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Giorgio Parma

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Mamoru Oshii a Lucca Comics & Games 2015, Garm Wars anche nei cinema

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Apprendiamo dal sito ufficiale di Lucca Comics & Games 2015 che il regista giapponese Mamoru Oshii (Ghost in the Shell) sarà presente durante la fiera, dove verrà presentato il suo nuovo lavoro Garm Wars – L’ultimo druido, che successivamente sbarcherà anche nelle sale cinematografiche italiane il 5 novembre.

"Mamoru Oshii sarà ospite d'eccezione a Lucca Comics & Games 2015, per presentare in anteprima nazionale venerdì 30 ottobre il suo più recente lungometraggio in live action, Garm Wars – L’ultimo druido.  A Lucca, Oshii sarà accompagnato da Mitsuhisa Ishikawa, co-fondatore, CEO e presidente dello studio Production I.G, che ha prodotto molti lavori di Oshii tra cui proprio Garm Wars – L’ultimo druido.

Il maestro giapponese, celebre per aver diretto lungometraggi cult come Avalon e gli anime Ghost In The Shell, Lamù Beautiful Dreamer e Patlabor 2, presenta a Lucca la sua ultima fatica, Garm Wars – L’ultimo druido, che recupera alcuni dei temi ricorrenti della sua filmografia, tra cui la ricerca dell'identità individuale in un contesto di guerra e di mistero. Prodotto da Production I.G e impreziosito dalle musiche di Kenji Kawai, l'ultimo lavoro di Mamoru Oshii è una sapiente e stupefacente miscela di live action ed effetti speciali, che ha per protagonisti Lance Henriksen (l’androide Bishop della serie Alien) e Kevin Durand (il Blob di X-Men Origins: Wolverine).  Garm Wars – L’ultimo druido uscirà nelle sale italiane per Notorious Pictures il 5 novembre 2015.

A Lucca Comics & Games, Mamoru Oshii e Mitsuhisa Ishikawa incontreranno il pubblico sia in occasione dell'anteprima del film, sia in un incontro speciale a loro dedicato. Oshii sarà anche protagonista di una masterclass ad accesso limitato a 30 fortunati appassionati.

Inoltre Mamoru Oshii riceverà, nel corso della cerimonia di premiazione, il prestigioso premio Movie Comics & Games 2015, assegnato ogni anno a una personalità del mondo del cinema, che nell'ultima edizione fu attribuito al regista premio Oscar Gabriele Salvatores".

Pacific Rim 2 slitta a data da destinarsi, Skull Island fa riferimento a Godzilla

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THR ha recentemente messo in luce i cattivi rapporti che si stanno creando tra tre grandi major dello spettacolo Hollywoodiano: Universal Pictures, Warner Bros. e Legendary Pictures. Questa sorta di faida sarebbe cominciata con l'annuncio avvenuto settimana scorsa del passaggio di Kong: Skull Island della Legendary dalla Universal alla Warner, con conseguente progettazione di un film in cui il bestione avrebbe combattuto con un altro grande mostro, Godzilla. Scelta che non ha mancato di suscitare parecchie lamentele, legate anche all'evidente squilibrio di stazza tra i due sfidanti.

Innanzitutto apprendiamo che il prossimo film di Kong, che non approderà nelle sale prima del 10 marzo 2017, farà riferimento alla Monarch, la società di cacciatori di mostri che abbiamo visto nel film Godzilla del 2014 diretto da Gareth Edwards. Questo servirà da base per impostare in futuro, non prima del 2019, un film crossover.

Questo comporta però brutte notizie per i fan dell'epico film fantascientifico Pacific Rim di Guglielmo del Toro, franchise creato nel 2013 per Warner Bros.. Infatti riportiamo l'annuncio dello slittamento a data da destinarsi del sequel, Pacific Rim 2, inizialmente previsto per il 4 agosto 2017. Questo quanto riportato da THR:

"Legendary voleva produrre un sequel di Pacific Rim di del Toro, che è stato realizzato sotto l'accordo con Warner e trasformato in uno di quei film che incassa un sacco (411 milioni di dollari in tutto il mondo), ma con costi talmente elevati che non rendono certa la realizzazione di un sequel. Le fonti dicono che a Legendary è piaciuto molto che la pellicola sia andata molto bene in Cina, dove la società ha investito pesantemente, ma per ora il progetto - che era stato programmato per agosto 2017 - è stata interrotta a tempo indeterminato e spostato più avanti (se mai verrà realizzato)".

