Causa Marverl-Kirby: sarà la Corte Suprema a dirimere la causa?
- Scritto da Alessandro Monaco
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L’annosa causa in atto per i diritti sui personaggi inventati da Jack Kirby tra i suoi eredi e la Marvel Comics potrebbe essere giudicata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
In un’interessante analisi apparsa su The Hollywood Reporter, Eriq Gardner ipotizza i motivi per cui la causa in questione avrebbe buone possibilità di arrivare alla massima corte di giustizia americana.
Sebbene nel 2011 la Corte d’appello del Secondo Distretto (comprendente gli stati del Connecticut, New York e Vermont) avesse giudicato perdenti le pretese degli eredi del “King” Kirby, in quanto le sue creazioni degli anni ’60 furono realizzate mentre era sotto contratto per la Marvel, rendendole dunque automaticamente proprietà intellettuale della stessa, e nonostante la Corte Suprema sia restia nel giudicare in materia, acconsentendo a trattare circa 75-80 casi simili a questo su 10.000 petizioni annue, pare ci siano elementi in grado di arrivare a una nuova, magari ribaltata, sentenza.
Infatti nella petizione fatta a marzo dagli eredi di Jack, si cerca d’insinuare più di un ragionevole dubbio rispetto alla sentenza della Corte d’Appello.
Innanzitutto s’ipotizza l’ambiguità nel distinguere un lavoratore autonomo del settore rispetto a un lavoratore dipendente, data la definizione incerta fornita dal testo di legge di riferimento in vigore negli anni ’60 e risalente al 1909.
Nello specifico sorgono molti dubbi sul fatto che lavorare secondo il sistema dell’ instance and expense (essere “assunti” e pagati per un lavoro specifico e determinato) sia equiparabile al “lavoro dipendente” (la legislazione americana in materia di diritto del lavoro è molto differente da quella italiana), e infatti gli eredi di Kirby hanno addotto alla Corte Suprema i pareri di Bruce Lehman, già direttore dell’ U.S. Patent and Trademark Office, e a supporto dello stesso quelli del già direttore dell’ U.S. Register of Copyrights Ralph Oman, della Artists Rights Society nonché quelli inseriti dall'avvocato di parte Steven Smyrski, dell’amico di Kirby Mark Evanier, del biografo del disegnatore John Morrow e del PEN Center USA.
Del resto rimane ancora da capire come mai, proprio le testimonianze di Evanier e Morrow sui rapporti tra Kirby, Stan Lee e la Marvel stessa sull’attività professionale degli autori negli anni ’60 e sul processo creativo che portò alla creazione di icone del fumetto quali i Fantastici Quattro, Spider-Man, Thor e tanti altri comprimari quali Alicia Masters, Dottor Destino, Galactus, l’Osservatore, i Terribili Quattro, Silver Surfer, non siano state messe a verbale durante il precedente, e per ora definitivo, grado di giudizio.
Potete leggere a questo link la nota testimoniale di Mark Evanier.
Non resta quindi che attendere la decisione della Corte Suprema su questa causa che sta appassionando non soltanto i lettori di comics ma anche gli esperti del diritto d’autore di tutto il mondo.