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I nuovi titoli annunciati da Planet Manga

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Panini Comics ha annunciato sulla pagina di Planet Manga alcune novità editoriali in arrivo nei prossimi mesi. Nell'ordine, i titoli sono:

- Blue Lock di Muneyuki Kaneshiro e Yusuke Nomura, manga sportivo serializzato sul Weekly Shōnen Magazine di Kodansha dall'agosto 2018. Uscita prevista per luglio.

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City Hunter XYZ di Tsukasa Hojo. Ristampa in 12 volumi della celebre serie anni '80. Uscita prevista per luglio.

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Alice in Wonderland di Jun Abe. Adattamento manga del film di Tim Burton. Uscita prevista per luglio.

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Toilet Stories, novel ad opera di Asami Hyogetsu. Uscita prevista per settembre.

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Focus On: Lo Squadrone Supremo di Mark Gruenwald

  • Pubblicato in Focus

Non è un segreto che, gran parte di coloro che scrivono o disegnano fumetti, non desiderano altro che approdare, prima o poi, sulla testata del proprio eroe preferito. Mark Gruenwald era uno di questi. Pur avendo trascorso tutta la sua carriera presso la Marvel (una carriera, purtroppo, bruscamente interrottasi nel 1996, quando l’autore, appena quarantatreenne, morì improvvisamente a causa di un attacco cardiaco), lo scrittore del Wisconsin era un grandissimo appassionato del mondo dei comics in generale, tanto da essere famoso per conoscere dettagli riguardanti alcuni personaggi, quasi del tutto ignoti anche ai più affermati esperti del settore (non è un caso che uno dei suoi lavori più celebri fu l’enciclopedico Official Handbook of the Marvel Universe). Tra i suoi amori dichiarati c’era la Justice League of America, il noto supergruppo che riunisce i più importanti eroi di casa DC, con il quale però non ebbe mai l’opportunità di lavorare. Tuttavia, diversi anni prima che Gruenwald venisse assunto dalla Casa delle Idee, sulle pagine degli Avengers (per l’esattezza, nel numero 69 dell’ottobre del 1969), Roy Thomas aveva fatto esordire, come avversari degli Eroi più potenti della Terra, un gruppo di supercriminali noto come lo Squadrone Sinistro, che presto si rivelò una sorta di versione distorta della Justice League. Il team, infatti, era composto da Hyperion, Nottolone, Dottor Spectrum e Trottola, che erano rispettivamente le controparti malvagie di Superman, Batman, Lanterna Verde e Flash. Con quella brillante trovata, lo scrittore del Missouri non aveva solo voluto omaggiare quei noti personaggi della concorrenza, ma, probabilmente, realizzare anche quello che all’epoca era il sogno proibito di ogni autore americano di fumetti e cioè scrivere una storia in cui a scontrarsi fossero alcuni dei personaggi più popolari delle due case editrici.

Un paio d’anni più tardi, Thomas (anche lui grande fan della Justice League) decise di andare oltre e catapultò gli Avengers in una realtà alternativa (inizialmente nota come Terra-S e poi rinominata Terra-712, per distinguerla dalla “nostra” Terra-616), dove essi incontrarono un altro gruppo di superesseri, che replicavano per nomi e aspetto i membri dello Squadrone Sinistro. Lo scontro fu inevitabile, ma presto i due team si resero conto del malinteso, perché, in quell’universo parallelo, Hyperion e soci non erano dei criminali, ma un gruppo di supereroi noto come Squadrone Supremo. Continuare a parlare della singolare storia editoriale di questi personaggi sarebbe troppo lungo, basti sapere che Gruenwald, non potendo disporre della Justice League originale, decise di seguire le orme di Thomas e, appena ne ebbe l’occasione, convinse i vertici della Marvel a dedicare una maxiserie di dodici numeri proprio agli eroi di Terra-712. L’intera saga (che comprende anche un numero di Capitan America, all’epoca sempre scritto da Gruenwald) era già stata ristampata dalla Panini qualche anno fa, in un volume della collana Marvel History (dopo la prima pubblicazione italiana, in appendice al mensile di Iron Man della Play Press, all’inizio degli anni Novanta) ed è tornato nelle librerie circa un anno fa, sempre sotto le insegne dell’editore modenese, nel prestigioso formato omnibus, con l’aggiunta del vero capitolo finale della storia, il graphic novel Morte di un Universo (apparso in Italia per la prima volta sul numero 12 della collana Play Special della Play Press, del gennaio 1992, e mai più ristampato da allora), assente nella precedente edizione della Panini.

