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Bao Publishing pubblica l'hard cover di Saga, ecco i dettagli dell'edizione

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Qualche settimana fa la casa editrice Bao Publishing ha annunciato la realizzazione dell'attesa edizione Hard Cover di Saga, l'ormai iconico fumetto creato da Brian K. Vaughan e Fiona Staples e vincitore di moltissimi Eisner Awards. Ora sulle pagine di Mega #242, sono stati resi noti nuovi dettagli sull'edizione, che rimarrà fedele all'originale americana.

Il primo volume, in uscita in autunno, conterrà i primi tre volumetti già pubblicati in Italia dall'editore, con 50 pagine extra inedite. Il formato cartonato sarà 17x26 cm, ossia quello originale non ridotto, per un totale di 504 pagine a colori, al prezzo di 35€.

Di seguito la pagina della rivista.

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Il futuro senza internet di Brian K. Vaughan e Marcos Martin, la recensione di The Private Eye

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“La privacy non è un’opzione, e la sua perdita non dovrebbe essere il prezzo che accettiamo solo per stare su Internet.” Con queste parole, Gary Kovacs, amministratore delegato dell’AVG Technologies, si esprimeva in merito al rapporto tra internet e privacy, mettendo in luce uno degli effetti collaterali più problematici e discussi del nostro presente 2.0. L’utilizzo quotidiano dei social network, unito ad una dimensione sempre più pocket e innervata dei dispositivi elettronici, permette ad ogni individuo di creare, condividere e commentare costantemente contenuti più o meno privati, aprendo una sorta di finestra sulla propria vita e su quella degli altri. In questo scenario caratterizzato da grandi possibilità di comunicazione, espressione e collaborazione dove tutti sembrano mettersi in gioco su scala globale, lo spauracchio che certe informazioni possano fuoriuscire ed essere condivise o anche solo mal interpretate sulla vetrina pubblica dei social è sempre dietro l’angolo.
Proprio il controverso tema della privacy è l’argomento centrale di The Private Eye, scritto da Brian K. Vaughan e disegnato da Marcos Martin, nato originariamente come webcomic  pubblicato sul portale Panel Syndicate, per poi tradursi in versione cartacea ed essere portato in Italia in un’ottima edizione da Bao Publishing.

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Vaughan e Martin ambientano la loro vicenda in una Los Angeles futuristica, reinventando il tema della catastrofe di dimensioni apocalittiche in grado di porsi come spartiacque tra due epoche dominate da paradigmi sociali e culturali del tutto differenti. I due autori reinterpretano il tema biblico del diluvio universale e quello contemporaneo della grande esplosione atomica, aggiornandoli a un’epoca, la nostra, dove tutto si basa sulla circolazione indiscriminata di informazioni. Ed è così che, un brutto giorno, il Cloud, la nuvola astratta che contiene  tutti i nostri dati compresi quelli sensibili e privati, esplode, dando il via ad una “alluvione” di informazioni personali in grado di distruggere carriere, reputazioni, vite. È il nuovo anno 0, l’inizio di una nuova fase della storia dell’umanità. Un mondo senza internet, dove la fuga devastante di dati sensibili ha ridefinito il rapporto tra pubblico e privato. Nel futuro di Vaughan e Marcos ogni individuo esce di casa con un travestimento per proteggere la propria identità, la tutela della sicurezza non è più affidata alla polizia ma alla stampa, che controlla e manipola l’informazione, mentre i nuovi detective privati sono i paparazzi. Proprio P.I., uno di loro, è il protagonista della storia che, ingaggiato da una donna per una misteriosa quanto singolare indagine, si troverà ben presto in un caso di portata nazionale, infinitamente più grande di lui.

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The Private Eye si potrebbe definire come un noir retro-futuristico dai colori pastello. Nel fumetto sono espliciti tanti canoni sia del genere noir che di quello sci-fi, ma mixati e reinterpretati in maniera originale dai due autori. Abbiamo, infatti, un caso che si fa sempre più complicato, un detective apparentemente disilluso ma determinato a scoprire la verità che, discostandosi dal canone classico del bianco duro e tormentato, si presenta come un mix etnico dalla sessualità non ben definita. Anche i personaggi femminili sono importanti: l’innesco viene proprio dalla richiesta di una tipica femme fatale, donna affascinante e dal passato oscuro, che lascia poi spazio ad un’altra donna, personaggio complesso e carismatico, che affiancherà il protagonista per tutta la vicenda. Nella narrazione si sente l’influenza di maestri del genere come Chandler, ma inseriti in un ambientazione futuristica che strizza l’occhio ad opere come Transmetropolitan di Warren Ellis e Dorohedoro di Q. Hayashida, soprattutto per le maschere  stravaganti dei personaggi e alcune scene particolarmente violente. Il tutto è poi pervaso da un particolare gusto retrò, perfettamente in linea con la rappresentazione di un’epoca che guarda con diffidenza ai dispositivi tecnologici e ha riscoperto il valore della carta stampata e dell’analogico.

