La saga Avengers Divisi divide letteralmente (e scusate il gioco di parole) la storia dei Vendicatori in due parti e segnò l’esordio sulla testata di Brian M. Bendis creando un definitivo e significativo “prima e dopo”. Non è un caso che Bendis sia uno degli autori più importanti della storia del gruppo, e nemmeno che la saga inizi col numero 500 e si concluda con la sua chiusura programmata. All’epoca, ovvero nel 2004, è bene sottolinearlo, non era consuetudine così diffusa chiudere e rilanciare testate come oggigiorno e fu dunque qualcosa di epocale. Ma non si trattò di una semplice operazione di rilancio.
Quando Stan Lee e Jack Kirky crearono i Vendicatori nel 1963, come controparte Marvel della JLA, fino al 2004 il super-gruppo aveva un’ovvia rilevanza nell’universo Marvel, tuttavia risultava sempre un gradino in basso rispetto a Fantastici Quattro e agli X-Men. Nelle sue fila, inoltre, nonostante ci fossero eroi quali Thor, Capitan America e Iron Man, militavano maggiormente personaggi sì importanti, ma di seconda fascia e spesso senza una testata titolare. La rivoluzione portata da Bendis fu, col rilancio di New Avengers, portare gli eroi più famosi (compresi alcuni corpi “estranei” come Spider-Man e Wolverine) e farne l’ossatura della narrativa Marvel. La serie aveva vissuto un nuovo momento di gloria grazie al lungo ciclo targato “Rinascita degli eroi” di Kurt Busiek e George Pérez, ma non influiva minimamente sulle altre testate e la run dei due autori sopracitati, per quanto bella, era la quintessenza del classicismo, molto lontana dai toni delle serie contemporanee di cui Bendis era una delle punte di diamante. Lo sceneggiatore, dunque, portò un nuovo linguaggio, star di prim’ordine tra i suoi ranghi e, come detto, ne fece l’ossatura del Marvel Universe. Di lì a poco, infatti, tutto ciò che accadeva su queste pagine aveva ripercussioni in qualsiasi testata e si avviò l’epoca dei maxi-eventi con House of M che, altri non è, che una conseguenza diretta di Avengers Disassembled.
La storia, che definire cataclismatica è davvero il minimo, vede i Vendicatori subire una serie di attacchi su più fronti uno dopo l’altro. Un apparentemente ubriaco Tony Stark, all’epoca ministro della difesa degli Stati Uniti d’America, viene cacciato fuori dall’Onu e, con lui, la rappresentanza dei Vendicatori. Il Fante di Cuori, creduto morto, ritorna solo per farsi esplodere e uccide Scott Lang (Ant-Man). Ma non solo, anche Visione cadrà non prima di aver lanciato un attacco di svariati Ultron contro il gruppo. She-Hulk perde il controllo, Occhio di Falco muore nella lotta contro gli alieni Kree. Com’è possibile che tutto accada contemporaneamente? Si scoprirà che il nemico questa volta non viene dall’esterno, e si tratta di Scarlet, la loro fedele alleata di sempre il cui delicato equilibrio psichico crolla definitivamente.
Bendis, qui al suo meglio, infonde il suo inconfondibile stile cinematografico fatto di dialoghi freschi e taglienti per imbastire un dramma che tocca al cuore il celebre gruppo Marvel, per poi ricostruirne le basi e guidarlo per ben 8 anni.
Alle matite troviamo David Finch che riesce a dosare epicità e dramma con protagonisti espressivi e tavole spettacolari caratterizzate da una gabbia sempre varia e piena di soluzioni. La gamma cromatica del team di coloristi risulta particolarmente cupa ed efficace e contribuisce alla resa visiva finale in maniera determinante. Oltre a Finch, l’albo finale della saga vede una sfilza di disegnatori ospiti di primo piano che impreziosiscono il tutto mentre ripercorrono la storia dei Vendicatori.
Avengers Divisi resta, 13 anni dopo, un’ottima lettura, fondamentale soprattutto per il ruolo che ha avuto, Panini Comics la ripropone ora nella collana Grandi Eventi Marvel in un volume brossurato, in controtendenza ai cartonati che generalmente vediamo in libreria, una scelta che non ci soddisfa del tutto ma che nulla toglie alla lettura.