LSCC'14: reportage seconda giornata
- Scritto da Filippo Conte
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Domenica mattina, Londra si sveglia assonnata, ma piena di luce, così come si vede risplendere dal tratto di Tamigi che circonda il centro della convention. Così inizia il secondo e ultimo giorno della London Super Comic Convention, confermando e sottolineando le impressioni della giornata precedente, fornendo molti spunti di riflessione su questa fiera e sui suoi protagonisti.
Le prime considerazioni da portare alla luce riguardano gli autori: sono tanti, tantissimi, e sono il vero clou della manifestazione. Tutti i partecipanti alla convention infatti vengono per incontrare i loro artisti preferiti e soprattutto chiedere loro uno sketch o una commission, che sono sempre e rigorosamente a pagamento. Alcuni contattano gli artisti anche molto tempo prima, sia per farsi inserire nella lista, sia eventualmente per avere qualcosa di speciale prodotto prima e consegnato in fiera. Non è inusuale vedere sul tavolo degli autori anche un listino prezzi sulle varie tipologie di commission, dal busto, alla figura intera, fino a tavole con più personaggi. Si parte dalle venti sterline ad andare in su, con sovrapprezzi nel caso ci sia l’aggiunta del colore. Un meccanismo che è consolidato anche nelle maggiori fiere americane, come quella di San Diego o New York, ma che da noi in Italia invece stenta molto a decollare, anche se la presenza di una Artist Alley a Lucca dimostra che qualcosa si sta muovendo in tale direzione.
Tra gli artisti più richiesti troviamo Arthur Adams e la moglie Joyce Chin, anche se pochi sono coloro che sono riusciti ad ottenere un loro disegno, considerato lo stile meticoloso e il tempo tiranno; ci sono autori, come Alan Davis ad esempio, che hanno optato per disegnare solo la testa, ad un prezzo minimo simbolico, così da riuscire ad accontentare tutti gli appassionati. Su questa linea anche Sean Phillips - molto amato qui in UK – e uno straripante Howard Chaykin, che regalava piccoli show ai suoi fan in fila, tra canzoni e pose da supereroe molto divertenti.
Da ricordare sono senza dubbio i disegni realizzati in fiera da Gary Frank, cari ma all’altezza di una cover, credetemi; o una sempre più incredibile Emanuela Lupacchino, le cui pin-up, specie femminili, fanno ormai scuola. Alla splendida disegnatrice romana facciamo i complimenti per il suo nuovo impegno su Supergirl. O ancora un simpatico Yanick Paquette che, dopo i successi di Batman Inc. e Swamp Thing, è richiestissimo da tutti, anche perché i suoi disegni ad acquerello fatti dal vivo sono magnifici, come potete vedere dalle foto.
La maggior parte di questi piccoli capolavori potete trovarli nella galleria fotografica che abbiamo dedicato allo show.
Uno scoop tutto italiano ce lo regala il veterano Mike Grell, il cui ciclo su Green Arrow/Freccia Verde è passato alla storia: quando ci avviciniamo per scambiare qualche battuta sulla convention, riconoscendo la nostra provenienza, ci rivela infatti che il suo vero cognome sarebbe “Grillo”, ma un distratto operatore di Ellis Island avrebbe storpiato il cognome del Nonno, emigrato dalla Campania. Il grande Mike, dopo averci regalato questa chicca, si augura di poter venire presto in Italia a vivere una nostra convention e magari a ritrovare le proprie origini. Noi lo aspettiamo!
Un altro grande “anziano” del mondo dei comics è Tom Palmer, storico inchiostratore dei più grandi artisti di sempre. La lunga fila solo per gli autografi testimonia quanto il pubblico britannico apprezzi i protagonisti di una volta, visto che lo stesso affetto era stato tributato l’anno precedente anche a Herb Trimpe.
Allo stesso modo sono apprezzati anche gli artisti più “nuovi”, come la guest star Frank Cho, letteralmente assediato da tutti gli appassionati o anche Charlie Adlard, disegnatore di The Walking Dead, il cui successo planetario del telefilm lo ha proiettato nell’Olimpo degli autori più richiesti. A controllare la sua lunghissima coda c’erano due zombie veramente impressionanti per la perfezione del trucco e per l’interpretazione.