Kong: Skull Island sarà diretto da Jordan Vogt-Roberts (The Kings of Summer) su sceneggiatura di John Gatins e Max Borenstein. Nel cast Tom Hiddleston, Brie Larson, Toby Kebbell, Jason Mitchell, Corey Hawkins, John C. Reilly, Samuel L. Jackson e Tom Wilkinson. La pellicola seguirà una spedizione esplorativa nella terra natia di Kong, nell'isola primordiale che da il nome al film, previsto per il 10 marzo 2017.

(Via SHH e Collider)

Lùmina

Lumina è un progetto tutto italiano finanziato tramite il crowdfunding su Indiegogo e nato ormai quasi un anno e mezzo fa. Era aprile del 2014 quando la campagna di raccolta fondi cominciò e dopo un mese si era giunti al 136% della quota di 40 mila euro inizialmente prevista, sfiorando quindi i 60 mila euro. Un successo che ha avvicinato in seguito tantissimi lettori incuriositi da questa sorta di novità nel panorama fumettistico italiano, oltre che, se non soprattutto, dalle magnifiche tavole e illustrazioni di Emanuele Tenderini e Linda Cavallini, gli autori del graphic novel, con un curriculum lungo un chilometro. Una vittoria che in qualche modo ha contribuito a dare maggior risalto al fenomeno del crowdfunding in Italia, dando poi il via a numerosi altri progetti di genere, tra tutti Atomico, ora Radium. Un inizio quindi originale e di certo non consueto per un fumetto nostrano, anche se, soprattutto all’estero, questa soluzione è tra le più adottate per poter portare a compimento un progetto qualsiasi, facendosi aiutare da contribuenti in tutto il mondo.

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Ma sin dall’inizio, l’arte di Lumina ha colpito profondamente. Le prime tavole, i primi artwork, le prime illustrazioni che venivano diffuse per la rete avevano qualcosa che nel panorama fumettistico, soprattutto nostrano, se non rappresentavano un unicum, di certo ci andavano vicinissimi. Una pulizia, un contrasto, una cromia che lasciavano incantati. Un design totalmente futuristico unito ad una sapiente disposizione degli elementi nella tavola, una fantasia creativa ben sfruttata e un character design moderno, per quanto possa richiamare ad altre opere. Una commistione di generi che solo a impatto visivo lasciava di stucco. Una distillazione calibrata e armoniosa che fa uso delle favole di Hayao Miyazaki, di una padronanza di colori e luci che ricorda a tratti Makoto Shinkai, a tratti Tron, di un fantastico universo e di una capacità visionaria che ricordano quella di James Cameron in Avatar.

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La trama a dire il vero non è chiarissima, o almeno alla lettura di questo volume; vengono aperti molti spiragli narrativi, si gettano le basi per quella che potrebbe essere una nuova saga interminabile anche se non sappiamo se e come verrà proseguito questo cammino. L’universo narrativo c’è eccome, con grandissime potenzialità, e sarebbe davvero bello potersi perdere nei suoi meandri per scoprire cosa si potranno mai inventare i due autori, ma al momento abbiamo tra le mani solo l’incipit, solo il capo di un filo di cui non conosciamo estensione e morfologia. E questo forse è un po’ il limite di questo lavoro. Se per ottenere il primo volume è servito tutto questo, e dopo 80 pagine ancora non è chiaro dove vuole andare a parare la storia, in cui tutto rimane avvolto nel mistero di termini e personaggi a malapena introdotti, senza avere particolari informazioni ad ora su come verrà sviluppato il progetto successivamente, sinceramente, si fa un po’ fatica a comprendere come porsi nei confronti di Lumina.

