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La Marvel ha annunciato 8 nuove serie

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La Marvel ha annunciato 8 nuove serie che daranno forma al futuro del suo universo narrativo nei mesi a venire.

Dicembre

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Devil's Reign di Chip Zdarsky e Marco Checchetto, segue gli eventi della loro run su Daredevil. Il sindaco Fisk mettere fuori legge tutti i supereroi a New York e rivela informazioni su tutti i loro oscuri segreti, mentre contrappone Daredevil, Elektra, Capitan America, Iron Man, Spider-Man, i Fantastici Quattro e molti altri contro i suoi agenti Thunderbolt. Ma alla fine... chi regnerà?

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Avengers Forever
di Jason Aaron e Aaron Kuder. Tony Stark/Iron Man e Avengers provenienti da tutto il multiverso si riuniranno per portare ordine nelle linee temporali.

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Timeless di Jed MacKay, Kev Walker, Joe Bennett e Mark Bagley. Il futuro dell'universo Marvel è qui. Quando emerge una nuova e minacciosa linea temporale, Kang il Conquistatore farà di tutto per proteggere la linea 616 per cui ha lavorato per secoli per consolidare come sua.

Gennaio

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X Lives of Wolverine
e X Deaths of Wolverine di Benjamin Percy, Joshua Cassara e Federico Vicentini. Due storie intrecciate su ciò che accade a Wolverine quando... il suo passato incontra il suo futuro.

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She-Hulk
di Rainbow Rowell e Rogê Antônio. Jennifer Walters cerca inutilmente di lasciare la sua vita avventurosa alle spalle e dedicarsi alla legge, quando un'amica del suo passato busserà alla sua porta con un mistero a cui non potrà tirarsi indietro.

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Fantastic Four: Reckoning War di Dan Slott, Carlos Pacheco e Rachael Stott. Una saga epica ci riporta a 15 anni fa, la guerra segreta originale dell'Universo Marvel è stata riaccesa e ogni essere vivente è in pericolo, perché siamo finalmente al... nostro giorno del giudizio.

Febbraio

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Moon Girl and Devil Dinosaur. Lunella Lafayette e il suo dinosauro torneranno per mano di un team di autori ancora non rivelato.
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Vota Loki, recensione: quando il Dio degli inganni dice la verità

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Loki è senz’altro un personaggio molto amato dai fan Marvel. Un “cattivo” che in sessant'anni di vita editoriale ha subito numerose trasformazioni e, coerente con il personaggio, mutazioni sia fisiche che identitarie.
La sua fortuna nell’MCU è senz’altro da attribuire all’attore che lo interpreta, Tom Hiddleston e dalla sfaccettata costruzione caratteriale del personaggio live action e, difatti, la serie Disney+ dedicata al personaggio ha riscosso un subitaneo grande successo. Panini Comics, dunque, ne ha approfittato per riportare, in cartonato, la fortunata miniserie Vota Loki scritta da Christopher Hastings e disegnata da Langdon Foss e Paul McCaffrey.

Il racconto vede il Dio degli Inganni decidere di candidarsi alla presidenza degli Stai Uniti d’America, dichiarando apertamente agli elettori che lui non dirà menzogne – come, invece, fanno i suo avversari politici – e che sarà il “paladino” per tutte le fasce sociali ed economiche. L’unica che non riesce a credere alla “bontà” di un villian per eccellenza è la giornalista Nisa Contreras che, anni addietro, ha visto la propria casa e il proprio quartiere funestato da una battaglia tra Loki e gli Avengers.

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È chiaro fin dalla prime tavole, che l’intento degli autori è quello di costruire un racconto dalla fortissima componente parodica. Dopotutto, la miniserie in quattro albi è uscita, negli States, nel 2016, anno dell’elezione che ha visto tristemente il trionfo di Donald Trump. Non a caso la giornalista di origini sudamericane è l’unica a contrastare l’ascesa politica ed il consenso di Loki, figura dalle numerose ombre.
In America, il rapporto tra fumetti e politica è spesso stato conflittuale – salvo l’eccezione Obama? – con la seconda che si è eretta a controllore del primo. Il Comics Code Authority ne è, chiaramente, l’esempio più marcato. Ma il proprium del fumetto è quello di saper intercettare le componenti del tessuto sociale e politico contemporaneo ed inserirle – in forma, mediata, parodica o capovolta – nel proprio medium e nelle proprie narrazioni. Nel caso di Vota Loki, la volontà caricaturale è palese.

