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Ritorna l'Almanacco di Topolino

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Su Topolino 3402, in edicola da ieri, il direttore Alex Bertani ha annunciato che ad aprile tornerà una storica rivista Disney in una nuova edizione: l'Almanacco Topolino. Questa nuova versione della testata sarà bimestrale e conterrà sia storie vecchie che inediti e si avvarrà della cura editoriale di Luca Boschi.

La rivista è sempre stata contraddistinta da un formato più grande rispetto al classico Topolino e ciò ha permesso di ospitare storie straniere su 4 strisce senza grosse modifiche. Bertani afferma che l'Almanacco sarà il punto di riferimento per la produzione estera.

L'Almanacco Topolino è una testata nata nel 1957 come prosecuzione della collana Albi d'Oro (1937) della Arnoldo Mondadori Editore e che è stata pubblicata da Mondadori prima e da The Walt Disney Company Italia poi fino al 2008 con diversi nomi: dal 1985 al 1992 come Mega Almanacco, dal 1992 al 2000 come Mega 2000, dal 2000 al 2006 come Mega 3000 e dal 2006 al 2008 come Mega per un totale di 613 numeri.

Contemporaneamente alla sua uscita, dal 1999 al 2002 per 13 numeri la Disney ha pubblicato 12 numeri della rivista trimestrale Almanacco Topolino che ristampava vecchie storie della collana.
In seguito, sono state lanciate due riviste che hanno raccolto l'eredità della collana principale: Disney Comix dal 2010 al 2014 e Mega Almanacco dal 2017 al 2018.

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Batman: Death Metal, i dettagli e le cover della "Band Edition"

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In occasione dell'uscita, prevista per marzo, del primo numero della serie Batman: Death Metal, Panini Comics e DC Comics hanno annunciato i dettagli dell'edizione definita "Band Edition" con cover e contenuti esclusivi dedicati a note band metal.
Trovate di seguito tutti i dettagli e le cover dell'iniziativa.

"In previsione del lancio internazionale della travolgente serie DC del 2020, Batman: Death Metal, oggi l’editore ha annunciato la collaborazione con sette delle più celebri band metal per la realizzazione di Batman: Death Metal – Band Edition.

Ciascun numero proporrà una copertina variant dedicata a una band metal, un’introduzione della suddetta band e un’intervista esclusiva, a formare una panoramica su diversi generi metal provenienti da diverse generazioni.

La scaletta prevede:

M1DCMI007ISBNV1 0 Megadeath
Numero 1:      Band: Megadeth

                           Disegnatore della copertina: Juanjo Guarnido

M1DCMI008ISBNV1 0 Ghost
Numero 2:      Band: Ghost

                           Disegnatore della copertina: Werther Dell’Edera

M1DCMI009ISBNV1 0 Lacuna Coil
Numero 3:      Band: Lacuna Coil

                           Disegnatore della copertina: Antonio Fuso

M1DCMI010ISBNV1 0 Opeth
Numero 4:      Band: Opeth

                           Disegnatore della copertina: Mathieu Lauffray

M1DCMI011ISBNV1 0 Sepultura
Numero 5:      Band: Sepultura

                           Disegnatore della copertina: Rafael Albuquerque

M1DCMI012ISBNV1 Cover 0 Dream Theater
Numero 6:      Band: Dream Theater

                            Disegnatore della copertina: Santi Casas

M1DCMI013ISBNV1 0 Ozzy
Numero 7:       Band: Ozzy Osbourne

                            Disegnatore della copertina: Marco Mastrazzo

La miniserie evento in 7 numeri Batman: Death Metal verrà pubblicata in 13 paesi nel corso del 2021, a partire da marzo.

