope ed Emma Frost cercano di sciogliere alcuni nodi venuti al pettine. Queste storie, nel complesso gradevoli, confermano inoltre la buona qualità grafica che ha accompagnato tutto il crossover, pur nella sua grande varietà.

In attesa di leggere il Daredevil di Andy Diggle scaldatevi con il suo più grande avversario, Occhio di Falco.

Ovviamente si parla dell'Occhio di Falco dei Dark Avengers, ovvero Bullseye, di cui Diggle mette in scena le contraddizioni e i conflitti interiori, esasperati dai toni di una storia in cui qualcuno sembra fare di tutto per far uscire di testa l'Oscuro Vendicatore e farne scoprire l'identità segreta.

Diggle gioca qui con uno dei “supereroi” più controversi del momento ed esalta, tratteggiandola o facendola esplodere, l’instabilità mentale di un personaggio ossessionato dal riconoscimento delle masse.
Ovviamente non manca l’azione, considerato il calibri di autori e personaggi in gioco.

Buono il lavoro di Tom Raney, che se talvolta eccede nell’acrobaticità di alcune soluzioni si rivela comunque un autore adatto ai toni pulp di Diggle, seppur allungandosi nei tempi, al punto che l'ultimo capitolo (uscito negli States con sei mesi di ritardo) è stato realizzato da Andres Guinaldo.

Giovanni Di Gregorio gioca uno scherzo crudele all’Indagatore dell’Incubo, inabissandolo in un allucinante, claustrofobico episodio, raccontato graficamente dal tratto particolarmente ricco ed espressivo di Giampiero Casertano.

Nessun mostro, nessun killer; il terrore è frutto questa volta del presunto, mancato pagamento delle imposte da parte del nostro Old Boy nel lontano 1996 e la conseguente mora: 666 sterline. Il “Persecutore” del titolo si incarna nella figura di Horace Sterling, zelante impiegato del fisco. Per Dylan Dog è un crescendo di disperazione ed impotenza di fronte alla più grande minaccia mai affrontata.

L’identificazione con il protagonista è immediata, intima, così come la solidarietà per le vittime che di volta in volta nell’episodio vengono falciate dalla brutalità della vita e di chi ne detta le inesorabili regole. Imposte, fisco, banche e ancora mutui, pensioni, prestiti, sono mostri spietati con cui ogni cittadino onesto si misura in una sfida impari, tutti i giorni.

Gli Anni d’oro di Topolino è la prima raccolta cronologica integrale delle strisce di Mickey Mouse, abbinata al quotidiano Corriere della Sera oppure Gazzetta dello Sport. Un'iniziativa lodevole composta da lussuosi volumi cartonati con formato orizzontale, foliazione di 160 pagine e periodicità settimanale.

Il sommario di questo primo numero comprende le strisce apparse sui quotidiani americani dal 1936 al 1937, con due storie lunghe entrate di diritto negli annali del fumetto mondiale come “Il Mistero dell’Uomo Nuvola” e “Topolino e il Gorilla Spettro”, realizzate dal grande autore della Disney, Floyd Gottfredson. Al di là dell’enorme valore storico e dell’alta qualità artistica del materiale presentato, che comprende anche storie brevi, questa edizione si presenta in un formato di stampa molto curato, con il materiale originale ritradotto e ricolorato, introdotto da due lunghi articoli di Luca Boschi.

Ciliegina sulla torta è la ristampa, fedele all’originale ed allegata al volume, del primo numero dell’albo settimanale di Topolino dell’aprile 1949. Un acquisto imperdibile per gli amanti del (buon) fumetto.