Masters of the Universe: Revelation, recensione: l'He-Man di Kevin Smith a fumetti
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Grazie al colosso streaming Netflix, i Masters of the Universe stanno avendo un nuovo rinascimento. Dalla loro decade d’oro degli anni ’80, i MOTU hanno vissuto diverse vite, revival, retcon, restyling, attraverso nuove serie animate e nuove serie a fumetti, rimanendo nella “nicchia” dei fan.
Netflix, complice il suo gusto per il recupero – basti vedere la serie documentario I giocattoli della nostra infanzia, una cui puntata è dedicata gli eroi della Mattel, ma anche la presenza del cartoon originale nel suo catalogo – sono anni che ha iniziato il recupero del muscoloso eroe dal caschetto biondo e i suoi compagni d’avventura. Se, inizialmente questa operazione è iniziata con il remake di She-Ra principessa del potere, è servito l’intervento del più nerd tra gli sceneggiatori di comics e di cinema (nonché regista e produttore) Kevin Smith per passare allo stadio successivo.
Smith si è sempre detto grandissimo fan tanto dei “pupazzi” del MOTU, quanto della serie a cartone animato prodotta dalla Filmation e dei comics della Marvel allegati alle action figure. Nasce, dunque, il progetto di Masters of the Universe Revelation, una serie animata che fa da seguito a quella originale del 1983.
Ma erano tanti gli anni di storia da dover colmare. I fan, nel 1985, anno dell’ultima puntata del serial animato, avevano lasciato He-Man con un non finale dalla solita formula: una puntata di scazzottate, buoni sentimenti e paternale finale. Ma cosa è accaduto dopo?
Smith, al soggetto insieme Rob David, prima della sconvolgente – almeno per i fan – prima puntata di Revelation mette in piedi una miniserie a fumetti in quattro numeri dal titolo omonimo per la Dark Horse Comics e portata in Italia da Panini Comics.
La storia sceneggiata da Tim Sheridan – anche autore dei testi della serie animata – è fruibile sia prima della visione di Revelation, quanto dopo e racconta un nodo centrale della vita del pianeta Eternia: l’Orlax, un essere cosmico dall’immenso potere, è stato catturato da Skeletor – nemesi per eccellenza di He-Man – e usato tanto come arma, quanto come strumento di precognizione del futuro. Il re di Eternia, Randor, nonché padre del principe Adam (alias He-Man) è stato attaccato da questa creatura e costretto ad uno stato vegetativo. Il campione del castello di Greyskull dovrà scoprire come salvare il padre e fermare i piani di conquista di Skeletor.
Questo incipit può sembrare semplice, ma lo svolgimento del racconto non lo è. Con grande coerenza, Sheridan, mette in piedi un racconto che riprende le atmosfere narrative della serie originale e costruisce un ponte verso quella targata Nerflix. Chi è cresciuto con i MOTU degli anni ’80 può godere appieno, con la maturità e la consapevolezza dell’adulto, il racconto e la stratificazione narrativa dello stesso. Non è un semplice fan service, i personaggi tanto amati vengono esplorati con maggior introspezione nelle loro caratteristiche identitarie: su tutti Skeletor che, in questo fumetto, viene tratteggiato con maggior attenzione anche nella sua subdola malvagità.
Ai disegni c’è l’arte di Mandy Lee. La disegnatrice opera su di una doverosa ma anche difficile scelta, così come per i colori fa il colorista Rico Renzi. Difatti, allineandosi alle scelte narrative del racconto, anche il disegno deve necessariamente porsi a metà tra lo stile classico, muscolare, a linee marcate e quello della nuova serie animata. Per quanto non dissimile nelle scelte grafiche dal cartoon classico, Revelation utilizza un contemporaneo asset per la contemporanea animazione occidentale, citando quella a cui fa riferimento. Lo stesso vale per il disegno della Lee che sceglie linee semplici e pulite ma molto marcate e si concede, per l’appunto, a una sintesi cartoonesca.
La miniserie Master of The Universe Revelation, dunque, riesce a conquistare i diversi obiettivi che si era posta: un piacere per i fan più accaniti e un grande strumento per chi si sta avvicinando al mondo multimediale dei MOTU; permette tanto la lettura adulta per i personaggi amati da bambino, quanto la lettura leggera da racconto fantasy avventuroso. Ma, indubbiamente è pensato, principalmente – come la serie animata genitrice – per chi ha già dimestichezza con il mondo dei Master: citazioni, riferimenti, approfondimenti e capovolgimenti della materia narrativa depositata in quasi quarant’anni sono un piacere per il fan di questo mondo.
La veste editoriale della Panini è sicuramente ghiotta per il collezionista che si ritroverà tra le mani un cartonato soft touch di grande cura.
Non resta che tornare bambini, ma con gli occhi dell’adulto, e lasciarsi trasportare nel mondo parossistico, contraddittorio ma fortemente iconico e affascinate dei Dominatori dell’Universo per poter leggere e, così, riascoltare con la voce della memoria, il nostro He-Man pronunciare: “A me il potere!”.