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La vicenda raccontata nel volume, si ricollega direttamente a una mini-saga scritta da J.M. DeMatteis per i Difensori (e reperibile in Italia solo su alcuni numeri della rivista All American Comics della Comic Art, pubblicati quasi trent’anni fa), dove si vede l’alieno Iniziato, posseduto dall’entità mistica Null, impadronirsi delle menti di quasi tutti i membri dello Squadrone, per instaurare una dittatura degli USA sul mondo intero. Grazie all’aiuto del Dottor Strange e del resto dei Difensori, Hyperion e i suoi compagni riescono a sconfiggere i due avversari, lasciando, però, Terra-712 nel caos più assoluto. Da qui in poi, inizia la storia concepita da Gruenwald, che vede Hyperion riunire tutti i membri del supergruppo per cercare di trovare una soluzione alla disastrosa situazione mondiale. Alla fine, con le sole eccezioni di Nottolone e Amphibian (un personaggio chiaramente ispirato ad Aquaman), lo Squadrone Supremo deciderà di prendere il controllo totale della Terra, una sorta di dittatura illuminata della durata di un anno, in cui il gruppo si sarebbe impegnato a risolvere non solo i problemi politici ed economici più urgenti, ma anche a debellare definitivamente in tutto il mondo fame, povertà, malattie, guerre e criminalità. Un progetto ambizioso a cui aderirà anche il riluttante Amphibian e da cui, invece, prenderà le distanze Nottolone, convinto che imporre la volontà di pochi a tutti gli abitanti della Terra, nonostante le buone intenzioni, sia sempre sbagliato.

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Già da queste poche righe, è chiaro che Gruenwald non si limitò a una semplice celebrazione in salsa marvelliana dei suoi beniamini della DC: consapevole che il fumetto americano stava gradualmente perdendo quell’ingenuità che aveva caratterizzato il medium nei decenni precedenti, pensò di introdurre tematiche che, fino a quel momento, avevano sfiorato i comics solo in superficie. Già negli anni Settanta, negli USA, c’erano stati alcuni pioneristici tentativi di affrontare argomenti destinati a un pubblico più adulto (famoso, solo per citare un esempio, il ciclo di Dennis O’Neil e Neal Adams con la coppia Lanterna Verde e Freccia Verde), e in casa Marvel, nei primi anni Ottanta, Frank Miller aveva gradualmente trasformato Daredevil in un eroe più cupo, rendendo le sue storie sempre più disperanti. Tuttavia, tolto Lanterna Verde, sia l’Uomo senza Paura che l’alter ego di Oliver Queen erano eroi metropolitani, quindi abituati a muoversi nei bassifondi delle città. Non si poteva dire lo stesso per lo Squadrone Supremo, i cui membri, da perfetta emanazione di quelli della Justice League, continuavano a essere protagonisti di storie più tradizionali, con mirabolanti avventure in qualche remoto angolo della galassia o contro il mad doctor di turno. Solo Alan Moore, in Gran Bretagna, con la sua rivisitazione di Marvelman (o Miracleman che dir si voglia) aveva iniziato quel processo di decostruzione della figura del supereroe classico, che lo avrebbe portato, di lì a poco a concepire un capolavoro come Watchmen. Ma negli USA del 1985, quando uscì la serie dello Squadrone Supremo, il bardo di Nothampton era ancora un autore di nicchia, adorato dalla critica, ma poco noto al grande pubblico.

