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Canicola presenta Babbo dove sei? di Francesca Ghermandi, un'anteprima

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È in uscita per Canicola il libro Babbo, dove sei? di Francesca Ghermandi che, per la prima volta, tocca tematiche autobiografiche. Nel volume, infatti, la fumettista racconta il suo rapporto con il padre, lo scultore Quinto Ghermandi, esponente dell’arte informale.
Trovate di seguito tutti i dettagli del libro e una ricca anteprima.

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"Francesca Ghermandi, Babbo, dove sei?

Un’autobiografia e una biografia laterali e inedite dei Ghermardi: Francesca la fumettista, e il padre Quinto, lo scultore dell’informale. Un’opera unica dove disegno, illustrazione, fumetto si mescolano in un corpo solo, per un racconto profondo, esilarante e commovente insieme. Ghermandi ci racconta il rapporto con suo padre in una narrazione familiare toccante, sulla scia di Lessico familiare, ma filtrato da un’ironia irresistibile che rimanda a John Fante.

Francesca Ghermandi, tra le più grandi firme del fumetto italiano, realizza il suo primo libro di matrice autobiografica dedicato alla figura del padre, lo scultore Quinto Ghermandi. Una figlia racconta suo padre attraverso un fiume di ricordi che prendono forma in parole, disegni, fumetti. Un viaggio nella memoria personale di una delle autrici che hanno fatto la storia del fumetto in Italia a partire dagli Ottanta.

In Babbo, dove sei? emerge il ritratto di un uomo, un artista, un padre, un “paracadutista piombato sul nostro pianeta” come lo definisce l’autrice stessa, che sfugge a facili definizioni ed è raccontato senza filtri edulcoranti o celebrativi.

Lo sguardo di una figlia, bambina, ragazza, donna, narratrice, lo racconta in tutta l’ironia e lo spirito anticonformista che lo caratterizzavano, citando artisti, fotografi, storici dell’arte che hanno gravitato attorno a lui, da Decio Camera a Giuseppe Marchiori, ma anche personaggi semplicemente familiari, con affondi sul privato e sul contesto storico talvolta seri, comici o estremamente commoventi. Tra le tante testimonianze, Leo Lionni scrive: “Ricordo la sicurezza con la quale sapeva riconoscere il preciso unico istante in cui idea e forma si sovrappongono senza lasciar contorni… Questa per me è stata la lezione di Ghermandi!”.

In occasione di BOOM! Crescere nei libri, presso lo spazio della Biblioteca MAMbo – Museo Morandi, al libro viene dedicata una mostra di originali che mette al centro il processo creativo di Francesca Ghermandi nella realizzazione di questa opera. 

Appuntamenti in occasione di BOOM! Crescere nei libri:

Domenica 30 marzo h 17 // Biblioteca MAMbo – Museo Morandi 

Inaugurazione mostra.

Da lunedì 31 marzo a mercoledì 16 aprile // Biblioteca MAMbo – Museo Morandi

Mostra di originali.

Orari: da martedì a venerdì h 14-18; lunedì 31 marzo h 14-18

Lunedì 14 aprile h 18 // Biblioteca Salaborsa - Auditorium Biagi

Incontro con l’autrice in dialogo con Fabiola Naldi.

Le iniziative sono realizzate in collaborazione con MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna e Biblioteca Salaborsa | Settore Biblioteche e Welfare culturale, con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Francesca Ghermandi è tra le maggiori autrici di fumetto italiane. Le sue storie e illustrazioni sono state pubblicate da riviste italiane e straniere a partire dalla metà degli anni Ottanta. Tra queste ha collaborato per lungo tempo a Frigidaire, Echo des Savanes, Linus, Zero Zero, Il Manifesto, L’unità, La Repubblica e illustra periodicamente articoli per “Internazionale”. Ha realizzato diversi libri a fumetti e illustrati tra cui Grenuord, Cronache dalla palude, Un’estate a Tombstone, Pronto Soccorso e Beauty Case di Stefano Benni e Le avventure di Ulisse di Roberto Piumini. Nel 2006 ha realizzato la sigla animata per la Biennale Cinema di Venezia. Tra i suoi ultimi libri a fumetti: I misteri dell’oceano intergalattico (Eris, 2023), premiato al Treviso Comic Book Festival, al festival Lucca Comics & Games e al Festival di satira Bertoldo e Pastil - Tutte le avventure (Eris, 2024).

