In un recente articolo, parlando de Il Commissario Spada di Gianluigi Gonano e Gianni De Luca, sottolineavo come la quasi totale scomparsa delle riviste antologiche, dedicate per lo più ai ragazzi, avesse sottratto a sceneggiatori e disegnatori non solo una primaria fonte lavorativa ma anche la principale vetrina per presentare nuovi personaggi e nuove idee. Lo stesso Commissario Spada, così come Corto Maltese, Pinky, Coccobill e centinaia di altri personaggi, devono la propria popolarità e diffusione a quelle riviste che potevano decretare il successo di un autore o di una serie senza dover, per giunta, lanciare una testata apposita. Un qualcosa di simile accade ancora in Giappone dove sulle riviste nascono autori e serie che vengono bocciate dal pubblico o promosse a successi editoriali che vivono poi anche in altre forme (tankōbon e anime).
Il web, in una certa misura, ha sopperito a questo fenomeno: sempre più spesso, personaggi e autori nati su blog o su social network, vengono promossi in libreria o in edicola dai diversi editori. 4 Hoods nasce più o meno in questo modo, esattamente nel 2014 quando Roberto Recchioni decide di creare una sorta di progetto open source con quelli che poi sarebbero diventati i protagonisti effettivi della serie. L’idea originale era di lasciar campo libero a chiunque volesse scriverne o disegnarne una storia, ma già l’anno successivo il progetto cambia faccia per confluire nella nuova linea Bonelli Young dedicata ai giovani lettori di cui 4 Hoods rappresenta la seconda proposta dopo DragoneroAdventures.
Con la supervisione di Roberto Recchioni (coinvolto anche come sceneggiatore e copertinista) il team di 4 Hoods è principalmente formato da Federico Rossi Edrighi, Riccardo Torti e Annalisa Leoni. Verde, Rosso, Viola e Barba sono i protagonisti di questa serie avventurosa ampiamente ispirata ai racconti fantasy e ai giochi di ruolo da tavolo. Non a caso, nell’albo sono presenti approfondimenti curati dagli autori su cinema, videogame e libri di genere.
Presentato nello stesso formato spillato di Dragonero Adventures, l’albo è suddiviso in tre avventure, della quali una doppia, in cui i nostri eroi fra missioni di recupero e lunghi viaggi, affrontano demoni, giganti e troll. Il canovaccio è quello tipico dell’avventura fantastica ma il tutto è condito da un umorismo graffiante di fondo che vede, fra citazioni pop e altro, i personaggi battibeccare di continuo. La verve comica, dunque, diventa una componente fondamentale tanto quanto quella avventurosa.
Il contrasto avventura-ironia è accentuato dal comparto visivo e dal character design dei personaggi, che risultano estremamente stilizzati ed essenziali nella loro raffigurazione in cui vengono mostrati in formato deformed e caratterizzati da pochi elementi fra cui abiti e armi. In compenso, invece, gli scenari appaiono spesso molto dettagliati e spettacolari grazie a una colorazione digitale ad effetto e alla carta lucida che ne esalta le caratteristiche.
4 Hoods, dunque, si presenta come un prodotto pensato per i giovani ma adatto a tutte le età, che diverte e appassiona in maniera convincente. In questa prima uscita viene accennata anche una sottotrama di fondo che dovrebbe fungere da collante per le prossime storie e che potrebbe, se ben sviluppata, aumentare il grado di interesse dei lettori.