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L’intuizione di Gruenwald, quindi, per l’epoca fu qualcosa di rivoluzionario. In soli dodici numeri, lo scrittore americano mise in scena eroi dubbiosi, fragili, a volte anche meschini. Personaggi che, fino a quel momento, si erano dimostrati integerrimi e che invece si scoprivano, improvvisamente, afflitti da gelosia, rabbia, frustrazione e tutta un’altra serie di sentimenti molto lontani dallo stereotipo del supereroe, a cui il lettore era stato abituato fino a quel momento. Inoltre, potendo contare su una libertà creativa difficilmente ottenibile su altre collane della Casa delle Idee (essendo la serie ambientata in un universo parallelo, la sua influenza sulla continuity marvelliana sarebbe stata praticamente nulla) Gruenwald ne approfittò per violare altri due tabù, innanzitutto, dopo poche pagine, tutti i membri del gruppo, per ottenere la fiducia degli abitanti del pianeta, rinunciano alle loro identità segrete, e, poi, in un crescendo drammatico, parecchi protagonisti perdono la vita (in alcuni casi neppure a causa delle azioni di qualche villain). È proprio grazie a tutto ciò se, negli anni, la serie dello Squadrone Supremo è diventata un fumetto di culto.

Tuttavia - è bene sottolinearlo - a rileggerli oggi, i testi dell’autore americano appaiono un po’ datati, soprattutto perché egli cercò di far coesistere quelle autentiche novità narrative con la leggerezza dei comics degli anni Sessanta. Emblematici, in proposito, il continuo ricorrere dei vari personaggi a diminutivi dei propri nomi di battaglia, la presenza di numerosi criminali pittoreschi e il fatto che alcuni membri del team non smettono mai di indossare il loro costume (neppure per lavorare o per andare a letto!). D’altra parte, come detto, il nostro Mark adorava la Silver Age, per cui, forse temendo di snaturare quei personaggi, a cui era particolarmente legato, non osò spingersi oltre. Ne è una prova il fatto che, il graphic novel successivo alla serie, è caratterizzato da un impianto decisamente più classico e vede lo Squadrone Supremo impegnato in una corsa contro il tempo, per salvare il proprio universo da un’entità cosmica dal potere immenso. Il lavoro di Gruenwald, comunque, non fu dimenticato, tanto che la serie dello Squadrone Supremo è stata, verosimilmente, una delle opere di riferimento di Mark Waid per Kingdom Come, o, più di recente, di Mark Millar per Jupiter’s Legacy. Chi, invece, non hai mai fatto mistero della sua fonte di ispirazione, è J. Michael Straczynski, che ha ripreso le tematiche del suo collega scomparso prima in Rising Stars e, successivamente, in Supreme Power, quasi un remake moderno della saga di Gruenwald.

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Abbiamo volutamente lasciato in secondo piano la parte grafica, in quanto, a parte un episodio realizzato dal grande John Buscema, il resto della maxiserie vide all’opera prima Bob Hall e poi Paul Ryan (autore anche dei disegni del graphic novel), due onesti artigiani, di cui non si ricordano lavori particolarmente meritevoli di essere menzionati e che, detto sinceramente, neanche in questa maxiserie offrirono una prova che rimarrà ai posteri. Dei due, Hall, ormai ritiratosi da diversi anni per dedicarsi al teatro, sua grande passione, era quello dalle maggiori capacità. Infatti, il suo stile, pur se perfettamente in linea con le mode artistiche del periodo, non mancava di qualche sprazzo di originalità: i vari personaggi, tratteggiati spesso in maniera spigolosa o con dettagli del volto volutamente lasciati in secondo piano, riuscivano a comunicare ai lettori un’ampia gamma emozionale. Inoltre, i passaggi più drammatici della narrazione erano spesso esaltati da un abile uso delle ombre e da una costruzione delle vignette estremamente variabile. Ryan, invece, che ha collaborato più volte con Gruenwald (D.P.7, Quasar), aveva un tratto più classico (tanto che, prima della sua prematura scomparsa, avvenuta qualche anno fa, si dedicò a lungo alle strisce di Phantom), con un buon rispetto delle anatomie e un discreto livello di dinamicità delle tavole. Dove mostrava maggiormente i suoi limiti, invece, era nella mancanza di espressività dei volti, sempre troppo rigidi e poco comunicativi. È anche vero, però, che nel fumetto americano degli anni Ottanta, le superstar del disegno si contavano sulle dita di una mano, e molti tra i più bravi avevano già preferito lasciare le big two per tentare la fortuna nel sempre più fiorente, e potenzialmente più redditizio, mercato indipendente. Sarebbe passato molto tempo, prima di vedere grandi artisti, provenienti da tutto il mondo, all’opera sugli albi dedicati ai supereroi. All’epoca, nella maggior parte dei casi, Marvel e DC si affidavano ad autori locali, o, tuttalpiù britannici, e Hall e Ryan, in mezzo a tanti disegnatori decisamente mediocri, erano sempre in grado di garantire un lavoro più che dignitoso.