Quinto Ghermandi (1916/1994) è stato uno scultore italiano, esponente dell’arte informale. Negli anni Sessanta espone in mostre personali e collettive organizzate in Europa, Stati Uniti, Giappone, Brasile, Nuova Zelanda, Iran ed Egitto. Nel 1967 e 1969 vince il premio di scultura al Fiorino d’Oro di Firenze. Sue opere sono presenti in raccolte pubbliche e private in Europa, soprattutto in Scandinavia, negli Stati Uniti e in America Latina; numerosi i monumenti pubblici e le fontane realizzati in tutto il mondo. È stato titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze e poi di Bologna, dove ha ricoperto anche la carica di direttore.

Francesca Ghermandi, Babbo, dove sei?
208 pp in bianco e nero, 15x21
Isbn: 9788899524814
20 euro
Aprile 2025

Canicola associazione culturale è nata a Bologna nel 2004. Attraverso un progetto editoriale di ricerca in ambito grafico e narrativo, promozione di giovani autori, esposizioni, workshop, si occupa di fumetto contemporaneo e disegno. La produzione si concentra su una rivista a progetto e libri di autori italiani a cui si affianca la traduzione di autori inediti in Italia. Canicola fa rete culturale con altre realtà estere affini, festival, gallerie d’arte, musei, istituzioni culturali e ha ricevuto per la sua attività diversi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. 

www.canicola.net ; www.canicolabambini.com"

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Canicola presenta A.M.A.R.E., antologia tutta al femminile

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Uscirà il 25 marzo per Canicola l'antologia A.M.A.R.E. realizzata da 5 autrici, ovvero Eliana Albertini, Martina Sarritzu, Roberta Scomparsa, Alice Socal e Amanda Vähämäki, che esplorano e raccontano tematiche come le relazioni, i legami affettivi e la scoperta del proprio corpo e della sessualità durante periodo dell'adolescenza. L'opera fa parte del progetto più ampio Dalla parte delle bambine, che Canicola cura dal 2018, "sulla valorizzazione delle differenze e l'incoraggiamento alla decostruzione degli stereotipi di genere attraverso pubblicazioni, laboratori ed eventi." Di seguito trovate tutti i dettagli e un'anteprima del volume.

"A.M.A.R.E. di Amanda Vähämäki, Martina Sarritzu, Alice Socal, Roberta Scomparsa, Eliana Albertini

Canicola edizioni, 2021

Dalla parte delle bambine non smette di crescere: il progetto che annunciamo è A.M.A.R.E., un’antologia a cinque voci in cui amicizia e scoperta della sessualità sono fili rossi che legano i frammenti di adolescenza raccontati dalle autrici. Cinque storie di ragazze e ragazzi alle prese con il passaggio all’età adulta e le aspettative di una società ancora troppo vincolata da stereotipi di genere.

A.M.A.R.E. è il frutto del confronto tra cinque autrici di fumetto contemporaneo che appartengono a generazioni differenti e si sono riunite in un tavolo di lavoro virtuale di dialogo e coprogettazione. È un volume formato da cinque racconti dal profondo valore pedagogico, sociale e politico, nella prospettiva di una decostruzione degli stereotipi sociali, culturali e di rappresentazione del genere femminile che restituisca alle giovani lettrici e ai giovani lettori tutta la complessità dell’adolescenza tra scoperta del proprio corpo, relazioni amicali, sentimenti, sessualità.

Anna e Viola crescono insieme, legate da un’amicizia che mescola affetto e competizione, un connubio che le rende indispensabili l’una all’altra (Sarritzu). Con Amanda Vähämäki la soglia tra realtà e mondo fantastico è sottile, così come il confine tra maschile e femminile dei protagonisti che non si piegano a nessun preconcetto. La ribelle Beccaccia di Roberta Scomparsa, invece, vive l’adolescenza in modo solenne, quasi cavalleresco: moderna Don Chisciotte refrattaria a ogni tipo di autorità, difende la libertà d’espressione a colpi di tag e disegni illegali sui muri. Nella storia di Eliana Albertini seguiamo tre amiche a una festa in riva al mare, dove gelosia, esclusione e senso di inadeguatezza fanno prendere alla serata una piega inaspettata.