Batman: Death Metal, firmata dal dream team composto dallo scrittore Scott Snyder e dal disegnatore Greg Capullo, è stata pubblicata negli Stati Uniti a partire da giugno 2020. Batman: Death Metal è il seguito della celebre serie del 2017 Batman: Metal, che portò radicali cambiamenti all’Universo DC e fece conoscere ai lettori il Multiverso Oscuro e un nemico straordinariamente affascinante: il Batman che Ride.

Quando la Terra viene inglobata dal Multiverso Oscuro, la Justice League si trova alla mercé del Batman che Ride. L’umanità tenta disperatamente di resistere in un panorama infernale, distorto oltre ogni misura, mentre Batman, Wonder Woman e Superman, che nel frattempo sono stati separati, combattono per sopravvivere.

In Italia Batman: Death Metal sarà disponibile ogni mese in edicola e fumetteria con la sua edizione regular. Batman: Death Metal – Band Edition, invece, sarà acquistabile in fumetteria e online. Alla Band Edition si aggiunge un’ulteriore serie di copertine variant: un set metal che avrà come protagonista in ogni numero un personaggio del Multiverso DC immerso in un’ambientazione musicale. Anche questa “metal edition” sarà disponibile esclusivamente in fumetteria e online. Inoltre, Panini Comics ha in serbo ancora tante sorprese pensate per veri e propri fan hardcore.

Per saperne di più su Batman: Death Metal e sui più grandi supereroi del mondo, visitate il sito www.dcomics.com, e seguite le pagine @DCComics @thedcnation @panini_dcit sui principali social media."

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Con Topolino il libro La musica lirica raccontata da Topolino

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In occcasione del 120° anniversario della morte di Giuseppe Verdi, il 27 gennaio uscirà con Topolino un libro a fumetti dal titolo La musica lirica raccontata da Topolino che presenta una selezione di storie disneyane dedicate all’opera lirica. Di seguito trovate tutti i dettagli, il trailer, la cover del libro e le tavole dei fumetti nella gallery.

"In occasione dei 120 anni dalla scomparsa di Giuseppe Verdi, Panini Comics presenta La musica lirica raccontata da Topolino, un Topolibro da collezione che raccoglie le più belle storie disneyane dedicate all’opera lirica, una vera delizia per tutti gli appassionati di palchi, loggioni e… fumetto d’autore. La musica lirica raccontata da Topolino è uno scrigno prezioso che contiene al suo interno 6 imperdibili storie che, nel corso degli anni, hanno contribuito a raccontare su Topolino la grande opera frutto del genio di Giuseppe Verdi e di altri grandi autori operistici. Il Topolibro è disponibile in edicola, in fumetteria con Topolino 3401 (da mercoledì 27 gennaio) e acquistabile anche su panini.it.

Ad aprire il volume, la storia più recente: Topolino e il Codice Armonico di Francesco Artibani e Paolo Mottura, dove Topolino incontra Giuseppe Verdi in persona, un omaggio in grande stile per ricordare il musicista in questa ricorrenza così speciale. Seguono altre 5 storie, scritte tra la fine degli anni ’70 e inizio ’80 da Guido Martina (prolifico autore che nel 1949 con il suo L’Inferno di Topolino diede vita alla prima Grande Parodia Disney). I Paperi più amati sono dunque i protagonisti di Paper-Damès e Celest’Aida (rilettura dell’Aida di Giuseppe Verdi), Paperin Caramba Y Carmen Olé (Carmen di George Bizet), Paperino di Bergerac (Cyrano de Bergerac di Franco Alfano), L’amorosa istoria di Papero Meo e Gioietta Paperina (Romeo e Giulietta di Charles Gounod) e Paperino e la piccola Butterfly (Madama Butterfly di Giacomo Puccini). A dare forma e colore alle storie, che in questo Topolibro sono introdotte ognuna da curiosità e approfondimenti che le riguardano, nomi storici del fumetto disneyano: Romano Scarpa, Giovan Battista Carpi e Pier Lorenzo De Vita.

