La Rizzoli/Lizard prosegue la sua lodevole iniziativa di ristampe dedicata al maestro bolognese Roberto Raviola, in arte Magnus, con un volume di una delle sue opere più note: Lo Sconosciuto.
Il personaggio di "Unknow" fa il suo esordio nelle edicole italiane nel 1975 accodandosi come formato al filone dei fumetti neri, di cui Magnus era uno dei principali artefici grazie ai successi di personaggi come Kriminal e Satanik creati insieme allo sceneggiatore Max Bunker (nome d'arte di Luciano Secchi).
Protagonista de Lo Sconosciuto è un ex legionario che, di avventura in avventura, si sposta per il mondo da Marrakech a Roma passando per Beirut e altri paesi, accettando lavori occasionali che lo metteranno costantemente in pericolo di vita.
Dopo sei numeri la serie, pubblicata dall'editore Il Vascello, si interruppe per poi essere ripresa nel 1982 nella rivista "Orient Express" (dopo un paio di storie apparse su "La Nazione" e su "Il resto del Carlino" in cui il protagonista appare solo in veste di voce narrante).
Nel passaggio alla nuova serie Magnus modifica in primis la gabbia delle tavole, adattandola al formato grande della rivista e non più a quella classica dei fumetti neri che vedeva due grosse vignette per pagina. La costruzione più libera e articolata si riflette anche nelle storie che si fanno maggiormente complesse e meno lineari rispetto alla precedente incarnazione. In queste nuove avventure il protagonista appare invecchiato, segno del passare del tempo e della maturazione del personaggio tra e durante le singole avventure. Tra le storie realizzate in questa fase val la pena citare "L'Uomo che uccise Ernesto "Che" Guevara", capolavoro dell'intera produzione dell'autore bolognese.
La serie riprende, infine, una terza volta nel 1994 in forma di episodi brevi di 6 pagine sulla rivista "Comix". Purtroppo la morte dell'autore farà sì che solo i primi due episodi di questa serie vedranno la luce.
Se hanno una valenza le distinzioni fra fumetto popolare e autoriale, tanto in voga nei decenni passati, Lo Sconosciuto è un fumetto che abbatte totalmente questa barriera o che funge da punto di congiunzione, a seconda dei punti di vista. Di sicuro Lo Sconosciuto proietta Magnus nell'olimpo degli autori italiani, lasciando un segno indelebile nel tempo.
Nonostante il volume sia un "must have" nella collezione di ogni appassionato di fumetto che si rispetti, considerando anche il prezzo contenuto e la pregevole confezione, non possiamo non segnalare la riduzione di formato rispetto ai volumi di Magnus pubblicati dall'editore e, soprattutto, l'assenza dei due racconti della saga apparsi su "La Nazione" e su "Il resto del Carlino" in cui "Unknow" è presente come voce narrante delle vicende.
Il rimontaggio delle prime sei avventure è stato curato dallo stesso autore in occasione di una precedente ristampa ma, nonostante questo, lo stravolgimento della tavola è evidente e il risultato non riesce ad essere all'altezza del formato originario tipico dei fumetti "neri" dell'epoca. Se la validità del fumetto non viene intaccata, di sicuro lo stravolgimento compositivo non rende piena giustizia all'opera. Ad ogni modo, è comprensibile (se non addirittura logica) la scelta operata dalla Rizzoli Lizard di optare per questo montaggio per il volume.