Sul finale entriamo nel mondo fluttuante di Alice Socal: un susseguirsi di frammenti di ricordi giovanili segnati dalla paura del futuro e dall’amore come antidoto palliativo alla solitudine.

Cinque racconti per cinque stili diversi: dalla figuratività esasperata che sfocia nel grottesco di Martina Sarritzu alla matita tenera e impietosa di Vähämäki, e al tratto minimale di Alice Socal, che segue un flusso di coscienza quasi joyciano, e un registro informale dal tono intimo e diaristico. Di Roberta Scomparsa emerge la densità narrativa e la cura per il dettaglio, le prodezze di Beccaccia sono rivestite da un’aura mitica, vera e propria dichiarazione d’amore a un’amica. Eliana Albertini crea una storia dalle illustrazioni intense, dominate da ampi spazi bui che inglobano i personaggi svelandone, simbolicamente, la fragilità e la piccolezza di fronte alla vita.

Insieme a Ted un tipo strano e Padovaland (2020), A.M.A.R.E. è una delle ultime uscite per I QUINDICI, la collana di Canicola edizioni di libri fuori formato: storie di realtà sulla società contemporanea e progetti di ricerca con tematiche di apertura e stili sempre diversi.

A.M.A.R.E. fa parte di Dalla parte delle bambine, un progetto teso alla promozione e alla diffusione di una cultura della non discriminazione a partire dall’educazione ai sentimenti già nella prima infanzia. La narrazione per immagini diventa il perno per una grammatica dell’affettività attraverso pubblicazioni, incontri con l’autore, mostre e laboratori che coinvolgono scuole e biblioteche sul territorio nazionale.

Il progetto Dalla parte delle bambine è realizzato grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna - Area Nuove Cittadinanze e Quartieri Pari Opportunità, tutela delle differenze, contrasto alla violenza di genere e la rete culturale di festival, associazioni e istituzioni che lo accolgono e lo difendono.

ANAGRAFICA:
Autore: AA. VV.
168 pagine
Formato: 17x24 cm
Collana: I QUINDICI
Prezzo: 18 euro
ISBN: 9788899524456

BIO AUTRICI:

Eliana Albertini (1992) ha frequentato il Corso di Fumetto e Illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ed è una delle fondatrici del collettivo di autrici “Blanca”. Nel 2015 viene selezionata alla mostra degli illustratori alla Children’s Book Fair di Bologna e nel 2018 vince il Premio Speciale Nuove Strade Comicon 2019 come miglior talento emergente dell’anno. Nel 2019 esce Malibu (Beccogiallo) l’incrocio di storie che ha per protagonista l’umanità sfaccettata di una periferia di confine. Ha all’attivo collaborazioni con riviste e case editrici diverse in ambito nazionale.  https://elianalbertini.tumblr.com/

Alice Socal (1986) studia Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna e ad Amburgo, dove nel 2012 conclude i suoi studi. Pubblica il suo primo fumetto, LUKE, con G.I.U.D.A. Nel 2015 pubblica Sandro con Eris Edizioni e Rotopolpress (Germania) e nel 2017 esce il graphic novel Cry me a river, pubblicato in Italia da Coconino Press. Nell’autunno dello stesso anno esce anche Il fratello di Jürgen per Canicola. Nel 2019 partecipa con un racconto all’antologia Post Pink (Feltrinelli Comics), al progetto Redrawing stories from the past, edito da Kuš! La sua ultima pubblicazione è Junior edito in Italia da MalEdizioni. Dal 2018 vive e lavora come illustratrice a Berlino. http://www.alicesocal.de/

Amanda Vähämäki (1981) nata a Tampere in Finlandia. Ha pubblicato sulle riviste Canicola, Glömp, Kuti, Orang, Strapazin, Kuš!, Forresten. Nel 2005 si aggiudica il primo premio al festival internazionale Fumetto di Lucerna e realizza il suo primo libro Campo di babà (Canicola) pubblicato anche in Francia, Svezia, Finlandia, Serbia e Stati Uniti. Con Michelangelo Setola produce il volume di disegni Souvlaki Circus (Buenaventura press, 2008) esposto presso la galleria Hinterconti di Amburgo. Nello stesso anno realizza Mother’s Day, una storia per lo Showcase n.5 di Drawn and Quarterly, pubblicata come libro in Finlandia (Huuda Huuda, 2008) e Francia (Fremok, 2009). Ha esposto le sue opere a Lucerna, Bologna, Helsinki, Oslo, San Pietroburgo, Lisbona, Agrigento, Stoccolma, Pechino. Vive a Helsinki. https://cargocollective.com/amandavahamaki

