Lanterna Verde presenta Sinestro 10
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Nell’universo editoriale targato DC Comics è stato (finalmente) riconosciuto a Sinestro il posto che merita dedicandogli una testata. Prima di addentrarci nella recensione di questo albo, è bene premettere una breve “biografia” del personaggio.
“Thaal Sinestro è un personaggio dei fumetti creato da John Broome e Gil Kane apparso per la prima volta in Green Lantern # 7 nell'agosto del 1961, diventando l'arcinemico di Hal Jordan (la più famosa Lanterna Verde) e dell'intero Corpo delle Lanterne Verdi. Nel corso della gestione di Geoff Johns, il personaggio ha subito una significativa evoluzione, passando da villain a tutto tondo ad anti-eroe complesso e sfaccettato. Sinestro si è qualificato quindicesimo nella lista dei "100 più grandi cattivi dei fumetti di tutti i tempi" secondo IGN”.
Nella serie attualmente in svolgimento, Sinestro è a capo del Sinestro Corps (impropriamente tradotto Corpo delle Lanterne Gialle) ed è riuscito a domare il parassita spaziale Parallax che evoca quando gli serve per battere un avversario.
Originario del pianeta Korugar nel settore 1417, andato distrutto, il padrone (si proprio padrone, non leader) delle lanterne gialle ha deciso di mettersi alla ricerca dei Korugariani sopravvissuti per condurli su Nuovo Korugar (un pianeta deserto ex prigione spaziale) dove potranno riprendere la loro vita sotto la “guida” del loro nuovo leader Sinestro (ma è detto che lo vogliano?).
Il numero 10 della serie si svolge immediatamente dopo il crossover tra tutte le Lanterne dell’universo Godhead, e vede il protagonista dirigersi volutamente verso Mondoguerra dove lo attende una trappola tesa dall’ancora più perfido Mongul.
Con i testi di Cullen Bunn (Deadpool uccide l’universo Marvel), la serie finora non ha un disegnatore fisso, anche se è doveroso riconoscere che tutti coloro che si sono susseguiti sono stati all’altezza della situazione. Le matite di questo numero sono affidate a Brad Walker (Detective Comics, Heroes for Hire) il cui stile bene si adatta al personaggio: i primi piani di Sinestro riescono a rendere perfettamente la perfidia mista a consapevolezza del potere.
L’albo contiene, inoltre, la storia che in qualche modo vuole essere l’epilogo del ciclo delle Lanterne Rosse capitanate da Guy Gardner, iniziato in alcuni cartonati dedicati e proseguito sulle pagine di “Lanterna Verde presente: Sinestro” sin dal numero 1. In questa storia Gardner si trova sulla Terra (pianeta che ha giurato di proteggere e che gli è stato affidato direttamente da Hal Jordan) e sta cercando di limitare i danni tra le macerie provocate dall’ultimo attacco di Atrocitus (creatore delle Lanterne Rosse e leader deposto proprio da Gardner). La rabbia è l’emozione portante di queste Lanterne: Gardner ne è consapevole, ne è pieno ma è combattuto; si trova davanti ad un dilemma: quanto è utile sacrificare una vita per salvarne mille? I testi di Landry Q. Walker e le matite di J. Calafiore (Excalibur, Deadpool, Batgirl) si sposano benissimo e rendono perfettamente tutta la rabbia che sprigiona il personaggio.
La testata, infine, ospita le avventure del “nuovo” Lobo. Ebbene sì: Lobo è tornato! Ma non è il mercenario chiacchierone dall’aspetto di Wolverine e il comportamento di Deadpool. Quello era un impostore! Impostore rintracciato e ucciso da Lobo, che altri non è che un mercenario intergalattico la cui identità era stata rubata.
In questa storia Lobo, sulle tracce di un killer intergalattico, giunge a Metropolis e le conseguenze ve le lascio immaginare: “incontrerà” Superman. Cullen Bunn ai testi è riuscito a rendere interessante il reboot del personaggio; la cooperazione tra Reilly Brown (bozze) e Nelson De Castro e Vicente Cifuente (rifiniture) non produce gli effetti sperati: quello che dovrebbe essere uno spietato assassino spaziale sembra invece un essere pieno di bontà.