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Comunque sia, i protagonisti sono due giovani fratelli, Kite e Miriam, due normalissimi studenti come tanti, lui scanzonato e poco dedito allo studio ma abile nel parkour, lei geniale prima della classe. Dopo misteriosi incubi, i due si ritrovano catapultati su Lumina, scoprendo di essere i portatori di un potere sconosciuto e divino, il Fej-Farok. Lì verranno coinvolti in uno scontro tra due fazioni non meglio specificate che vogliono usarli per i loro scopi, non ben chiari.
Lo storytelling è rapido, non eccezionale, intrigante ma fin troppo criptico. Valgono le osservazioni fatte in precedenza sulla difficoltà di giudizio su questo primo e unico, al momento, volume dell’opera. Diciamo che è abbastanza chiaro che è dal punto di vista artistico che Lumina sfiora vette celestiali.

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Pulsione scopica. Non servirebbe aggiungere altro. Queste due parole descrivono alla perfezione la morbosa e magnetica attrazione che esercitano la gran parte delle pagine del fumetto. La maggior parte delle tavole sono prodigi della grafica, dell’illustrazione digitale. Un tripudio di colori al neon, una pulizia di tratto affascinante, impressionante. Tavole chirurgiche, ambientazioni futuristiche rese con una supremazia tecnico-grafica da far paura. Ipercinetica e geometrie astratte dominano la scena. Solo a volte l’anatomia umana distorta mediante prospettive assurde perde di naturalezza, ma d’altronde lo stile sin da subito è abbastanza cartoon-like. I colori sono veramente luminosi, ma raramente densi, sempre sfumati, impalpabili con un alto tasso di trasparenza. Sebbene spesso ad una prima occhiata la tavola possa sembrare minimale, è popolata da una miriade di dettagli meticolosamente realizzati.
Anche la disposizione dei balloon con il testo è strettamente funzionale all'architettura della pagina.
Questo sinteticamente è lo stile Hyperflat creato da Tenderini, dopo anni e anni di perfezionamento, che anche solo nella versione digitale (quella da noi recensita) è davvero un bel vedere. Figuriamoci nella versione cartacea stampata in in Hexachrome della Pantone, con sfumature metalliche e quant’altro.

Molto affascinante questo Lumina, c’è poco da discutere. Un videogioco su carta che ci ha fatto sognare. Che dire. Chapeau.

Simon Kinberg conferma la possibilità di un crossover tra Deadpool, X-Men e Gambit

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In una recente intervista rilasciata a MTV, Simon Kinberg ha fatto maggiore chiarezza sull'attuale situazione dell'universo narrativo mutante della 20th Century Fox, facendo presente che dopo X-Men: Days of Future Past, le cose sono state riscritte rispetto alla prima trilogia, permettendo così la creazione di uno status quo condiviso anche dagli altri film indipendenti come Gambit e Deadpool, aprendo tecnicamente le porte per possibili crossover.

"L'idea è che abbiamo praticamente reimpostato la linea temporale dopo Days Of Future Past in qualche modo, e se non cancellati, abbiamo di certo permesso il cambiamento di X1, X2, X3, di tutto, da Days of Future Past in avanti, dal 1973, tutto quello che abbiamo impostato diventa ora canonico. Così il film Gambit e quello di Deadpool, esisteranno in un mondo che riconosce ciò che è accaduto in Days Of Future Past e da lì si andrà in avanti. Non significa che dovranno interagire sempre con questi personaggi, ovviamente, non è che ogni film ha tutti questi personaggi, ma tutti devono esistere all'interno delle stesse regole".

"Ci saranno interazioni tra i vari protagonisti dei diversi film. Abbiamo una chiara visione delle direzioni che vogliamo prendere e nella mia mente, almeno, di come potremmo cominciare una sorta di impollinazione incrociata sorta tra questi personaggi protagonisti di film indipendenti".

(Via CBM)

 
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