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Dal punto di vista visivo, i disegni di Marcos risultano funzionali nel delineare una variegata atmosfera tra hard-boiled e retro-futurismo. Macchine volanti, palazzi, insegne luminose  e grovigli di strade, si intrecciano ad ambienti privati dall’aspetto vintage e liberty, contrapposti a quelli più asettici e minimali dei palazzi delle istituzioni. Le atmosfere cupe e crepuscolari del noir vengono sostituite da colori tenui ma luminosi, rivisitando, ancora una volta, uno dei canoni del genere. Il tratto di Marcos è sottile, elegante e talvolta spigoloso nella caratterizzazione dei volti. Ciò permette di acutizzare le espressioni dei personaggi, renderli tirati, nervosi, comunicando una generale aria di tensione e diffidenza. Il formato orizzontale delle pagine, ottimo per una lettura pensata su dispositivi elettronici come tablet, smartphone e pc, permette a Martin di sbizzarrirsi nelle soluzioni di costruzione della pagina, giocando ad entrare e uscire dalle griglie a seconda delle situazioni. Inoltre, l’orizzontale, si accorda in maniera efficace al taglio fortemente cinematografico del racconto, essendo simile ad una sorta di video 16:9, dando grande fluidità e movimento soprattutto nelle scene d’azione e di inseguimento.
Meritano, inoltre, una menzione speciale i costumi dei personaggi principali e delle tante “comparse” che popolano il volume. Capi futuristici si alternano a vestiti vintage e il tutto è arricchito da maschere che prendono spunto da ogni cosa: si va da comuni animali terrestri a creature aliene, dai supereroi alle tartarughe ninja, da ologrammi facciali all’abbigliamento bondage. Il capo del protagonista è, invece, una sorta di mantello dell’invisibilità con un cappuccio sul cui retro è impressa una faccia sghignazzante, mentre quello dell’antagonista principale è un doppiopetto verdone con collo di pelo e una maschera dall’aspetto di un volto scorticato  In questo tripudio caotico e allucinante di colori e forme, ciò che rimane costante è la stampa, il quarto potere, caratterizzata dal classico impermeabile e dal cappello tipo Trilby, anche questa scelta contribuisce a creare un bel mix estetico tra gusto retrò e futuro distopico.

The Private Eye è un’opera interessante, sostenuta da un intreccio solido e da personaggi carismatici. Il fumetto è capace di mettere in scena un mix originale di generi e contenuti ottimamente amalgamati e reinterpretati dai due autori che riescono, oltre a farci appassionare alla vicenda, a farci riflettere sul tema della privacy e sulla storica contrapposizione tra libertà e sicurezza, così tanto pregnante nel nostro presente alla luce delle nuove possibilità date dai media e dalle nuove tecnologie.

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Il girone infernale del condominio, la recensione di Residenza Arcadia

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Mi divertono molto gli anziani ora, nella loro razionale follia. [...] Mi diverto a guardare le loro pazzie senili, fonte inesauribile di gag, dall'ossessione per i lavori stradali a certi commenti geniali. (Leo Ortolani)

ll vecchio vive di ricordi e per i ricordi. (Norberto Bobbio)

Residenza Arcadia è il primo graphic novel edito da Bao Publishing di Daniel Cuello, fumettista che sul web ha già un bel seguito. Argentino di nascita e italiano d’adozione, Daniel è conosciuto al pubblico per le sue strisce online su danielcuello.com e per Il mio primo dizionario delle Serie Tv cult e Il mio secondo dizionario delle Serie Tv cult scritti da Matteo Marino e Claudio Gotti per Beccogiallo Edizioni.

