Menu
Giorgio Parma

Giorgio Parma

URL del sito web:

L'Attacco dei Giganti: svelato il cast del live-action

  • Pubblicato in Screen

L'Attacco dei Giganti è un manga che ha avuto in Giappone un grandissimo successo e da cui, a seguito di questa popolarità, sono stati tratti dei romanzi, degli spin-off manga, un'anime incredibile a livello tecnico, e, in un prossimo futuro, vedremo anche un live-action.

E proprio di questo adattamento cinematografico dell'opera vi sveliamo oggi il cast e vi mostriamo le prime immagini dei personaggi.
Il film introdurrà ben 7 personaggi originali e proprio uno di loro, Shikshima, definito "il più forte essere umano", sarà centrale per la trama del film. Nella gallery in basso potete trovare le immagini dei diversi personaggi rese disponibili da Eiga.com e Sanspo.

Il progetto live-action comprende due film diretti da Shinji Higuchi e tra gli attori troviamo Haruma Miura (Eren), Kiko Mizuhara (Mikasa), Kanata Hongo (Armin) e Hiroki Hasegawa (Shikishima).

In Italia il manga è pubblicato da Planet Manga mentre l'anime è distribuito da Dynit, di cui vi abbiamo proposto qui un'intervista.

Poco Raccomandabile

Mauvais genre, questo il titolo originale dell’opera francese di Chloé Cruchaudet, riadattato in italiano con Poco Raccomandabile, è un graphic novel che in patria ha vinto premi molto importanti tra cui il Grand Prix de la Critique della ACBD (Association des journalistes et critiques de bande dessinée) oltre al Prix Landerneau.
È un fumetto tratto liberamente dal romanzo La Garçonne et l'assassin di Fabrice Virgili e Danièle Voldman e si ispira alla storia vera di Paul Grappe e sua moglie Louise Landy concentrandosi principalmente sul periodo pre e post Prima Guerra Mondiale.

Tratta tematiche scomode, spinose, quest’opera. Dal gender bending, ossia lo svincolamento, l’allontanamento comportamentale dal genere sessuale di appartenenza, agli orrori della guerra, della trincea, dall’appiattimento sociale al dovere verso la patria, dall’amore coniugale alle trasgressioni più libertine. Di certo è un’opera impegnata che varrebbe la pena leggere.
Non è una storia semplice ed è costruita su più piani di lettura che viaggiano paralleli dall’inizio alla fine e che permettono di assaporarla ogni volta in modo diverso. Non è solo la storia di un uomo, di uno dei primi travestiti parigini, né solo quella di una donna, di Suzanne, l’identità che assumerà Paul al cambio di genere. Non è la storia di un soldato disertore né quella di un reduce di trincea, non è la storia di una coppia in crisi negli anni ’20 né una semplice analisi della società post bellica francese. È molto di più e lo è su più fronti. È una storia di ampio respiro, non strettamente vincolata al periodo e ai personaggi narrati. È l’analisi della mutazione psicologica di un uomo e della ripida parabola discendente della sua vita.

prc 00

È la storia di due persone qualunque nella Francia del primo ventennio del XX secolo che si innamorano e si separano per colpa di forzanti esterne come il servizio militare obbligatorio e il seguente scoppio del primo conflitto mondiale, che allunga i tempi di lontananza; Paul sperimenta così le terribili condizioni di vita del fronte bellico e decide di sottrarsi a quella follia delirante e omicida automutilandosi pur di essere riportato in un dominio civile.
Ma all’atto del ricongiungimento dei due, qualcosa si è inceppato.
Il degrado psicologico dell’uomo dovuto ai forti traumi mentali subiti lo ha cambiato irrimediabilmente e questo aspetto lo accompagnerà fino alle fasi finali della sua vita, quando l’interferenza del mondo esterno scombussolerà definitivamente le precarie fondamenta della sua esistenza provocando il vero e proprio collasso mentale.