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Qualche commento sulla nuova edizione della Panini, prima di chiudere: se, da un lato, gli omnibus continuano a confermarsi ineccepibili dal punto di vista della confezione, segnaliamo, tuttavia, che in questo volume manca, quasi del tutto, un vero e proprio apparato critico, se non poche scarne righe sulle alette della sovracoperta, maggiormente incentrate però sulla presentazione degli autori dell’opera originale. L’articolo tratto dalla rivista Marvel Age e i nostalgici pezzi posti all’inizio e alla fine del volume, infatti, pur se molto interessanti, non assolvono al compito di inquadrare la saga all’interno della continuity marvelliana o, semplicemente, di presentare lo Squadrone Supremo a un pubblico più giovane. Una scelta un po’ insolita, che rischia di limitare l’accesso a opere di questo tipo solo alla ristretta cerchia dei fan di lunga data. Un’affermazione, oltretutto, mai così vera come in questo momento, visto che Hyperion e compagni sono recentemente tornati sotto la luce dei riflettori, grazie all’imminente evento Heroes Reborn, rivisitazione contemporanea dell’omonima saga della seconda metà degli anni Novanta, che aveva visto il breve ritorno alla Casa delle Idee di alcuni transfughi Image.

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Topolino celebra Dante in occasione dei 700 anni dalla sua scomparsa

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Anche Topolino celebra Dante Alighieri in occasione dei 700 anni dalla sua scomparsa. Sul numero 3409, in edicola da oggi 24 marzo, saranno presenti diversi approfondimenti dedicati al Sommo Poeta e la riproposizione della storia Messer Papero e il Ghibellin Fuggiasco di Guido Martina e Giovan Battista Carpi. Previsto, inoltre, il volume da libreria La Saga di Messer Papero e Ser Paperone. Trovate di seguito tutti i dettagli. 

"Questa settimana Topolino si unisce ai grandi festeggiamenti dedicati a Dante Alighieri. Il 2021 è infatti un anno importantissimo per il Sommo Poeta della lingua Italiana poiché ricorrono i 700 anni dalla sua scomparsa. Per questo, il numero 3409 in edicola da mercoledì 24 marzo sarà ricco di contenuti legati a Dante che proseguiranno anche in fumetteria con un volume speciale e con nuove prestigiose iniziative che vedranno la luce nei prossimi mesi.

Come omaggiare al meglio il Sommo Poeta se non riproponendo una delle storie più iconiche apparse su Topolino che vede tra i protagonisti proprio Dante Alighieri? Sul numero 3409 c’è Messer Papero e il Ghibellin Fuggiasco, sceneggiata da Guido Martina e disegnata da Giovan Battista Carpi, pubblicata per la prima volta nel 1983 e facente parte della saga di Messer Papero. Dante entra nelle pagine del fumetto grazie ad un incontro particolare con un “presunto” antenato di Zio Paperone, Messer Papero de’ Paperi. L’occasione di una trasferta a Firenze ispira proprio lo Zione a raccontare questa storia a Paperino, per un viaggio nel tempo tra guelfi e ghibellini (ed immancabili equivoci). Oltre a Messer Papero e il Ghibellin Fuggiasco il numero 3409 ospiterà anche tanti redazionali dedicati a quest’anniversario e un test dantesco da non perdere.

Per chi volesse rivivere nella sua completezza la saga di Messer Papero, Panini Comics presenta La Saga di Messer Papero e Ser Paperone, un volume da collezione disponibile da giovedì 25 marzo in fumetteria e su Panini.it che raccoglie tutta la saga ambientata nel Medioevo realizzata da Martina e Carpi. I protagonisti - rigorosamente in costume - viaggeranno per la Toscana in cerca di fortuna, e sulla loro strada incontreranno, oltre Dante, celebri personaggi della storia e della letteratura Italiana, come Lorenzo il Magnifico e il conte Ugolino. Il volume è arricchito dagli approfondimenti che illustrano il contesto storico del XIV e XV secolo in cui si svolge la storia ed è caratterizzato da una cover in cartonato telato, impreziosita da rifiniture dorate.

