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Amanda Conner e Jimmy Palmiotti al lavoro sul graphic novel di Blondie

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Amanda Conner e Jimmy Palmiotti, noti per la loro lunga run su Harley Quinn della DC, rilanceranno a breve Red Sonja per la Dynamite. Ma la coppia di autori ha all’attivo altri progetti, fra questi un graphic novel dedicato alla band punk/new wave Blondie.

Palmer e Palmiotti collaboreranno insieme agli artisti John McCrea e Paul Mounts per la Z2 Comics. Il titolo dell'opera è Blondie: Against The Odds e ripercorerrà la carriera della band dalla sua fondazione alla fine degli anni '70 fino al suo successo internazionale.

"L'ascesa dei Blondie alla fama internazionale dalla scena dei club del centro di Manhattan è forse una delle più grandi storie di successo del punk rock", si legge nella descrizione ufficiale diffusa da Z2. "Il loro primo graphic novel in assoluto seguirà la loro ascesa dalle strade di New York ai palcoscenici del mondo, come raccontato e ispirato da alcuni dei loro primi single attraverso la loro influenza duratura e la loro importanza culturale fino ai giorni nostri."

Blondie: Against The Odds è disponibile per il preordine sul sito di Z2, con più edizioni speciali che includono copie firmate, dischi in vinile, stampe e altro ancora. L'uscita del volume è prevista per l'autunno 2021.

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Jimmy Palmiotti e Amanda Conner rilanciano Red Sonja

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Nel 2013 Jimmy Palmiotti e Amanda Conner hanno contribuito al rilancio della popolarità di Harley Quinn. I coniugi/autori sono, ora, pronti a riprovarci ancora ma stavolta con Red Sonja.

La nuova serie, di prossima pubblicazione sotto l’etichetta Dynamite, intitolata The Invincible Red Sonja, è illustrata dall’artista Moritat, con il lettering di Dave Sharpe.
La Conner si occuperà, inoltre, di disegnare le cover della serie.

L’opera si presenta come un concentrato di “pirati, sirene, principesse, intrighi politici” e molto altro.

Di seguito le prime immagini diffuse dall'editore.

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La DC celebra i 25 anni di Harley Quinn con un albo speciale

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L'11 settembre 1992 andava in onda su Fox Kids l'episodio della serie Batman: The Animated Series dal titolo "Joker's Favor" in cui esordiva Harley Quinn. La DC Comics ha deciso di celebrare i 25 anni dalla nascita dell'ormai popolare personaggio con un albo speciale.

Harley Quinn 25th Anniversary Special #1 vedrà all'opera Amanda Conner e Jimmy Palmiotti, Chad Hardin e il co-creatore del personaggio Paul Dini più una storia di Chip Zdarsky (qui al debutto per la DC) e Joe Quinones.

Di seguito, potete vedere la variant cover di Jim Lee diffusa da CBR.

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Harley Quinn e la gang delle Harley, la recensione

L’universo fumettistico contemporaneo – indubbiamente con la complicità di quello cinematografico – da qualche anno è alla rincorsa di un obiettivo, la cui portata narrativa è ancora da decifrare: la “riabilitazione” dei cattivi.
Il mondo dei comics non è assolutamente estraneo al cattivo che si ravvede, che compie una buona azione, o che per un periodo “riga dritto”, ma l’operazione in atto in questi anni è diversa. Il “cattivo” da sempre è stato un personaggio affascinante, spesso più dello stesso eroe, capace di sfumature psicologiche e declinazioni ambigue che al protagonista non sono e non possono essere narrativamente concesse, e per questo più seducente e abile nell’ancorarsi all’immaginario del fruitore. In un contesto sociale di rinegoziazione di valori e di bombardamento mediatico su “cattivi” reali che vandalizzano il mondo e chi lo abita, il villian di carta o al cinema è costretto a cambiare identità, non a stravolgerla, ma a mutarla: ed è il caso di Harley Quinn. La “nuova” Harley, declinata nel mondo di celluloide, è diventata icona per le adolescenti, le “cattive ragazze” ancora alla ricerca di una propria identità. Dopotutto, il mondo ha bisogno di “cattivi” con cui identificarsi, senza sentirsi colpevole nel farlo.

