Falcon & Winter Soldier: Taglia una testa, recensione: un Buddy Movie su carta
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La sinergia tra cinema e fumetto, che dal debutto del Marvel Cinematic Universe contraddistingue la produzione della Casa delle Idee, ha fatto in modo che personaggi prima conosciuti solamente dai lettori di comics diventassero popolarissime star del grande schermo, capaci di attrarre un gran numero di spettatori. Tra i tanti eroi proposti dal MCU nei suoi 13 anni di vita spiccano sicuramente Falcon e il Soldato d’Inverno, comprimari storici delle avventure di Capitan America, di cui è da poco partito un serial a loro dedicato su Disney+. Sam Wilson e James Buchanan “Bucky” Barnes hanno accompagnato nel corso dei decenni le gesta di Steve Rogers, come alleati o addirittura sostituendolo nei periodi di indisponibilità della Leggenda Vivente.
Personaggi dalla storia editoriale ricca e simbolica: Falcon è il primo supereroe afroamericano (considerando Pantera Nera, primo supereroe di colore, residente nello stato fittizio del Wakanda e quindi africano), creato da Stan Lee e Gene Colan nel 1969. Il Soldato d’Inverno fa invece il suo debutto nel 1941 nelle vesti di Bucky, il giovane aiutante di Capitan America durante la Seconda Guerra Mondiale creato da Joe Simon e Jack Kirby ed esponente, come Robin, della tradizione dei “sidekicks” dei fumetti americani del periodo. Creduto morto da Steve (e da generazioni di lettori) durante uno scontro col nazista Barone Zemo, Bucky viene ritrovato dai sovietici, che gli praticano il lavaggio del cervello, e lo costringono ad agire come killer al loro servizio. Come “Soldato d’Inverno”, inizia quindi una carriera da agente segreto avvolta nella leggenda, spietato assassino senza rimorso immemore del suo passato. Dopo il fatidico incontro con Steve, a più di mezzo secolo dall’incidente che li aveva divisi, Bucky recupererà la memoria e cercherà di fare ammenda del suo passato macchiato di sangue indossando i panni di Capitan America dopo la “morte” di Steve successiva alla Guerra Civile dei supereroi. Dopo aver ripreso il suo posto nel pantheon degli eroi Marvel, Bucky ha vissuto nuove avventure col redivivo Steve Rogers e con Sam Wilson, che servirà a sua volta per un periodo come Capitan America. Tra i due ex aiutanti del Discobolo nasce un’amicizia speciale, esplorata nel serial The Falcon & The Winter Soldier interpretato dai volti cinematografici dei due personaggi, Anthony Mackie e Sebastian Stan.
Per accompagnare l’uscita della serie televisiva, la Marvel ha messo in cantiere una serie di iniziative dedicate ai due personaggi, tra cui spicca la miniserie omonima scritta dal romanziere Derek Landy per i disegni dell’italiano Federico Vicentini. Si tratta di un avventura straripante di azione che vede Falcon e il Soldato d’Inverno alle prese con un lotta tra fazioni all’interno dell’Hydra, l’organizzazione terroristica più pericolosa dell’Universo Marvel. L’inizio è subito al fulmicotone, con Bucky che viene attaccato nella propria abitazione da una squadra d’assalto paramilitare decisa ad eliminarlo. Costretto alla fuga, scopre che l’agenzia governativa con la quale collabora, allo scopo di rintracciare i campi di addestramento dell’Hydra e distruggerli, è stata sgominata ed i suoi membri trucidati, tranne il suo contatto, scampato miracolosamente al massacro. L’arrivo di Natural, un giovane sicario allevato da una famiglia di fanatici di Capitan America, gli dà la conferma che qualcuno sta cercando di scalare posizioni all’interno dell’Hydra e di prenderne il controllo. Coinvolto anche Sam Wilson nelle indagini, i due non avranno altra scelta che stringere un’alleanza forzata col Barone Zemo, il capo dell’organizzazione terroristica, per stanare il misterioso avversario.
Taglia una testa (e ne cresceranno due, recita il classico adagio dell’Hydra che ogni Marvel fan ben conosce), è la versione su carta di un classico “buddy movie”, con due “caratteri” dalle personalità ben distinte che sono costrette dalle circostanze a collaborare. Falcon agisce cercando di non uscire dal perimetro che la sua posizione di eroe gli impone; Il Soldato d’Inverno, invece, quel limite lo ha superato da un pezzo. Ciò nonostante, conduce una lotta costante contro il suo lato oscuro cercando di guadagnarsi il rispetto di amici ed alleati come Sam. Su questo contrasto e sulle situazioni che ne scaturiscono, Landy costruisce una trama improntata prevalentemente all’azione, mettendo in secondo piano l’approfondimento psicologico. Le personalità dei due protagonisti sono mutuate più dalle loro controparti cinematografiche che da quelle cartacee, riproducendo le dinamiche da loro prodotte sullo schermo. Il tono è scanzonato, dominato da scambi di battute che condiscono di ironia al limite del grottesco anche le scene potenzialmente più drammatiche. La stessa caratterizzazione degli avversari è sopra le righe, si veda ad esempio il ritratto fornito dallo scrittore di un villain classico come Zemo, anche in questo caso più vicino alla versione cinematografica interpretata da Daniel Brühl che a quella cartacea. In ogni caso, la sceneggiatura di Landy svolge diligentemente il compito di fornire un supporto più che adeguato ad un’opera che non intende andare oltre i confini del prodotto d’intrattenimento, seppur di qualità. Pregio che dal punto di vista grafico è garantito dall’ottima prova del nostro Federico Vicentini, alle prese con l’incarico che lo segnala definitivamente come uno dei migliori talenti del fumetto italiano. Con uno stile che sembra nato apposta per illustrare il rocambolesco script di Landy, Vicentini imprime alla storia uno storytelling scatenato e forsennato, ricco di dinamismo e azione che esplode letteralmente da ogni tavola, grazie ad una matita tagliente capace di attribuire ai personaggi un look moderno ed accattivante.
Panini Comics pubblica Falcon & The Winter Soldier in un bel volume della sua consolidata linea di cartonati soft-touch, accompagnandolo con un brossurato di formato tascabile e dal prezzo invitante (9,90€) dallo stesso titolo che ristampa alcune tra le storie più significative del collaudato duo, compendio necessario ad una fruizione più consapevole della serie tv.