Paul Grappe è vittima fisica ma soprattutto psicologica della guerra, degli orrori del fronte, degli opprimenti vincoli sociali e dell’incertezza esistenziale. È la rappresentazione della labilità e della inconsistenza delle barriere di genere, delle forzature d’etichetta che bloccano e definiscono rigidamente gli aspetti della realtà. È tropo dell’autoconservazione, della capacità umana di adattamento e di automodifica sostanziale mirata alla sopravvivenza; della sottomissione della morale, dell’etica e persino della psiche al conatus sese conservandi.
Paul decide di disertare per codardia, per paura; per sopravvivere e per tornare dalla moglie.
Ma non viene giudicato dall’autrice per questo. Gli stessi criteri di condanna applicati dalla società ai traditori della patria sono discutibili di valenza. Ma la parte che sicuramente è più rilevante nell’opera è il cambio di genere, il cambio di identità che porteranno Paul Grappe ad essere Suzanne Landgard.

prc 01

Se inizialmente questo travestimento nasce per scherzo, per necessità di poter di nuovo vivere all’aria aperta senza essere riconosciuto e quindi arrestato e giustiziato per diserzione, da semplice evoluzione superficiale, stilistica, diverrà prima comportamentale, poi somatica e infine profondamente psicologica. L’escamotage di fuga dagli orrori e dagli errori della guerra diventerà mutazione interiore che annullerà definitivamente i confini di genere mentali di Paul. Suzanne infatti diverrà donna in tutto e per tutto, si creerà una nuova personalità, si relazionerà con nuove persone in maniera differente dal suo vecchio io, fino a diventare la Regina del Bois de Boulogne parigino, il ritrovo clandestino della sessualità libertina e audace della città. E proprio questo mutamento permetterà la sopravvivenza psicologica del personaggio che riesce così a seppellire i traumi nei recessi più dimenticati della sua psiche.

Ma come ogni cosa che viene sommersa a forza, prima o poi riemerge con una violenza tale da annientare completamente il controllo precedentemente imposto e da causare in definitiva il crollo mentale di Paul/Suzanne, portando così al tragico epilogo che non vi sveliamo. Effettivamente Grappe arriva al punto in cui, completamente assorbito dal voler essere Suzanne, perde definitivamente il contatto con la realtà quando anche questa unica certezza rassicurante gli viene sottratta con l’amnistia concessa ai disertori che gli permetteranno di tornare ad essere Paul.

Da notare la pienezza di dettagli nella rappresentazione di questo processo di trasformazione, di questo stillicidio a tempi dilatati che espande la narrazione in bolle localmente sequenziali sia artisticamente che narrativamente. I piccoli gesti, le metodiche di preparazione estetica, veri e propri riti di passaggio, vengono disposti su pagina con estrema cura e delicatezza da parte dell’autrice.
Chloé Cruchaudet rifugge l’intento documentaristico o apologetico. Ma rifugge altrettanto anche l’idealizzazione della realtà. I toni della storia sono crudi, schietti, diretti, privi di filtri di ogni sorta. La guerra è presentata in tutta la sua incivile barbarie, la vita delle persone in tutta la sua quotidianità, la sua terrenità. Non c’è spazio per l’edulcorazione.

prc 02

Passando al comparto grafico non ci resta che celebrare il bellissimo tratto artistico dell'autrice. Delicato ma incerto, sfumato, non nitido. Lo stile è quantomeno non realistico nella rappresentazione dei personaggi, soprattuto anatomicamente parlando, mentre i paesaggi sono dettagliatissimi e molto suggestivi. I disegni vengono esaltati poi dalla stampa su carta ad elevata grammatura che rendono estremamente pregevole e piacevole il volume. Sembra quindi di avere tra le mani le tavole originali dell'artista e di potersi quasi sporcare le dita con i residui grafitici degli strumenti utilizzati per il disegno.

La paletta cromatica è virata al grigio sbiadito dal tempo, quasi a voler far risalire anche il tratto agli anni '20 del '900. Un'appiattimento cromatico che connota l'appiattimento esistenziale, l'omogenizzazione ammorbante della società, i rigidi e claustrofobici schemi tutti identici imposti dall'esterno. Da cui però ci si riesce a svincolare proprio come Suzanne. Notiamo quindi delle campiture colorate che spiccano e si distaccano dal torpore grigiastro, soprattutto il rosso, vero e proprio simbolo di emancipazione e libertà di cui Suzanne si farà araldo.