Anche in quest’occasione Topolino conferma il suo approccio narrativo sempre dinamico e ricco di creatività e fantasia, attento agli appuntamenti più importanti della nostra cultura e della nostra storia. Le celebrazioni per il Sommo Poeta sono dunque in edicola, fumetteria e su Panini.it a partire da mercoledì 24 marzo. Topolino c’è!"

Topolino 3409

Cover Messer Papero

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Arriva in Italia Batman: Death Metal

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Partirà da giovedì 25 marzo per Panini Comics la miniserie Batman: Death Metal che sarà disponibile nella Band Edition, con 7 copertine dedicate a 7 gruppi metal, un set Metal con protagonisti i personaggi DC immersi in un’ambientazione musicale e il Batman: Death Metal Hardcore Box in serie limitata. Di seguito trovate tutti i dettagli e le immagini nella gallery in basso.

"Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. Giovedì 25 marzo si aprono in Italia le porte del Metalverso DC grazie alla travolgente miniserie evento Batman: Death Metal, firmata dallo scrittore Scott Snyder e dal disegnatore Greg Capullo.

I 7 numeri di Batman: Death Metal, pubblicati in contemporanea in 13 paesi, raccolgono il seguito della celebre serie del 2017 Batman: Metal, che portò radicali cambiamenti all’Universo DC e fece conoscere ai lettori il Multiverso Oscuro e un nemico straordinariamente affascinante: il Batman che Ride.

Quando la Terra viene inglobata dal Multiverso Oscuro, la Justice League si trova alla mercé del Batman che Ride. L’umanità tenta disperatamente di resistere in un panorama infernale, distorto oltre ogni misura, mentre Batman, Wonder Woman e Superman, che nel frattempo sono stati separati, combattono per sopravvivere.

In Italia Batman: Death Metal sarà disponibile ogni mese in edicola e fumetteria con la sua edizione regular. A questa si aggiunge la già annunciata Batman: Death Metal – Band Edition (acquistabile in fumetteria e online) dedicata a sette delle più celebri band metal, protagoniste ciascuna di una copertina variant e di pagine esclusive dedicate a interviste e approfondimenti. Si parte con i Megadeth, rappresentati in copertina dal disegnatore Juanjo Guarnido, e si prosegue con (in ordine di uscita): Ghost (immortalati da Werther Dell’Edera), Lacuna Coil, (disegnati da Antonio Fuso), Opeth (rappresentati da Mathieu Lauffray), Sepultura (Rafael Albuquerque), Dream Theater (Santi Casas), Ozzy Osbourne (Marco Mastrazzo).

Batman: Death Metal si arricchisce anche di un’ulteriore serie di copertine variant: un set Metal che avrà come protagonista in ogni numero un personaggio del Multiverso DC immerso in un’ambientazione musicale. Questa “metal edition” sarà disponibile esclusivamente in fumetteria e online.

Inoltre, Panini Comics ha pensato per l’Italia al Batman: Death Metal Hardcore Box, un cofanetto in tiratura limitata di soli 333 pezzi, acquistabili prossimamente su Panini.it. All’interno di questo prestigioso pezzo da collezione ci saranno l’albo numero 1 in edizione variant Hardcore Box Limited (pensato, dunque, solo per questo special pack), cinque stampe realizzate da altrettanti artisti del mondo del fumetto (Simone Bianchi, David Finch, Terry Dodson, Joseph Michael Linsner e Joshua Middleton), sei card esclusive rappresentanti i protagonisti dell’evento, la mappa del Metalverso DC, la  bandana Batman: Death Metal e un plettro con i loghi della serie e del Batman che Ride. Un cofanetto ricchissimo, per veri e propri fan hardcore. 

Per saperne di più su Batman: Death Metal e sui più grandi supereroi del mondo, visitate il sito www.dcomics.com, e seguite le pagine @DCComics @thedcnation @panini_dcit sui principali social media."

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