Indistruttibile Hulk 1
- Pubblicato in Recensioni
Arriva nelle edicole e fumetterie il primo numero della nuova testata Panini Indistruttibile Hulk, nella quale assistiamo all’ingresso del personaggio creato da Lee e Kirby nel lontano 1962 nell’iniziativa Marvel Now!, rilancio, anzi ri(e)voluzione, di quasi tutto il parco testate Marvel.
Hulk è un personaggio nel quale, a volte, ci riconosciamo: questo perché nella sua mostruosità appare molto più umano di tanti altri super-umani ed è naturale per il lettore provare un senso di empatia e appartenenza. Hulk è la personificazione reale del lato più estremo di ognuno di noi, è il passeggero oscuro (per dirla alla Dexter Morgan) che abita nei recessi più nascosti della nostra persona, libero di uscire e “spaccare”.
Il tema del doppio è un tòpos presente da sempre nell’immaginario umano e nella letteratura (o più genericamente in ogni tipologia di arte); è sin troppo facile citare Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (di R. L. Stevenson, 1886), o Frankestein (di M. Shelley, 1818), opere che hanno sicuramente ispirato la nascita di Hulk.
Doppio, si è detto, perché Hulk è anche il dottor Bruce Banner ed è da questo punto che il pluri-premiato Mark Waid sceglie di iniziare in questo suo ciclo narrativo.
Lo stesso predecessore di Waid, Jason Aaron, era partito dall’eterno conflitto fra l’uomo e il mostro, scindendo in senso fisico le due figure e portando il lettore a chiedersi chi fosse realmente l’uomo e chi il mostro. Molti ritengono, a ragione, fallimentare la gestione di Aaron su The Incredibile Hulk, durata 15 numeri (fin troppi) .
Per molto tempo Hulk (quello verde) è stato in secondo piano nel palinsesto dei personaggi Marvel. Per ritrovarlo protagonista ben caratterizzato bisogna risalire alla saga Planet Hulk del 2006-2007, scritta da Greg Pak.
Ora, complice anche il successo riscontrato dal personaggio nel film corale “The Avengers” di Joss Whedon, appare chiaro che si voglia riportare il personaggio al ruolo di protagonista che merita. La Marvel ha quindi pensato bene di affidare questo "rilancio nel rilancio” a Mark Waid, il quale, precedentemente, ha saputo riportare in auge Devil con un ciclo che ha convinto pubblico e critica.
Waid parte dando grande spazio al dottor Bruce Banner e alla sua fragile situazione psicologica: sapere di essere uno degli uomini più intelligenti del pianeta e non essere riconosciuto come tale, quanto piuttosto essere visto come una “bomba ad orologeria umana”, porta lo scienziato ad avere una voglia di rivalsa e, in cerca di riscatto, a proporsi per essere assunto come dipendente dello S.H.I.E.L.D., così da mettere il suo genio al servizio della sicurezza mondiale. E Hulk? Che ruolo avrà in tutto questo? E’ lo stesso dottore a suggerircelo: “Smetti di pensare a Hulk come una bomba. Consideralo un cannone. Quando diventerò verde, sarà lo S.H.I.E.L.D. a puntare Hulk nella giusta direzione”.
Quello che ci aspetta nei prossimi mesi è quindi una versione abbastanza inedita e originale del personaggio: sia Bruce Banner che Hulk metteranno le loro antitetiche capacità al servizio della agenzia di sicurezza più rinomata dell'universo Marvel, nella speranza che entrambi possano trovare il loro posto nel mondo, anche se, come da copione, i problemi non tarderanno a presentarsi. Questo nuovo approccio al personaggio sarà condiviso anche da Jonathan Hickman sulla serie Avengers.
Dalle anticipazioni dei prossimi numeri sappiamo che Hulk indosserà anche un’armatura tecnologicamente avanzata, cosa che ha creato non poche discussioni. Seguendo la serie anche in originale possiamo dire, senza fare spoiler, che ogni cosa avrà presto una spiegazione; dopotutto, abbiamo imparato che Waid non lascia nulla al caso e riesce a tessere trame ad ampio respiro senza ingarbugliarsi troppo. Al lettore spetterà poi valutare se queste spiegazioni saranno convincenti o meno.
La parte grafica è affidata, almeno per i primi numeri, al bravissimo Leinil Francis Yu, oramai vera superstar del fumetto supereroistico; i disegni sono davvero apprezzabili, la cura del dettaglio è quasi maniacale, la costruzione della pagina molto originale quanto comprensibile e la splash page che troviamo a metà della storia è memorabile.
Purtroppo il disegnatore filippino non è fra i più prolifici e veloci presenti sulla piazza e quindi abbandonerà la serie con il numero cinque, passando poi il testimone alla leggenda vivente Walt Simonson e, successivamente, al nostro connazionale Matteo Scalera.
Indestructible Hulk è una di quelle serie che ha il più alto potenziale fra le nuove uscite Marvel Now!. Nei prossimi mesi sapremo se questo potenziale sarà degnamente sfruttato o se dovremo ancora attendere un fumetto che riesca a darci un Hulk/Bruce Banner a tutto tondo, in grado di divertire e allo stesso tempo affascinare e incuriosire. C’è da sperare.
Il numero 1 edito da Panini presenta serie comprimarie più deboli quali Red She-Hulk e Fearless Defenders, su cui è inutile dilungarsi troppo.
Red She-Hulk prosegue la numerazione della serie Hulk portando sotto i riflettori la She-Hulk Rossa, a.k.a. Betty Ross, ex-moglie di Bruce Banner e figlia del generale Ross, la controparte umana di Hulk Rosso. La serie, che vede ai testi Jeff Parker e ai disegni Carlo Pagualayan e Wellinton Alves, ci presenta una furia umana che combatte contro alcuni soldati potenziati dell’esercito americano, senza approfondirne troppo le cause. Il colpo di scena finale della prima storia però lascia sperare in un’evoluzione della trama e del personaggio. Il giudizio è perciò sospeso e rimandato ai prossimi mesi.
Fearless Defenders arriva in Italia con i suo primo numero, sceneggiato da Cullen Bunn e disegnato da Will Sliney; la trama vede un gruppo di eroi tutti al femminile combattere contro una minaccia misteriosa che ha origini divine. Il gruppo sarà capitanato da Valchiria, guerriera asgardiana, e Misty Knight, investigatrice potenziata bionicamente. La lettura è veloce e sostanzialmente gradevole, i disegni sono accettabili e abbastanza curati. Bunn ideò questo gruppo già nella miniserie Fear Itself: The Fearless e ora lo rilancia nell’ambito dell’iniziativa Marvel Now!. La sensazione è che questa serie sarà una lettura leggera che non rimarrà particolarmente impressa nelle nostre memorie.
In conclusione, Indistruttibile Hulk è un albo che vale la pena acquistare, sia per lo spessore del protagonista, sia per gli autori coinvolti. Non sappiamo se Waid farà nuovamente uno dei suoi “miracoli”, ma ci sentiamo di dire che difficilmente il lettore si annoierà, e, anzi, potrà assistere a una potenziale rinascita di un’icona del fumetto americano, in una chiave davvero inedita.