Martina Sarritzu (1992) nei suoi disegni e nel suo immaginario unisce gli studi in ambito sociale con quelli legati alla narrazione per immagini all’Accademia di belle Arti. Ha esordito nel 2020 con il suo primo libro Vacanze in scatola sceneggiato da Tuono Pettinato (Canicola). https://www.behance.net/martinasarritzu

Roberta Scomparsa (1994) si laurea all’Accademia di Belle Arti di Bologna e il suo racconto a fumetti di esordio (pubblicato da Canicola nella collana che promuove le opere di giovani artiste/i) La medusa si aggiudica nel 2017 il premio Fumetto 25 di Be Comics e viene tradotto in Svezia e negli Stati Uniti. Per Coconino/Fandango ha pubblicato l’albo Salvo delle pietre nella collana Fumetti nei Musei.  https://www.instagram.com/dynamic_magician

Canicola associazione culturale è nata a Bologna nel 2004 e promuove la cultura del fumetto attraverso un progetto editoriale, la promozione di giovani autrici e autori, esposizioni, workshop, e percorsi di pedagogia del visivo. Canicola fa rete culturale con festival, musei, gallerie d’arte, istituzioni culturali e ha ricevuto per la sua attività premi e riconoscimenti nazionali e internazionali."

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Canicola, Ted un tipo strano: anteprima

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Uscirà il prossimo 3 dicembre per Canicola Ted, un tipo strano di Émilie Gleason vincitore del Prix Révélation al festival di Angoulême 2019 e del Prix BD Zoom di Ginevra. Il fumetto racconta la storia di Ted, un ragazzo con la sindrome di Asperger. Trovate tutti i dettagli qui di seguito con una ricca anteprima.

"Un nuovo titolo in uscita per Canicola I Quindici, la nuova collana dedicata a tematiche di apertura estorie di realtà sulla società contemporanea, di cui sono usciti Negri Gialli e altre creature straordinarie di Yvan Alagbè, Lara di Ida Cordaro e Padovaland di Miguel Vila.

Ted è un ragazzo che vive di rituali e non tollera nessuna variazione della sua routine. Tutte le mattine deve sedersi nello stesso posto nei mezzi pubblici, indossa una camicia specifica per ogni giorno della settimana e per pranzo mangia lo stesso triplo cheeseburger da due anni. Una mattina la solita linea della metro rimane chiusa e da quel momento tutto cambia: tra incontri casuali, innamoramenti lampo e prime esperienze sessuali la situazione precipita nel caos.

Ci spiega l’autrice: “Ted Gugus è un personaggio liberamente ispirato a mio fratello minore, vivo e vegeto, con un disturbo diagnosticato in ritardo. Per essere chiari però, non è la sua vita che è descritta nel libro ma quella di migliaia di ragazzi, le difficoltà che hanno ad integrarsi con chi si definisce “normale” e il loro particolare punto di vista sul mondo. Capirli in profondità non è facile. L'umorismo può essere complesso e gli imprevisti capitano nella vita come lische di pesce in gola, arrivano all’improvviso e fanno un male cane.”

Gleason ci offre una storia dal ritmo incalzante, ricco di colpi di scena e senso dell’humor, senza perdere mai di vista la realtà dura di questa sindrome, conosciuta da vicino e rievocata anche nei suoi aspetti più dolorosi: dal bullismo nella scuola alla sofferenza in famiglia, fino ai terribili effetti collaterali dei medicinali e alle falle delle strutture sanitarie, spesso del tutto inadeguate.

Con uno stile che oscilla tra il disegno dei bambini, Art Brut e Pop Art  e con un segno dalla linea elastica e i colori vivaci, l’autrice ci immerge nella prospettiva di questo eroe insolito e ci offre un racconto dinamico, divertente e commovente, che invita a riflettere sui limiti di una società impreparata alle esigenze di chi è diverso.