Ad impreziosire La musica lirica raccontata da Topolino, la prefazione a cura di Beatrice Venezi, giovane Direttore d'orchestra, pianista e compositrice, interamente dedicata alla musica e al suo valore. La Venezi sarà anche protagonista d’eccezione di una diretta sulla pagina Facebook @TopolinoMagazine e sul canale YouTube Panini Comics mercoledì 27 gennaio alle ore 19.00 per parlare di musica e raccontare le sue esperienze in giro per il mondo.

Con questo Topolibro speciale, Topolino diventa ancora una volta un narratore eccellente grazie al suo stile inimitabile, capace di spaziare tra divertimento, avventura e approfondimento all’insegna del carattere ludico-didattico che da sempre lo caratterizza. Un volume da collezione per chi ama e per chi vuole scoprire l’opera lirica (ma non solo)!"

Copertina LA MUSICA LIRICA RACCONTATA DA TOPOLINO cvr

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Sara, recensione: la nuova opera bellica di Garth Ennis e Steve Epting

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Che Garth Ennis sia uno scrittore capace di garantire una qualità di fondo quasi sempre elevata è una considerazione che capita di fare spesso e che in generale accompagna gran parte delle valutazioni riguardanti un nuovo fumetto che porta la sua firma, anche quando decide di sconfinare in territori da lui meno battuti (recentemente, per esempio, lo abbiamo visto tornare a cimentarsi con l’horror in Discesa all’inferno) o quando viene meno il suo proverbiale gusto per il grottesco e la violenza estrema. Maggiormente noto per opere irriverenti come Preacher e The Boys (le cui trasposizioni televisive ne hanno ulteriormente aumentato la popolarità), l’autore nordirlandese è anche un maestro riconosciuto del genere bellico. A questo appartiene una delle sue ultime fatiche, la miniserie Sara, realizzata in coppia con il disegnatore Steve Epting per i TKO Studios, giovane e rampante casa editrice statunitense, di cui, da poco, la Panini ha cominciato a pubblicare qualche titolo qui da noi.

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Sara è il nome della protagonista della vicenda, un personaggio ispirato vagamente alla nota Ljudmila Michajlovna Pavličenko, eroina dell’Armata Rossa durante la Seconda Guerra Mondiale, di cui, in realtà, Ennis riprende solo la nazionalità e la fenomenale abilità come tiratrice scelta. È sulla base di queste due caratteristiche, tuttavia, che lo scrittore britannico costruisce la trama, la quale, come capita sempre nelle sue storie di guerra, non si ferma semplicemente a raccontare le gesta di qualche soldato, ma esplicita, al contrario, in maniera netta l’abisso in cui precipita l’umanità durante un conflitto armato di grosse proporzioni. Pertanto, per portare avanti un messaggio di questo tipo, l’utilizzo di una donna, che le circostanze trasformano in una macchina di morte fredda e implacabile, appare quasi del tutto naturale. A Ennis non importa neppure inquadrare gli eventi in una fascia spazio-temporale ben precisa. Si intuisce soltanto di essere nei primi mesi dell’invasione tedesca dell’Unione Sovietica, quando sembrava che il Terzo Reich potesse facilmente avere la meglio sull’improvvisato esercito bolscevico, nonostante la strenua resistenza della popolazione locale (come ci viene ricordato con i fugaci dialoghi che evocano il terribile assedio di Leningrado). All’inizio non si conosce neanche la storia di Sara e dei vari comprimari, anche perché le prime parole con cui il lettore viene a contatto sono le poche e semplici istruzioni che ogni cecchino ripete a sé stesso prima di colpire, le quali vengono reiterate più volte, proprio per rendere al meglio la lunga e paziente attesa necessaria a centrare l’obiettivo con assoluta precisione. E per raggiungere questa sorta di sospensione temporale, l’autore britannico decide intelligentemente di non seguire una narrazione lineare, ma di alternare la vicenda principale con lunghi flashback o con spaccati di vita nell’accampamento militare sovietico. In questo modo, da un lato non si corre mai il rischio di rendere la trama una semplice rappresentazione di scontri a fuoco o un’infinita sequenza di uccisioni che, alla lunga, potrebbero anche diventare stucchevoli, dall’altro si ha la possibilità di svelare le carte a poco a poco, in particolare per quanto riguarda i dettagli relativi alla protagonista, di cui solo nelle ultime pagine si vengono a sapere le ragioni della sua apparente indifferenza verso la vita umana.

