Cronache Dal Ghiaccio 1
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In quello che sembra essere un prossimo futuro, la Terra sta attraversando una nuova era di glaciazione e vi sono quattro grandi territori, ognuno facente capo a un diverso punto cardinale. Nei Territori dell'Ovest una battuta di caccia guidata dalla guerriera Sakhya si imbatte in un villaggio abbandonato e in preda alle fiamme, forse vittima di un attacco di un popolo barbaro. Unico superstite un bambino, rimasto muto a causa dello shock, che la donna deciderà di tenere con sé.
Inizia così Cronache Dal Ghiaccio, serie a cadenza semestrale edita da Cronaca di Topolinia, scritta da Daniela Zaccagnino e disegnata da Michela Cacciatore. Una testata che si inserisce in un filone fantasy che ultimamente il fumetto italiano sembra aver (ri)scoperto, un discorso che anche la Sergio Bonelli Editore con Dragonero sta portando avanti. Cronache Dal Ghiaccio (basterebbe il titolo) vuole anche catturare l'attenzione dei lettori di Cronache Del Ghiaccio E Del Fuoco di George R.R. Martin (che ha ispirato il telefilm A Game Of Thrones), anche in parte per quanto riguarda le ambientazioni. Quindi, quantomeno in questo primo numero, nessuna creatura sovrannaturale o uso della magia.
Tuttavia sarebbe errato ridurre il tutto a un semplice omaggio, in quanto in questo primo numero appare evidente l'intenzione delle due autrici di sviluppare un discorso personale su questa terra alternativa e i suoi personaggi. Vi è da dire che di per sé l'ambientazione passa quasi in secondo piano poiché ci si concentra (e la cosa, si badi, non è un difetto ma è funzionale alla trama) sul personaggio di Sakhya, capace di rubare la scena a tutti gli altri. Una ragazza forte, ma preda sia di una voglia di riscatto sociale che di un desiderio inespresso di maternità, entrambi risalenti ad una tragedia personale. Un vuoto interiore ed esteriore che quel bambino, incarnazione dell'innocenza ai suoi occhi contro la falsità e l'artificiosità del mondo in cui vive, può colmare.
Un doveroso riconoscimento va tributato ai disegni di Michela Cacciatore. L'artista riesce a rendere infatti al meglio sia l'ambientazione della storia, riuscendo a "dare vita" ai paesaggi eternamente innevati, sia la sensualità e la forza caratteriale di Sakhya con in particolar modo tratteggi espressivi del suo volto. L'illustratrice ha poi personalmente curato la colorazione dell'albo, rendendo il tutto ancora più apprezzabile.