Il libro ha beneficiato del sostegno dei programmi di aiuto alla pubblicazione dell’Institut français.

Émilie Gleason - Ted, un tipo strano
traduzione di Valerio Camilli
128 pp colori, 17x24, 2020
Isbn: 9788899524470
18 euro

Émilie Gleason classe 1992, è un’illustratrice e fumettista belga-messicana residente a Parigi. Ha studiato presso l'Arts Déco di Strasburgo e ha collaborato sia con diverse riviste internazionali indipendenti quali Kus, Biscoto, Schnösel Mösel, sia con la stampa, disegnando notizie di attualità per Liberation, XXI e Trois Couleurs. 

Ted, un tipo strano, pubblicato per la prima volta in lingua francese nel 2018, ha vinto il Prix Revelation al Festival di Angoulême 2019 ed è stato nominato per il Prix littéraire Région Sud Provence-Alpes-Côte d’Azur"

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Essere donna nel fumetto e nella società: consapevolezza e determinazione. Intervista a Cristina Portolano

Napoletana, trapiantata a Bologna, Cristina Portolano è l'autrice di Io sono Mare, per Canicola Edizioni, un libro rivolto ai bambini in cui si affrontano con naturalità i temi della crescità e della scoperta della sessualità. Già nota per opere come Quasi signorina e Non so chi sei, la Portolano fa parte del gruppo di autrici che hanno partecipato al volume antologico Post Pink per Feltrinelli Editore, che ha vinto il Premio Coco a Etna Comics come Miglior libro di autori italiani.
Abbiamo incontrato la fumettista al Comicon di Napoli per parlare dei suoi lavori, delle donne nell'attuale mondo del fumetto e di molto altro ancora...

Partiamo da Io sono Mare (Canicola) in cui affronti la tematica della crescita e della sessualità dando vita a un libro rivolto a un pubblico di bambini. Qual è stata la sfida maggiore nel realizzarlo?
In realtà, più che della sessualità vera e propria è un embrione di sessualità, delle bricioline. Non ho raccontato la sessualità dal punto di vista di un adulto. Io sono Mare è una storia, un viaggio iniziatico, di scoperta e di amicizia e il tutto avviene in modo molto naturale. Non è un libro didattico, come se ne trovano in giro, ma è una storia che dà piccoli segnali che un genitore o una maestra possono cogliere e utilizzare oppure ignorare senza che la storia ne risenta. Come per ogni libro che faccio, disegno delle storie non perché conosco già delle cose, ma perché voglio capirle.

Ho Visto che hai fatto anche degli incontri con i bambini, la risposta quale è stata?
La risposta dei bambini è sempre molto positiva ed entusiasta! Ho da poco tenuto un laboratorio a Cotignola al festival di Cotignyork! E molti bambini di solito vengono colpiti dalla scena in cui Mare si spoglia e mi domandano  sempre il perché. Io rispondo che anche il pesce pagliaccio che è con lei è nudo. Si sentono più liberi e non c'è nulla di male. La nudità è un argomento che si affronta poco nei libri per bambini, è un tabù. Ho compreso che quello che mi interessa è proprio scardinare questi tabù.

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Ha ricevuto qualche tipo di critica, non so, magari da qualche genitore?
No, non ancora anzi sinceramente tutti i genitori che hanno letto e acquistato Io sono Mare per i propri bambini e bambine mi ringraziano.

Hai dichiarato che hai realizzato questo libro in quanto c’è ancora molto pudore nel parlare di sessualità ai bambini. Ma ciò vale anche per gli adulti. Se è vero che c’è un retaggio culturale e religioso ancora difficile da abbattere, in che modo il fumetto può fare la sua parte?
Non è compito del fumetto scardinare retaggi culturali e a poco può servire se la società e i governi promulgano stili di vita e condotte morali medioevali. I prodotti di intrattenimento (di cui fanno parte i fumetti) posso fare la loro parte nel momento in cui vengono letti, promossi e recepiti in modo corretto. Purtroppo gli autori e gli editori non sapranno mai quale sarà il lascito, lo si vedrà sempre dopo e nel tempo. Quei 10 libri interessanti e belli che escono in Italia vengono inghiottiti e nascosti da quelli brutti e inutili che servono solo a occupare gli scaffali. I libri possono fare tanto, ma siamo in una nazione che non promuove la lettura come strumento di emancipazione e conoscenza ma promuove invece i forum per la famiglia inutili e retrogradi.