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Questo metodo di raccontare non è una novità per Ennis, che lo ha già impiegato con successo nella miniserie Discesa all’inferno, citata all’inizio, ma qui risulta ancora più efficace, anzi quasi l’unica strada percorribile. Il continuo spezzettamento della vicenda, peraltro, non impedisce allo scrittore di far emergere gli orrori della guerra e, sebbene la storia insegni che sia stata la Germania di Hitler ad attaccare l’Unione Sovietica, anche la linea di demarcazione tra buoni e cattivi appare spesso molto rarefatta. I soldati di Ennis sono solo delle pedine all’interno di un gioco più grande, di cui fanno fatica a comprendere la reale portata. Costretti a odiare un nemico, del quale conoscono solo quello che viene diffuso dalla propaganda del governo - macchiatosi a sua volta di crimini anche peggiori di quelli dei nazisti - combattono senza sosta in nome di una madrepatria sempre più vicina a somigliare a un vuoto ideale. Eppure, le compagne d’armi di Sara non sono soltanto delle anonime comparse, necessarie a non far apparire la protagonista un’attrice solitaria, ma ognuna di esse viene definita attraverso caratteristiche ben precise: che sia l’ingenuità che porta una di loro ad affezionarsi a cani addestrati per farsi esplodere sotto i carri armati nemici o il sadismo con cui a un’altra piace infierire sui prigionieri. Persino la stessa Sara è meno monocorde di come ci viene presentata per più di metà dell’opera, tanto che nell’intensissimo finale riesce anche a riscattare una vita che pareva aver perso di significato. Il tutto inserito in una narrazione impeccabile che non si perde mai in lungaggini o digressioni superflue.

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I testi di Ennis vengono valorizzati in maniera significativa da un comparto grafico d’eccezione, grazie soprattutto ai disegni di uno Steve Epting mai così efficace. Ricorrendo solo quando strettamente necessario alle forti ombreggiature che hanno caratterizzato le sue ultime fatiche per Marvel e DC o le spy story in coppia con Ed Brubaker, l’artista dell’Ohio sceglie di far evolvere ulteriormente il suo tratto in una direzione che richiama apertamente i classici americani delle strisce sindacate, senza però rinunciare a una costruzione delle tavole più moderna, sebbene ancora lontana dai virtuosismi grafici dei disegnatori delle ultime generazioni. Abbandonate del tutto la dinamicità e l’esplosività dei suoi esordi a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, il co-creatore del Soldato d’Inverno preferisce focalizzarsi sulla pulizia dei volti, sull’essenzialità dei dettagli e sul realismo delle anatomie.
Eccellente, infine, il lavoro di Elizabeth Breitweiser ai colori, capaci di immergere completamente il lettore nello scenario creato da Ennis ed Epting. A dominare sono inevitabilmente il bianco e il grigio, fondamentali per rappresentare al meglio il rigido inverno russo, ma non mancano neanche tonalità più calde, maggiormente idonee a trasmettere la convivialità dell’accampamento.

Panini Comics confeziona con cura un volume a cui forse non è stato dato il risalto che avrebbe meritato, ma probabilmente questo è lo scotto da pagare quando un’offerta già molto vasta viene notevolmente accresciuta dall’ingresso nelle proprie scuderie di un editore come DC Comics a cui risulta spontaneo concedere, almeno nei primi mesi, quasi tutta la luce dei riflettori.

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