La rottura della costrizione di schemi preformati la vediamo anche nel layout della pagina. Non ci sono vignette rigidamente definite; gli elementi si fondono nel bianco della pagina, si sovrappongono e si mischiano senza limitazioni. Vediamo un'architettura di impaginazione libera e visivamente molto apprezzabile.

Ci piacerebbe chiudere con una citazione che ci sembra in tema: Ermanno Olmi in una recente intervista, tra l’altro relativa al suo ultimo film Torneranno i prati, anch’esso legato alla Grande Guerra e che vi consigliamo caldamente, ha dichiarato: “C’è un cinema per sognare e un cinema per capire. A me interessa il secondo”. E ci piacerebbe molto generalizzare ed adattare questa citazione al mondo del fumetto dicendo “C’è un fumetto per sognare e un fumetto per capire”; e sicuramente a Chloé Cruchaudet interessa di più il secondo.

Teaser per il nuovo film di Dragon Ball in uscita nel 2015

  • Pubblicato in Toon

Si chiamerà Dragon Ball Z: Fukkatsu no F (Dragon Ball Z: F Is For Fukkatsu, ossia resurrezione) il nuovo film della serie creata da Akira Toriyama in uscita nel 2015 e di cui è stato diffuso in rete un teaser preso dal numero di gennaio del mensile V Jump di Shueisha.

AjiVG4f

Nel teaser possiamo vedere non solo Freezer ma anche Beerus, il villain dell'ultimo film della saga uscito anche in Italia l'anno scorso Dragon Ball Z: Battle of Gods.
È confermato inoltre che il film uscirà nelle sale giapponesi in 2D e 3D il 18 aprile 2015.

La "F" del titolo sta non solo per resurrezione ma anche per Freezer che verrà infatti riportato in vita nel film. Possiamo vedere sempre nel teaser anche altri due personaggi creati dallo stesso Toriyama in persona, Sorbet e Tagoma, e che sono dei superstiti dell'armata di Freezer.

Di seguito vi riportiamo la trama descritta sulla rivista.

"Sulla Terra è giunta la pace. Tuttavia, dei superstiti dell'armata di Freezer, Sorbet e Tagoma, arrivano sul nostro pianeta. Il loro obiettivo è quello di riportare in vita il loro capo con le Sfere del Drago. Il loro malvagio desiderio si avvera e la "F" che brama la vendetta contro i Sayan è rinata...!".

Gli anime in Italia: intervista a Carlo Cavazzoni, Executive Director di Dynit

Dopo la conferenza Dynit di Lucca Comics & Games, che abbiamo seguito per voi e vi abbiamo riportato qui, abbiamo fatto due chiacchiere con il Direttore Esecutivo dell'azienda, Carlo Cavazzoni, sul futuro dell'animazione giapponese in Italia, l'apertura a Internet, la collaborazione dell'editore con Nexo Digital e la pubblicazione di titoli importanti e soprattutto estremamente recenti come Psycho Pass, Sword Art Online e L'Attacco dei Giganti.

MAX 8064 wide

Innanzitutto, benvenuto su Comicus!
Ciao a tutti e grazie dell’invito.

Madoka Magica, Ghost in the Shell, Il Giardino delle Parole, Akira e addirittura un live action come Yamato; gli anime e i film che portate al cinema coprono un ampio spettro di generi e target. Come li scegliete e quali sono i target di fascia a cui puntate? Quali hanno avuto riscontri migliori? Ci sono state affluenze molto differenziate in base alla popolarità del titolo proposto oppure mediamente i valori sono gli stessi?
Mi fa piacere che siate partiti con questa domanda, perché ritengo che la nostra iniziativa sia stata la più significativa nella storia degli anime in Italia dai tempi della prima trasmissione televisiva, e che abbia segnato uno “spartiacque” che ha definitivamente sdoganato gli anime al cinema, operazione non facile, se contate che gli esercenti sono abituati a prendere solo cartoons mainstream (Pixar, Disney, ecc…).
Detto ciò, ci rivolgiamo principalmente agli anime-fan e cerchiamo di scegliere dei film che siano ovviamente di interesse per il pubblico, cosa tutt’altro che semplice. Ci aiuta il fatto che amiamo gli anime, pertanto contiamo che se qualcosa piace a noi, possa piacere anche al pubblico Dynit. L’affluenza del pubblico ovviamente è stata commisurata ovviamente alla popolarità dei titoli, i migliori sono stati i film di Evangelion, Akira, Ghost In The Shell, seguiti dal Giardino Delle Parole, Wolf Children, Yamato. Madoka Magica è il titolo andato “peggio”, ed ha comunque portato al cinema ben 5.000 persone, in un momento in cui il cinema non brilla certo di luce propria in termini di affluenza.