La storia si svolge all’interno di una palazzina, la Residenza Arcadia, in un paese non specificato e in un periodo storico non definito, dove il partito politico è sovrano incontrastato decidendo l’ordine e le leggi da seguire senza se e senza ma. All’interno di questo stabile coabitano vari inquilini, tutti di una certa età, che rispecchiano un po’ la vita quotidiana della realtà che ci circonda, tra screzi e diatribe condominiali. Qualcuno potrebbe sussurrare “Noioso”, ebbene no, il racconto è tutt’altro che noioso e le 176 pagine che compongono l’opera sono di una freschezza disarmante e si lasciano leggere d’un fiato.
Tecnicamente Cuello tesse una trama con 4 storyline che si intrecciano rafforzando la core story. Le 4 storie sono quelle di Emilio e la moglie Dirce (a cui si aggiungerà il nipote ribelle), la signora Mirta, il burbero Dimitri e il suo chiassoso cane Rasputin e l’enigmatica signora Ester.

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La sceneggiatura di Cuello non perde mai il ritmo, pur non avendo una narrazione sincopata. La prima metà del volume è preparatoria, nel senso che, quello che viene solo lamentato dai personaggi nella prima parte, passa ai fatti nella seconda, avendo anche un’accelerazione espositiva (non grandissima ma la si nota). La caratterizzazione dei personaggi è l’elemento chiave della narrazione più che l’aspetto situazionistico in sé. Ognuno ha le sue esigenze e i suoi disappunti che, chi in modo velato, chi in maniera estremamente diretta e brusca, non tendono a nascondere. L’amministratore “sostituto” si ritroverà in un vortice di pettegolezzi e malelingue da gestire, richieste molte volte al limite dell’inverosimile, che gli daranno non pochi grattacapi. La riunione di condominio è l’esempio lampante delle beghe giornaliere a cui deve far fronte. L’autore insomma prende la classica situazione condominiale in cui è facile riconoscersi e mette a nudo i vari egoismi comportamentali, accompagnando il lettore in una riflessione su di essi. I personaggi man mano che verranno conosciuti saranno compresi nella loro totalità, cosa che a volte non avviene nella realtà quotidiana, rimanendo nell’estraneità e nel saluto di cortesia, ipotizzando solo le vite che si celano dietro quelle porte. Quanti di noi realmente conoscono chi abita nel nostro stesso condominio? Quanti sappiamo quali mondi e quali storie ci sono dietro ognuna di quelle persone? Chi non ha mai giudicato o parlato della signora del terzo piano o del figlio dell’inquilino di sotto che magari non saluta mai e fa solo baccano? L’empatia è la chiave di volta che purtroppo manca col vicinato. Non a tutti e non sempre ma in molti casi risulta essere così.

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Attraverso due flashback, l'autore fa comprendere quale storia c’è dietro gli atteggiamenti magari paranoici di qualcuno o il carattere ostile di qualcun altro. Non solo, la narrazione abbraccia temi ancora più ampi quali la diversità e la tolleranza come ideali. C’è chi li auspica e chi invece vuole permanere nello status quo perché “ai tempi miei era tutto migliore”.
L’opera viaggia quindi tra comicità e tragedia, dove il dramma morale e la leggerezza si confondono e si intrecciano.

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Lo stile grafico di Cuello è influenzato molto dalla sua attività di vignettista. Ogni scena potrebbe essere presa e staccata, creando una striscia a se stante di comicità e tragedia. Il tratto pulito e caricaturale dona unicità espressiva ad ogni personaggio che con un solo sguardo o una sola smorfia, comunica a volte più di alcuni baloon. Infatti alcune delle migliori scene sono proprio quelle mute. Non mancano imperfezioni in alcuni punti della narrazione, ma come prima opera il risultato è veramente di qualità. 
Bao Publishing impreziosisce l’opera con uno splendido cartonato e dal prezzo modico. La cura editoriale dei cartonati della casa editrice risulta sempre di un certo livello.

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Anteprima esclusiva di The Wicked + The Divine 2 per Bao Publishing

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È disponibile, per Bao Publishing, di The Wicked + The Divine 2, la serie Image di Kieron Gillen e Jamie McKelvie (trovate la recensione del numero 1 qui). Comicus vi offre un'anteprima esclusiva del volume che trovate nella gallery in basso dopo la sinossi ufficiale.

"Dopo la scomparsa di Lucifero, la vita di Laura è un autentico inferno. Convinta di doversi manifestare come dodicesima divinità del Pantheon, fatica a scendere a patti con la realtà: non ha poteri, è solo una fangirl come tante. Nel frattempo il mistero su chi abbia ucciso il giudice (e Lucifero) si infittisce, e nessuno sembra intenzionato a fare nulla per uscire dalla lista dei sospetti. Nulla, proprio nulla è come sembra e il volume precipita verso un finale che toglie il fiato."

 

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