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Lucca 2014: Beccogiallo e 001 Edizioni presentano: Gramsci, Pertini, Berlinguer: ritratti storici

Beccogiallo e 001 Edizioni hanno presentato dei graphic novel dedicati a personaggi cardine della politica italiana: Antonio Gramsci, Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer.

Al tavolo prendono posto Antonio Scuzzarella (001), Federico Zaghis (Beccogiallo) e gli autori Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini.

Scuzzarella, purtroppo, annuncia che Vincenzo Sparagna, autore del libro dedicato a Gramsci, non è presente alla kermese lucchese, e che anche la sua opera ha subito un ritardo nella pubblicazione, prevista adesso per marzo 2015. Ciò non impedisce a Scuzzarella di parlarci dello schema del libro, che prende il via con una lettera scritta da Sparagna ed indirizzata a Vincenzino, nipotino immaginario di Gramsci, in cui ripercorre la vita del nonno.

La parola, passa poi, a Federico Zaghis che ci introduce al volume dedicato a Gramsci, uscito nel 2011, è realizzato da Stamboulis e Costantini. Federico ci spiega che l'opera trae ispirazione da un testo teatrale di una compagnia milanese la quale aveva proposto alla casa editrice la possibilità di trasformarlo in un fumetto.

Prende la parola, poi, Stamboulis: "Erano già tre anni che lavoravo ad un libro su Gramsci, raccogliendo e catalogando materiale d'archivio. Inizialmente non ero convinta dell'idea della trasformazione in fumetto di un'opera teatrale, poi ho accettato. L'opera si compone di due piani temporali, il primo ambientato ai giorni nostri narra la storia di Jacopo, giovane laureando intento a scrivere la sua tesi di laurea sulla figura di Gramsci. L'idea gli viene scippata dalla sua docente, e questo, insieme ai problemi creatigli dalla famiglia e dalla sua non-ragazza, attanaglia il protagonista. Le vicende di questo ragazzo si intrecciano con le parole e i punti cruciali del pensiero gramsciano, che rappresentano il secondo livello di lettura".

L'autrice confessa di essersi distaccata dall'idea iniziale dell'autore teatrale, in quanto questo regista non approfondisce la figura di Gramsci, ma si rifà all'immagine di Gramsci che ci lascia Pasolini. Solo il finale è rimasto invariato, per non tradire esageratamente l'opera iniziale.

Gianluca Costantini, disegnatore, ci parla del suo approccio all'opera. "È stato difficile trovare un riferimento stilistico visto che parliamo di fatti accaduti circa un secolo fa. La prima operazione è stata quella di recuperare le foto dall'archivio di Gramsci. È stato fatto un lavoro simile a quello svolto per Stanlio & Olio, in cui ho cercato di dare colore a foto antiche, ingiallite dal tempo, polverose".

Continua Gianluca "anche in copertina Gramsci ha i capelli viola, in un'operazione simile a quella fatta da Andy Warhol, per rendere contemporanee immagini vecchie, per cercare di riportarla ai giorni nostri".

Il connubio tra Elettra e Gianluca è continuato anche sul lavoro incentrato su Enrico Berlinguer, dal titolo Arrivederci, Berlinguer, uscito l'anno scorso.

Qui l'autrice è partita dalla sua esperienza personale, la sua crescita durante i settanta, e il ruolo e il peso che il politico ha avuto nella sua vita. "L'approccio non è stato quello biografico, in fondo ci sono già tanti volumi sulla sua vita. Ho voluto raccontare Berlinguer così come io ho vissuto la sua figura, i suoi comizi, il suo cappotto, preferendo racconti, istantanee private dell'uomo Berlinguer, di cui si conosce veramente poco".

"Penso sia più interessante raccontare la linearità del suo vivere che oggigiorno rappresenta una cosa straordinaria, visto come siamo invasi da politici che in TV parlano di altro, ma non di politica ma al contempo straordinaria dell'uomo politico. La sobrietà di questi personaggi che facevano vincere la parola, l'ideologia, la politica su tutto il restio. Storia di gente seria e trasparente, tanto diversa da chi è venuto poi dopo, a partire proprio da Bettino Craxi, espressione politica degli anni ottanta".

Qui il disegnatore Costantini si esalta, differenziando il suo stile grafico per ogni capitolo dell'opera, in una sorta di schizofrenia artistica. "Berlinguer fa parte dell'immaginario degli anni '80, anni quelli in cui tutto era estremo, eccessivo. Ho voluto giocare con questi eccessi che urtano contro la sobrietà e la compostezza di politici come Berlinguer, forse l'ultimo della sua classe. Mi sono basato sulla musica degli anni '80, simbolo di quell'epoca, che tanto si differenziava con la persona molto seria, che veste in maniera semplice, che indossa, ad esempio, sempre lo stesso cappotto".

L'aspetto grafico alterna immagini d'epoca a pagine di diario dell'autrice, a scene private, intime, della storia di Berlinguer. L'autore, dunque, cambia sempre registro non rendendosi riconoscibile al lettore e assecondando i diversi punti d'inquadratura che la scrittrice da di Enrico Berlinguer.

La chiusura è dedicata all'annuncio della prossima pubblicazione del volume dedicato a Sandro Pertini, previsto per il mese di novembre.

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