Nell'ultimo anno avete annunciato due serie di grandissimo successo in patria e soprattutto molto recenti come Psycho Pass e Sword Art Online e ora vi apprestate a pubblicare L'Attacco dei Giganti. Come è stato portare in Italia delle opere così attuali? La risposta a livello di pubblico è stata all'altezza delle vostre aspettative? Prevedete lo stesso riscontro anche con L'Attacco dei Giganti?
Dynit è sempre stata attenta alle novità, sono “l’anima degli anime” (perdonatemi…), pertanto è normale essere attenti ad importare velocemente nuovi titoli, che non sarebbero tali se fatti attendere troppo. Psycho e Sword sono delle splendide produzioni molto apprezzate dal pubblico, ma i Giganti… beh, i Giganti sono i Giganti, ci aspettiamo “grandi” cose da loro.

La collaborazione con PopcornTv ha permesso l'accesso a molte delle vostre opere su diversi dispositivi, da computer a tablet a smart tv. Su questa piattaforma si trovano infatti sia alcuni dei vostri anime storici che il simulcast di nuove serie. Come vengono decise le opere messe a disposizione su questo sito? E come mai alcune delle opere visibili su computer non lo sono da altri dispositivi? Serie proposte in passato come Gintama e Evangelion saranno di nuovo disponibili in futuro?
Molto semplicemente, le piattaforme chiedono la disponibilità di un titolo, e noi gliela vendiamo.
Se non trovate le nostre serie su altri dispositivi, significa probabilmente che non sono interessate  a trasmetterle. Gintama credo di no, Evangelion al momento è bloccato a livello internazionale.

Ultimamente avete portato i vostri anime anche su VVVVID e su YouTube tramite Megatube. State cercando di espandere sempre di più la vostra influenza in rete e i modi di fruire i vostri prodotti? Quale di queste piattaforme riporta le maggiori visualizzazioni?
Si, sono esperimenti. Il web è ancora una “frontiera inesplorata”, sulla quale facciamo continui ragionamenti/test. Al momento il canale Megatube sta performando abbastanza bene.

Sia per Psycho Pass che per SAO sono state annunciate le seconde stagioni, entrambe già iniziate in patria. A Lucca avete annunciato che la seconda serie di Sword Art Online non verrà acquistata. Ma per Psycho Pass? Come sta andando il simulcast?
Al momento il simulcast di Psycho Pass è nella media, se si concretizzerà un interesse televisivo, ne valuteremo l’acquisto.

La collaborazione con Rai4 vi permette di fare molta pubblicità ai vostri titoli e ha permesso a questa rete di diventare praticamente l'unico riferimento tra i canali in chiaro per gli amanti degli anime. Tuttavia ultimamente non ha più gli ascolti iniziali. Continuerete questa collaborazione? Come vi trovate con questa partnership?
Con Rai 4 ci troviamo benissimo e speriamo di continuare la collaborazione anche nel 2015.

