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Redazione Comicus

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Diabolik A. XLIX N° 8 - Il covo degli orchi

È curioso come il personaggio di Diabolik (pluriomicida condannato, nella fiction fumettistica, alla pena capitale) insieme alla sua affascinante e altrettanto crudele compagna Eva Kant, si faccia spesso portavoce di importanti messaggi sociali. Appena tre anni fa dichiarava di essere favorevole alle coppie omosessuali, in questo albo lo vediamo schierato a tutto campo contro la pedofilia.

Insomma, potremmo dire che la coscienza sociale di Diabolik e di Eva sono inversamente proporzionali alla loro crudeltà. Così, quando per sbaglio i due criminali lasciano andare (dopo aver messo a segno l’ennesimo colpo) l’anziana Rosa Ravell, non sospettano di aver rilasciato inconsapevolmente una pericolosa pedofila. La vendetta non tarderà ad arrivare e Diabolik ed Eva, con l’aiuto involontario di Ginko, si metteranno sulle tracce della criminale in una storia che offre numerosi colpi di scena.

Un numero che, dal punto di vista qualitativo, rientra appieno nella media della serie.


Gennaro Costanzo

Rourke 8

Rourke 8Si conclude con questo 8° numero il Rourke di Federico Memola, serie interessante e per molti versi originale, che si accomiata lasciando l’amaro in bocca ai lettori anche a causa del suo drammatico finale.

Dopo aver aiutato una fanciulla posseduta, Rourke compie un estremo sacrificio per la salvezza di sua figlia Kyle: un atto di abnegazione con cui ottiene un’eroica quanto amara vittoria, che però occupa solo le ultime 20 pagine della sceneggiatura, mentre gran parte di essa è dedicata al caso di possessione. Questo perché l’albo, disegnato da una discreta Enza Fontana, è inteso sia come una sorta di appendice conclusiva degli eventi risolutori del precedente numero, sia come un nuovo inizio, con l’autore che ci regala un ultimo colpo di scena: ovvero, che l’intera serie è un lungo flashback rispetto ad eventi ancora da venire, con Kyle ormai adulta ed in pieno possesso delle sue facoltà.

In futuro ci auguriamo di rivedere ancora i 2 personaggi, esortando la Star Comics (o qualsiasi altro editore) a supportare questa serie in maniera maggiore, visto le difficoltà dei lettori a reperire Rourke nelle edicole.


Paolo Pugliese

Il corpo delle Lanterne Verdi 7

Il corpo delle Lanterne Verdi 7Primo volume interamente incentrato sulla saga "La notte più profonda", questo settimo albo della serie scritta da Peter J. Tomasi mantiene ancora una volta le promesse, donando ai lettori un mix di azione, dramma e sacrifici e allo stesso tempo un perfetto quadro generale della battaglia epocale appena iniziata su Oa.

Qui i membri del Corpo non devono solamente affrontare i numerosi cadaveri dei loro ex compagni caduti, ma anche fare fronte all'impatto psicologico che significa il rivedere vecchi amici e amori, come nel caso di Kyle Rayner, messo di fronte alla ricomparsa di Jade proprio in un momento in cui la relazione con Soranik sembra entrare nel vivo.

Tomasi non dimostra per niente di essere stanco, e continua a intrecciare vicende e situazioni in maniera mozzafiato, supportato dalle sempre magnifiche tavole di un Patrick Gleason a proprio agio nel rendere ancora più terribile e reale una battaglia che pare senza speranza di vittoria. Il tutto condito da un sacrificio finale che lascia a bocca aperta i numerosi fan di Lanterna Verde.


Carlo Coratelli

Berserk 68

Berserk 68 Di nuovo, come per il numero precedente, Berserk 68 sembra più un catalogo di illustrazioni che un’opera narrativa: nel momento in cui Kentaro Miura raggiunge quella che può essere la propria perfezione artistica, la componente narrativa si sfalda.

La storia procede, esile e a tratti non totalmente comprensibile, nel narrare la battaglia tra l’esercito delle Midlands e l’armata di Ganishuka; l’unica, piccola, isola narrativa riguarda la storia del malvagio apostolo, laddove Miura si ricorda di scrivere un testo.
Terribile la voce fuori campo nelle pagine finali. Encomiabile tutto l’apparato grafico, che si risolve però in un albo scarno, da leggere in cinque minuti  (a voler essere buoni) e da riconsiderare – nel caso – solo per il livello delle illustrazioni.

Se questa recensione non raggiunge le mille battute è perché non le raggiunge nemmeno questo numero.


Alfredo Goffredi
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