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Creata da Bruce Timm e Paul Dini, la dottoressa Harleen Frances Quinzel, poi Harley Quinn e compagna di vita e scorribande del Joker, è un personaggio che dalla serie animata che ne ha decretato la comparsa nell’universo DC ha saputo conquistarsi uno spazio di grande rilievo nel cuore di tutti i lettori delle testate di Batman.
Un cattivo che si è stratificato in maniera sempre più complessa nel corso di più di vent’anni dalla sua comparsa: divertente, ironica, violenta psicopatica, succube, martire ma anche crudele e carnefice, sfaccettature ambigue di una figura che, necessariamente, data la sua identità narrativa, deve essere tale. Ed è proprio tale ambiguità che ha permesso a Jimmy Palmiotti e a Frank Tieri di costruire la serie a fumetti dal grande successo dedicata al personaggio: Harely Quinn non è più un “cattivo” così com’è nata, non supera più un certo limite che, convenzionalmente, la lascerebbe identificare come una nemesi seriamente pericolosa. La sua cattiveria è stata mitigata in favore di un divertente gioco grottesco, a tratti surreale che, con un personaggio come “l’ex del Joker”, permette agli sceneggiatori di mettere in piedi un testo dalla grande ironia, capace di giocare con il concetto di supereroe, nemesi e, sopratutto, di antieroe. Operazione simile, a quella fatta da Daniel Way con la sua straordinaria run dedicata a Deadpool. La miniserie Harley Quinn e la gang delle Harley ovviamente non fa eccezione.

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Protagonisti del volume sono i membri della “gang” conosciuti sulla testata principale di Harley che permette al duo Palmiotti-Tieri di intraprendere un racconto meno battuto per una serie supereroistica di questo tipo: il noir. Harley Quinn, dunque, non è la protagonista, ma il motore dell’azione, il suo personaggio agisce ma lo fa in secondo piano, parallelamente ai membri della sua banda. Il lettore è abituato a vedere la pazza “arlecchina” in situazioni difficili, assurde, da commedia nera e, in questa mini, Harley è stata rapita. Compito della sua “gang” è di salvarla.
Palmiotti e Tieri, dunque, costruiscono la storia come un vero e proprio giallo, in cui i pezzi lentamente prendono il giusto posto nella ricostruzione della vicenda e conducono il lettore verso il climax risolutivo attraverso dosati colpi di scena e alleggerendo la narrazione con surreali e comici intermezzi che ricordano costantemente che questa, non è una storia di supereroi contro supercattivi, ma quella di un antieroe, anzi, antieroina.

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Il paniere di disegnatori che hanno illustrato l’avventura della “gang” di Harley è variegato. A Mauricet il compito di essere la prima matita della miniserie: lo stile si presta al comico e al grottesco della storia ma, forse, a volte cede troppo alla deformazione anatomica inducendo in errore, cosa che non accade invece con le espressioni dei volti dei protagonisti che riescono a restituire tutta l’assurdità della vicenda e le risposte emotive dei personaggi. Ad Inkai Miranda è affidato, invece, il compito di narrare il passato del villian della mini: lo stacco grafico permette al ritmo narrativo nelle battute ultime del racconto di alternarsi e, sopratutto di rallentare e contemporaneamente di alimentare la risoluzione finale. Lo stile è meno “giocoso”, più spigoloso, trsposizione, forse, dei drammatici e conflittuali eventi che racconta. Il penultimo albo vede tra i disegnatori Dawn McTeigue che fonde le due narrazioni precedenti e raccoglie la trama nel momento della sua deriva action, grazie ad uno stile che si presta perfettamente al fumetto supereroistico. Amanda Conner e Frank Cho, invece, ci regalano le divertenti, surreali e giocose cover e rispettive variant.

La miniserie Harley Quinn e la gang delle Harley è l’ideale compendio per chi segue la testata principale dedicata all’arlecchina DC, ma risulta godibile anche per una lettura avulsa dal contesto in cui si inscrive. Il piacere della lettura è riservato, in misura maggiore, al testo scorrevole e accattivante, coadiuvato da interessanti trovate grafiche che concedono molto spazio alla spettacolarità della narrazione.

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