La recente diminuzione di audience degli anime proposti su Rai4 ha causato lo slittamento degli stessi in terza serata; secondo voi quali sono i motivi di tale calo di ascolti? Come avete reagito? Non sarebbe possibile pensare a delle prime serate di animazione come la vecchia Anime Night su MTV anche su Rai4 invece di passare le diverse serie in seconda serata? Cambierebbe qualcosa oppure è proprio il media televisivo ad essere sempre meno utilizzato a favore di internet? Le stesse serie che non hanno avuto dei buoni ascolti poi, in home video, hanno mostrato lo stesso trend oppure no? Il simulcast è davvero il futuro?
Premesso che questa domanda dovreste farla ai responsabili Rai4 piuttosto che a me, bisogna sempre considerare che per andare in prima serata bisogna fare determinati numeri di audience. Evidentemente gli anime non lo fanno, o quantomeno ci sono programmi più “sicuri” che li fanno. Inoltre, vi rammento che in Italia esiste la “fascia protetta” fino alle ore 22:00, che renderebbe impossibile trasmettere anime come, ad esempio, i Giganti. Quindi, viva la seconda serata!
Realisticamente i tempi sono comunque molto cambiati dal primo Anime Night su MTV, sicuramente Internet è complice in questo, nel bene e nel male.
Normalmente il feedback televisivo è commisurato alle vendite home video, ma esistono comunque le eccezioni, come Sword Art Online, che in TV non ha brillato, ma che sta andando piuttosto bene in Home Video.
Il simulcast è uno degli aspetti del mercato. Non esiste più un unico sfruttamento, ma tanti sfruttamenti. Cioè, negli anni novanta l’unico sfruttamento era l’home video (vhs), poi è arrivato il dvd e MTV, ed infine il Blu-ray. Ora abbiamo anche il VOD (video on demand) ed il cinema. L’aumento esponenziale delle possibilità non ha però generato nuovi mercati, direi più che ha frammentato quello già esistente (che comunque vede un aumento del pubblico, “grazie” soprattutto ad Internet).

KA-BOOOM, il vostro esperimento televisivo, è stato chiuso il 29 maggio. Questa è una chiusura definitiva? Non c'è davvero futuro per gli anime nella televisione italiana oppure i motivi della chiusura sono stati altri?
Posso solo dire che non abbiamo ancora deciso di chiudere Ka-boom.

Come vi ponete nei confronti dell'annosa questione del fansub?
Purtroppo sono la vera causa del lento declino degli anime, in Italia e nel mondo. Forse inconsapevolmente, ma ogni volta che distribuiscono (illegalmente) una serie, concorrono a
diffondere la convinzione per la quale un anime si può ottenere gratis e su circuiti illegali. Inoltre, e non meno importante, i produttori non percepiscono alcun ricavo da questo, questo si traduce in un mancato guadagno per loro che fa sì che sempre meno anime vengano prodotti.
Posso comprendere la passione che li spinge e che non lo facciano a scopo di lucro, ma purtroppo il risultato non cambia di molto. Se questa tendenza non cambierà (e ahimè, non cambierà), e se la gente non capirà che l’unico modo di supportare gli anime è di comprarli o di guardarli su circuiti legali, allora questo mercato si prosciugherà più in fretta di quanto pensiate.
 
Continuerete la vostra collaborazione con Nexo Digital anche nella seconda metà di questo 2014? Avete già in mente dei titoli?
Certamente, in questi giorni sto definendo quali saranno i prossimi titoli, sicuramente i due nuovi film dei Giganti (in uscita in questi giorni in Giappone), la seconda parte di GITS Arise, e il nuovo film di GITS previsto per il 2015, e molte altre sorprese…

Le vostre serializzazioni simulcast vedranno mai la luce in home video? Come fate a capire quali sono le più apprezzate? Vi limitate al numero di visualizzazioni o cercate anche di indagare con altri media?
Dipende da quanto sono seguite e se si concretizzano altri sfruttamenti che possano giustificare l’acquisizione di altri diritti quali Home Video, TV, cinema, ecc.. non ci limitiamo a guardare il numero di visualizzazioni ovviamente, studiamo, indaghiamo, insomma cerchiamo di reperire tutte le informazioni possibili.

Siete interessati a portare in Italia altre opere di Makoto Shinkai, sebbene alcune siano già state licenziate in passato?
Sì.

Come mai il secondo film di Madoka non è stato distribuito in sala? Per problemi di diritti o per scelta?
Per scelta. Avevamo dei dubbi sul risultato al botteghino e non ce la siamo sentita di portare il secondo film. Poi però i fan hanno richiesto a gran voce il terzo, e abbiamo deciso di accontentarli.

Un saluto a tutti i fan di Dynit!
A presto!

Ringraziamo quindi Carlo Cavazzoni per la sua disponibilità e vi invitiamo a continuare a seguirci e a seguire Dynit sulla pagina ufficiale di Facebook e sul sito ufficiale per restare aggiornati su tutte le novità.

Sottoscrivi questo feed RSS