Aqualung - terza stagione 1-3, recensione: ritorno a Cold Cove
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Aqualung ritorna con la sua terza stagione. Il webcomic di Jacopo Paliaga e French Carlomagno, reso cartaceo dalla Bao Publishing, si ripropone ai lettori laddove era partito, sul web.
Dopo il premio Micheluzzi come miglior webcomic, per la seconda stagione, il duo di autori apre le danze per la nuova ed attesa avventura nella cittadina di Cold Cove. Il primo capitolo (3x01), online sul sito coldcove.com dal 2 ottobre, parte decisamente bene. Il finale della seconda stagione con un ottimo cliffhanger lasciò in sospeso molte questioni. I protagonisti pur vincendo la battaglia in cui si erano imbattuti la ottengono a caro prezzo. La morte di Tessa ha distrutto Andy Greenberg emotivamente e gli ha fatto perdere anche sua figlia Holly, scappata in preda alla rabbia verso il padre. Paliaga gioca subito una carta in maniera scaltra, Beth, conosciuta nel secondo volume. In questi primi tre capitoli diviene la protagonista delle vicende, cercando di scoprire cosa sta succedendo a Cold Cove e più in generale quale minaccia proveniente dal mare può distruggere ogni cosa. Alleatasi con Isabel per uccidere suo padre, Fred Bishop, si ritroverà ad investigare su dei file audio lasciati fuori casa in un iPod da qualcuno. Quello che sappiamo per ora è che una nuova minaccia si affaccia, ovvero una creatura estremamente potente tanto da intimorire e ferire Isabel.
La struttura narrativa di Paliaga è forte e decisa. Tavole dinamiche e molto evocative sanno tenere bene l’attenzione con uno storytelling più maturo rispetto alle precedenti stagioni. Meno azione rispetto ai primi capitoli iniziali del primo e del secondo volume e più investigazione per questa terza stagione. Decisione oculata per la semplice motivazione che, cosi facendo, intesse meglio una strutturazione forte creando una suspance non da poco e giocando su vari indizi disseminati qua e là per poi mettere sicuramente il piede sull’acceleratore in seguito. Ogni tavola, grazie all’alchimia tra i due autori, ha una regia molto dinamica che strizza l’occhio alla serialità televisiva statunitense per inquadrature e dialoghi. Un duo che sa perfettamente dove dirigere l’attenzione e come.
French Carlomagno moltiplica questo pathos dato dal gioco di inquadrature dinamico e fluido grazie alla sua mano ormai più esperta. La scena iniziale del primo capitolo in particolare ricorda molte sequenze iniziali di horror ormai divenuti cult. Temi come missione speciale, in territori sconosciuti, che apparentemente sembrano solo missioni di raccolta informazioni e finiscono in tragedia suona di già sentito. Cliché però, che in base a come viene strutturata la narrazione, prendono nuova linfa vitale e tengono col fiato sospeso fino ad un’interruzione brusca che non ti mostra cosa è successo. Carlomagno ha tratto pulito e plastico, il disegnatore torinese ha una padronanza nella costruzione della tavola che, pur prediligendo griglie orizzontali per motivi di lettura da dispositivo digitale, utilizza perfettamente la verticalità quando si tratta di dare spettacolarità alle scene d’azione. I colori affidati ad Adele Matera, conosciuta prevalentemente per l’ottimo lavoro per la serie Elliot, webcomic dell’etichetta Wilder, donano il giusto tono emotivo alle tavole dei due autori. Una Cold Cove uggiosa e deprimente è resa in maniera spettacolare da toni freddi e scuri. Matera è una delle giovani coloriste più promettenti del mercato italiano e questo nuovo lavoro ne è un ulteriore prova.
Ci si aspetta molto da questi nuovi 12 capitoli che a quanto pare saranno divisi in due archi narrativi. L’intero fumetto, inclusa questa nuova stagione è leggibile gratuitamente sul sito coldcove.com.