Oltre alle commission e agli sketch, troviamo anche un florido mercato di tavole originali, un must assoluto per chi colleziona fumetti. Tra i tanti appassionati a questo particolare prodotto, incontriamo Luca, un italiano collezionista di tavole, venuto a Londra, così come molti altri "compaesani" che abbiamo incontrato, proprio per scovare qualche perla nascosta. Luca si dice contento della fiera, anche se lamenta il fatto che gli autori ormai tengano poco dei loro originali, affidandosi più ai dealer specializzati, una figura che si sta affermando sempre più nel panorama dei collezionisti. Proprio a questo proposito troviamo anche lo stand di Heritage Auctions, la casa di aste più famosa nel mondo dei collezionisti.
Tra le case editrici presenti, la più amata da tutti, lettori e addetti ai lavori, è senza dubbio al 2000 A.D., che in 37 anni di splendide pubblicazioni ha tenuto a battesimo tantissimi autori, divenuti poi fondamentali per il mondo dei comics, come Alan Moore, Grant Morrison, Brian Bolland, Peter Milligan (che era presente allo stand) e veramente tantissimi altri. Abbiamo incontrato un simpaticissimo Ben Smith, publishing manager dell'etichetta, il quale ci ha svelato qualche piano futuro (il ritorno di un certo giudice con la faccia da teschio...) e il segreto del successo di 2000 A.D., ovvero la libertà creativa assoluta per chiunque si cimenti con i personaggi sia nuovi che esistenti. Speriamo che presto tanti dei titoli del catalogo vengano pubblicati anche in Italia.
Il piatto forte del secondo giorno era il programma dei panel, a partire da quello di un seguitissimo Dan Slott, fino al vero gioiello della manifestazione, ovvero quello dedicato a Miracleman. Presenti all'incontro Garry Leach, Alan Davis e Mark Buckingham, tre tra i disegnatori che hanno contribuito al mito dell'eroe creato da Mick Anglo e reinventato da Alan Moore.
L'incontro è stato gestito al meglio, grazie anche all'organizzazione congiunta dello staff della LSCC e di Comic Heroes (che consiglio veramente a chiunque mastichi un po' l'inglese).
I tre autori hanno subito cominciato a ricordare come fossero stati coinvolti nel progetto Marvelman (se siete inglesi non lo chiamerete mai Miracleman) e, tra curiosità e retroscena gustosi, ovviamente si è anche parlato del futuro della testata che era rimasta incompleta dopo il fallimento dell'Eclipse e per tutte le infinite questioni legali. Come già era stato annunciato dalla Marvel, il ciclo chiamato "Silver Age" vedrà la fine e continuerà con un altro ciclo di episodi denominato "Dark Age"; entrambi avranno lo stesso team di 25 anni fa, ovvero ai testi Neil Gaiman e ai disegni Mark Buckingham. Lo stesso Buckingham ha ricordato i suoi inizi, collimati proprio con l'impegno in Marvelman grazie a Gaiman che aveva scommesso su di lui: bellissima la rivelazione su alcune perplessità iniziali di Moore verso un esordiente, dubbi sostituiti poi immediatamente da complimenti e incoraggiamenti da parte del barbuto autore di Northampton.
L'edizione della Marvel, rimasterizzata e ricolorata, ottiene l'approvazione di tutti e tre gli autori, contenti per l'estrema cura avuta nei confornti di questo capolavoro.
Gustosi anche i commenti di un sorridente Garry Leach, che ha provato ad analizzare il perché del successo di Marvelman/Miracleman, soffermandosi anche sulle caratteristiche fisiche, più sinuose e meno "muscolari" di altri corrispettivi d'oltreoceano.
Alan Davis infine annuncia che farà molte nuove copertine per i numeri che verranno.
Il pomeriggio scorre, il pubblico rimane fino a chiusura, così come i tanti cosplayer, che continuano a farsi foto anche attorno alla struttura. Questo weekend di marzo ha regalato una primavera anticipata, il sole è sempre stato alto e caldo ed era un vero spettacolo vederlo tramontare nei Docks attorno al centro Excel. Usciamo proprio con questo scenario, mentre vediamo la città tingersi di verde per l'imminente San Patrick's day e ci diamo l'appuntamento per l'anno prossimo, certi di un'altra esperienza irripetibile.
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