Dragonero, la serie fantasy di casa Bonelli è arrivata al quarantaduesimo numero, albo che si pone quasi come filler alla macro-trama che attraversa il suo universo; ci troviamo infatti di fronte a una storia autoconclusiva, priva dei comprimari del protagonista che, salvo poche eccezioni, sono presenti per tutto l’arco narrativo.
Ne Il patto della strega, da un soggetto di Luca Enoch e sceneggiatura di Giovanni Eccher, abbiamo l’alternanza di momenti cupi e tristi e altri molto action, che lasciano al dialogo solo poche pagine dell’albo.
Lo scout imperiale Ian Aranill deve affrontare una missione che sembra articolarsi in due parti: nella prima deve recarsi da Arysa, una donna che, dopo aver abbandonato il combattimento, si dedica alla cura degli infermi di una cittadina che raccoglie persone con handicap fisici e malattie in generale. Lo scopo di Ian è ottenere informazioni su dove trovare i Bestiari, un corpo di cacciatori di cui la curatrice un tempo faceva parte, momento narrato tramite un flashback molto semplice. Al nostro eroe serve l’aiuto e l’abilità di tali cacciatori per raggiungere il suo obiettivo: catturare un demone colpevole di numerosi omicidi nel feudo dei nobili Kastvan.
Nella seconda parte la scena si sposta proprio alla corte dei nobili appena citati, residenti in un grande palazzo fortificato, che dopo averci raccontato la loro storia, svelano per quale motivo vogliono che il mostro venga catturato. Da qui in poi abbiamo un susseguirsi di eventi molto classici e, se possiamo dire, “telefonati” che si dipanano nella caccia notturna alla famigerata creatura, azione che si svolge nel fitto di una foresta. Nelle ultime pagine abbiamo però un colpo di scena, che, tramite un evento abbastanza inaspettato, ci libera dai cliché che Eccher ha deciso di inserire in questa storia. Il finale, che si prospetta “buono” visto il modo in cui ci si arriva, si rivela invece l’esatto contrario proponendo un ribaltamento (anche se non eccessivo) di tutto ciò che accade.
Sul lato grafico Dragonero ci ha ormai abituato a una qualità veramente alta e i disegni di Antonella Platano (disegnatrice di alcuni albi di Legs Weaver) non tradiscono questo standard. Soffermandoci sulle tavole subito si nota un tratto molto preciso ed una grande maestria nel raffigurare le creature mostruose. I personaggi, di cui spiccano decisamente quelli femminili, sono disegnati con una cura maniacale nelle espressioni, che in ogni vignetta risultano convincenti e adatte al momento. Non per ultimi citiamo gli splendidi scenari, sempre molto dettagliati ed evocativi.
"Il patto della strega" è un albo che non presenta nulla di nuovo ai lettori della serie, ma che fornisce la conoscenza di un personaggio, Arysa, che secondo supponiamo avremo l’occasione di ritrovare, vista la sua ottima caratterizzazione. Per il resto questo numero ci dona una storia adatta anche ai nuovi lettori, poiché non necessita di conoscenze particolari del mondo in cui è ambientata. La lettura scorre molto velocemente grazie a un ottimo equilibrio tra momenti statici e momenti di azione; la sensazione generale è quella di avere tra le mani un’ottima avventura fantasy.