Anche perché siamo in un momento in cui la comunicazione è basata su concetti elementari, ma la realtà del mondo è complessa e non riesci a far riflettere le persone su questa complessità e dunque si tende a banalizzare tematiche importanti che andrebbero, invece, approfondite.
Giusto! Proprio appurando questo, infatti, sono approdata anche su Youtube. Io sono una fruitrice di Youtube, ci trovo molte cose interessanti, ma anche molte cagate, e tra questo marasma non trovavo quello che apparteneva di più al mio mondo. Ho pensato di creare (o meglio mettere in ordine) un mio canale Youtube che già avevo e ho creato una playlist in cui raccolgo le interviste agli autori che preferisco, sfoglio dei libri che leggo in modo da diffondere i fumetti che piacciono a me. Poi, faccio dei video in cui parlo di come io faccio i fumetti, dunque il mio processo creativo. Penso possano essere utili a chi vuole approcciarsi a questo mondo. Parlo poi dei concetti che ruotano attorno ai miei libri analizzando, video per video, delle cose complesse ma filtrandole per rimandarle in maniera semplice e non semplicistica. È questo che dovrebbe fare il fumettista oggi: avere coscienza di chi è, di come porsi nel mondo, e fare quello che poi gli piace fare.

In fondo il fumetto è un linguaggio fatto di sintesi, dunque è il mezzo adatto per farlo, no?
Esatto!

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Passando ad altro, il piacere e il racconto del sesso e della sessualità vengono affrontati spesso nelle tue opere. Contrapposte cronologicamente, troviamo due racconti. In Non so chi sei (Rizzoli/Lizard) hai affrontato il tema della sessualità attraverso un’ottica moderna. È la storia di una donna che, dopo una lunga relazione, si riappropria della propria sessualità e decide di scaricare app in cui incontra sconosciuti. La storia parte da un’esperienza autobiografica, quali pregiudizi bisogna abbattere nell’approcciarsi oggi al sesso e a una persona estranea? Io, ad esempio, non utilizzerei ma Tinder per approcciarmi a una persona.
Ti faccio una domanda, tu utilizzi Facebook: quante persone hai conosciuto grazie a questo social e che non conoscevi di persona? Tinder è esattamente la stessa cosa solo che è un app dichiaratamente per incontri. Ma lo scopo dell'incontro glielo dai tu. Certo, così come su Facebook, ci sono i fake, le persone poco interessanti, quindi devi stare in guardia da un mondo in cui siamo immersi e la soluzione non è spegnere il device. C'è un bel libro di Bruno Mastroianni e Vera Gheno, Tienilo acceso, che sto consigliando a tutti perché è uno strumento di comprensione del mezzo in cui siamo immersi e che non è neanche più tanto nuovo. C'è tutta questa retorica dei "nuovi media", ma siamo su Internet da oltre vent'anni, quando impariamo ad usarlo se non adesso? E quindi tutta questa retorica "se incontri una donna è una poco di buono", "se incontri un uomo è uno stronzo" non va bene. Il mio attuale fidanzato - adesso dopo due anni che è uscito il libro posso dirlo - l'ho conosciuto su Tinder. È un modo per entrare in contatto, quindi non bisogna demonizzare, tutto sta nel modo in cui noi vogliamo utilizzarli. Però questo ci pone davanti a una sfida, quella di conoscersi meglio, che non tutti vogliono affrontare. Entrando in relazione con più persone, capisci meglio un po' di te stesso, e questa cosa spaventa. Quanto è più comodo non conoscersi e barricarsi dietro ai pregiudizi e ai luoghi comuni e alle facili etichettature?