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Loki è un personaggio ambiguo ed il lettore, come l’elettore, si trova spesso confuso: credere o non credere alla rinnovata ideologia del Dio degli inganni? Hastings immerge il fruitore nel mezzo di una realistica campagna presidenziale americana, allargando le proprie narrazioni per toccare tanto il “dietro le quinte” politico, quanto i movimenti sociali che vanno dall’elettore imbambolato dai comizi televisivi ai fanatismi da fazione, fino alla strumentalizzazione della religione. Molti, dunque, i temi parodiati dallo sceneggiatore che dosa con attenzione il ruolo di Loki, permettendo al personaggio di Nisa di svelare – a se stessa e al lettore – gli obiettivi finali dell’asgardiano. Il tono del racconto è quello della parodia di un thriller politico, che omaggia in chiave surreale Tutti gli uomini del Presidente o Tutti gli uomini del Re, con una strizzatina d’occhio a Cronisti d’assalto e Diritto di cronaca. Il tutto intessuto con il mondo della Marvel e i suoi abitanti.

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Il disegno di Langdon Foss non poteva che accordarsi con il mood parodico: leggere deformità anatomiche, linee chiare e, spesso, sintesi visiva. Dopotutto, un stile maggiormente realistico, avrebbe appesantito la lettura e deformato il tono del racconto.
La satira diventa l’intero architrave su cui si regge Vota Loki. Nonostante l’assunto principale sia di “facile” comicità – tra i politici bugiardi di professione, il Dio dell’inganno non può che essere il primo – il racconto costruisce un interessante spaccato della politica americana, palesando criticità e contraddizioni.

Nel volume edito dalla Panini Comics, in calce, sono presenti anche due racconti, uno del 1962 (Journey Into Mystery #85) ed uno del 1989 (Avengers #300), che fanno da compendio alla miniserie principale del volume.

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Jonathan Hickman lascerà gli X-Men

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Lo sceneggiatore Jonathan Hickman lascerà gli X-Men al termine della miniserie evento Inferno. Come noto, l'autore ha rilanciato i mutanti nel 2019 grazie alle due miniserie House Of X e Powers Of X, qui la nostra recensione, occupandosi poi della serie regolare X-Men dando vita a una nuova era sviluppata in varie testate curate da diversi autori.

La miniserie Inferno, in arrivo a settembre, sarà composta da 4 uscite mensile di 40 pagine ciascuna. Ogni albo vedrà coinvolto un disegnatore diverso a partire dall'italiano Valerio Schiti, per poi proseguire con R.B. Silva e Stefano Caselli.

Gerry Duggan, Pepe Larraz e Marte Gracia si stanno occupando della nuova testata regolare degli X-Men, il cui primo numero è uscito a luglio.

Hickman, che vedremo impegnato in altri lidi (la piattaforma di newsletter Substack), proseguirà la sua collaborazione con la Marvel con un nuovo progetto segreto in arrivo nel 2022.

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Luke Cage torna in City of Fire

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Luke Cage torna questo autunno in una miniserie che lo riporta in prima linea a difendere il suo quartiere natale di Harlem. In Luke Cage: City of Fire, l'acclamato scrittore/artista Ho Che Anderson collaborerà con tre diversi disegnatori in una storia di altrettanti numeri che vede l'eroe contro il sindaco di New York City Wilson Fisk e un gruppo di vigilanti noti come i Regulators.

"Cage incrocia rapidamente la strada con Daredevil, che è determinato a far cadere i Regolators a qualsiasi costo, ma il sindaco Fisk è ugualmente determinato a usarli per rafforzare la sua presa sulla città. C'è agitazione nelle strade e tocca a lui evitare che la città prenda fuoco".

Luke Cage: City of Fire sarà il primo lavoro ad ampio respiro di Anderson per la Marvel dopo il la storia presente nell'antologia Marvel's Voices: Legacy #1. Anderson è meglio conosciuto per la sua biografia su Martin Luther King Jr. e per Scream Queen e Sand and Fury.

I tre albi della serie saranno disegnati rispettivamente da Farid Karami, Ray-Anthony Height e Sean Damien Hill. Taurin Clarke ha disegnato la copertina del primo numero in uscita a ottobre.

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(Via Newsarama)

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