Se in Non so chi sei ha raccontato una storia molto moderna, come contraltare, nella raccolta Post Pink (Feltrinelli Comics) ci parli di Ildegarda, monaca – proclamata santa - del 12° secolo. Innanzitutto, come sei venuta a conoscenza della sua figura e perché hai deciso di dedicarle un racconto?
Ho scoperto la figura di Ildegarda leggendo un libro di Oliver Sacks L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello dove parla di diversi casi clinici di persone affette da sindromi neurologiche, e parlava di questa monaca del 1100 cresciuta in un convento - e che poi ne ha aperto uno suo - che si è scontrata con i papi dell'epoca e si è autodeterminata in un contesto per nulla facile. Questa figura aveva delle emicranie così forti che le procuravano delle visioni. Leggendo anche altri libri di studiose che l'hanno analizzata, si è scoperto che nel raccontare le sue visioni aveva fatto anche una descrizione primordiale - e con i mezzi dell'epoca - di quello che ad oggi  - con i nostri mezzi - capiamo essere l'orgasmo. Naturalmente, ne ha scritto in un modo in cui una monaca del 1100 poteva scriverne, eguagliando l'immenso piacere che si prova nella sessualità femminile ad un avvenimento divino che ti avvicina a Dio. Lei era  anche una naturalista, un'astrologa, una donna di grande conoscenza e caparbietà, ma allo stesso tempo religiosa. Si dava a tutto un significato divino, ed è una cosa che abbiamo perso oggi, se ci pensi questa è l'epoca del nichilismo più totale, abbiamo perso il senso del sacro. Per me questa storia è in continuità con il mio secondo libro Non so chi sei. Il fulcro sta nel celebrare ogni giorno la sacralità di quello che viviamo, sopratutto il sesso, perché non può essere tutto banalizzato e dato in pasto a delle semplificazioni.

Che poi, una cosa è la sacralità e una cosa la religiosità...
Sì. Mi è tornato in mente un parallelismo con la Festa della Repubblica che ho fatto con i miei genitori. Il fatto che attualmente abbiamo dei governanti di merda, non significa che non dobbiamo credere nella repubblica e nella costituzione. Invece, adesso, la cosa più semplice è dire "fa tutto cagare".

Sì, che poi era alla base di un certo tipo di anti-politica populistica, che si è dimostrato un concetto fallimentare: nel momento in cui governi devi fare politica... Anche perché, l'unico modo che hai per cambiare la politica, è fare politica, non c'è via di scampo.
Esatto. Io mi reputo una persona spirituale ma non religiosa e dunque per me raccontare Ildegarda è stato raccontare - attraverso un racconto di un personaggio storico - quello che rappresenta per me l'orgasmo. Poi, naturalmente, c'è l'elemento surreale, le visioni, etc., non devi essere sempre ancorato alla realtà. Anche in Io sono Mare ci sono elementi fantastici. Io ho iniziato a fare fumetti volendo fare “fumetto di realtà”. L'altro giorno, essendo a Napoli, ho rivisto alcune mie vecchie tavole e ho visto una storia del 2008 - era la mia tesi per la triennale - in cui intrecciavo le mie vicende personali da emigrata da Napoli al Nord - e in cui venivo colpevolizzata per essere andata via a cercare il mio futuro - con le vicende politiche e sociali del momento (la caduta del governo Prodi, l'emergenza rifiuti). Un lavorone! A riguardarlo adesso ci trovo molta malinconia e dei luoghi comuni che seppur stucchevoli era ciò che vivevo realmente. Adesso che ho maggiore coscienza critica disegnerei altro. Con il fantastico e con l'astrazione puoi raccontare la realtà in maniera ancora più pregnante.

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Passando ad altro, hai partecipato all'’antologia Post Pink, edita da Feltrinelli, realizzata da solo donne. Il volume ha posto sotto i riflettori due importanti tematiche. La prima, la donna nella società contemporanea. A tuo avviso, quali sono le problematiche maggiori che una donna deve affrontare ancora oggi? Anche alla luce di una società che, seppur moderna, sta vivendo un periodo in cui idee retrograde e oscurantiste avanzano pericolosamente.
Al Comicon ho visto un incontro di Mirka Andolfo in cui si parlava della femminilità nel fumetto. Io quando trovo qualcosa che è diverso da me - anche in maniera respingete - vado a fondo per comprendere anche come la pensano gli altri quindi ho ascoltato le domande che gli faceva l'intervistatrice e ha fatto all'Andolfo una domanda simile a quella che mi hai fatto tu ora, e lei - che fa parte di un altro ambiente, ovvero quello Marvel/DC per cui realizza dei disegni che hanno una forte carica sessuale di loro per cui bisogna disinnescarli con delle storie molto leggere- ha risposto in modo molto semplice senza nessun approfondimento o posizione netta. Si capiva che non avesse una vera consapevolezza del cosa può rappresentare l'essere una donna disegnatrice in questo momento storico e disegnare altre donne. Le sue risposte erano del tipo "a me piace disegnare donne, le trovo più facili da disegnare, poi ognuno ha una percezione diversa...". Ci sono tante disegnatrici che si interrogano costantemente e che hanno una coscienza politica, tra cui le 9 fumettiste che compongono l'antologia di Feltrinelli: Post Pink.
Ritornando alla domanda che mi hai fatto, penso che di base non bisognerebbe mai vittimizzarsi. Tu pensa, io sono donna, napoletana, emigrata al nord e fumettista, quanto di "peggio" possa esserci. (Ride). Da quando sono a Bologna ho dovuto fare un lavoro su me stessa per non auto-compatirmi assurdo perché è questo il primo sbaglio: pensare che sia tutta colpa del mondo esterno che non ti vuole. E quindi ho voluto dimostrare a me stessa che potevo a fare tutta una serie di cose che dipendevano  solo da me.
Penso che ci sia tanto lavoro da fare più nelle singole persone che nelle istituzioni.

La seconda tematica messa in evidenza da Post Pink riguarda il fumetto femminile. Se è vero che il fumetto italiano ha avuto figure femminili molto importanti (Tea Bonelli, Le Giussani, Nidasio, etc.) è stato pur sempre un modo dominato dagli uomini. Come ritieni che sia oggi la situazione a riguardo, e come ti trovi in questo ambiente? Senti questa differenza, come la vivi?
La sento nel momento in cui fai un libro potente ma che, non si sa bene per quali logiche, non viene mandato ai premi e non viene promosso come si dovrebbe. In  certe realtà mi trovo a mio agio, in certe altre no. E poi soffro molto che non ci siano editrici donne (eccezion fatta per Liliana Cupido di Canicola Edizioni e poche altre) e che, in certe case editrici, siano sempre in seconda linea. E poi ci sono così tante autrici che meriterebbero successo e invece vengono ignorate. Per fortuna ogni tanto qualcuna spicca! Per esempio sono felice del successo di Josephine Yole Signorelli (Fumettibrutti) perché è un'altra ragazza che parla di sessualità, che pubblica con un grande editore e ha la possibilità di arrivare a tutti  e anche della giovanissima Zuzu, ho adorato il suo fumetto per Coconino press!

E poi con un fumetto molto di rottura.
Esatto, Romanzo esplicito è molto esplicito, ma allo stesso tempo anche molto tradizionale. Seppur ci sia una certa voglia di emancipazione si da troppo peso ad una relazione finita che diventa la causa scatenante di una vita che infondo non si vorrebbe fare ma che ci si trova a dover fare “in reazione” a qualcuno. Nonostante queste ingenuità io resto sempre molto propositiva!
Ad ogni modo, tornando alla domanda di prima, ti accorgi che è un modo maschile quando gli editori sono uomini, gli autori sono uomini, la gente che dà i premi sono uomini, i critici uomini, i magister uomini... è pesante! Naturalmente, io l'ho superata da tempo, faccio la mia parte per quello che posso, non incolpo nessuno per quello che mi riguarda. Io cerco solo di fare cose meritevoli e di circondarmi di persone che credono in me. Inoltre, bisogna avere una coscienza lavorativa che manca in questo campo perché io vedo disegnatori e disegnatrici prostrati ai loro editori e poi restano delusi perché si creano troppe aspettative.

So che stai lavorando a una biografia del pittore irlandese Francis Bacon. Come mai questa scelta?
Ho scelto di raccontare la sua storia perché è un pittore che non conoscevo bene. Le sue opere e la sua faccia mi sono familiari ma non ho mai approfondito. Quando me lo hanno proposto, però, ho accettato subito perché l'ho percepito come una figura talmente controversa e contraddittoria da non potermi esimere dal disegnarla! Poi leggendo testi che lo riguardano ho scoperto che anche lui dipingeva per conoscere ciò che non sapeva e questa cosa me lo ha reso molto vicino.
Il libro dovrebbe uscire a settembre 2019 per Centauria edizioni.

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