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Secret Service: parla Mark Millar

The-Secret-Service 1 FullThe Secret Service è una miniserie, di cui vi abbiamo fornito una recensione del primo numero, scritta da Mark Millar e disegnata da Dave Gibbons, e presto diventerà un film, diretto da Matthew Vaughn, e basato su uno script dello stesso Vaughn e Jane Goldman, previsto nelle sale cinematografiche nel  2015.

In un'intervista rilasciata a CBR, Millar ci parla dei preparativi sia del libro che del film, inoltre come lui, Gibbons e Vaughn hanno collaborato a rendere Kingsman ciò che è, aneddoti sul nome del protagonista, oltre al futuro del franchise, e di altri titoli del Millarworld.

La chiacchierata parte dalla genesi dell’idea alla base della serie. “Che tu ci creda o no, l’idea è nata già nel 2008. Ricordo che io e Matthew eravamo in un pub a parlare della realizzazione del film su Kick-Ass e più in generale di film, come facciamo spesso. Il discorso è caduto su James Bond e su Casino Royale, e ci sembrava strano come non fossero mai state svelate le origini di Bond. È un film stupendo, ma era un peccato che lo status di 007 viene dato sin dall’inizio senza che ci fosse un primo atto o persino un intero film, ecco questa è stata la conversazione alla base dell’intera idea. Quando poi abbiamo iniziato a pensare all’artista che avrebbe dovuto realizzare l’opera abbiamo capito di aver bisogno di un disegnatore inglese, e non americano, in quanto solo lui sarebbe stato in grado di catturare le differenze tra le diverse classi sociali e renderle al meglio”.

La scelta è ricaduta su Dave Gibbons, di cui Millar è un fan sin da quando era un ragazzo. “Sono stato in coda per quattro ore per avere un autografo di Dave, quando avevo 17 anni, durante il tour promozionale nel Regno Unito di Watchmen, insieme ad Alan Moore”.

La resa grafica dei personaggi, ci tiene a precisare Millar, nasce da una collaborazione tra lui e Gibbons. “Dave non ha bisogno di consigli. Così io ho essenzialmente lavorato come sempre, fornendo ampie descrizioni di ogni personaggio, inviando i dialoghi che chiariscono chi essi siano, e lasciando a Dave piena libertà. Sapevo che Gary sarebbe dovuto essere un ragazzo di strada e che Jack, invece, una soave super spia nello stle di Roger Moore in Spy who loved me”.

Passiamo a conoscere il modo di lavorare dell’autore, e come una storia subisca delle trasformazioni lungo la sua realizzazione. “Adesso tendo a fissare tutto in maniera precisa, ho un sistema in cui scrivo tutto su dei post e li ho sempre intorno nel mio ufficio mentre lavoro. Alcune scene possono evolversi o essere scartate, ma mi rendo conto se la scrittura procede bene solo quando so dove sto andando. Nell’ultimo anno o due, ho evitato di far uscire il primo numero se almeno il quinto non fosse già pronto, per evitare di dover cambiare qualcosa e tornare indietro, e credo di aver scritto trame brevi. Se penso ai lavori che usciranno dopo l’estate, i progetti che seguiranno MPH, Starlight, Jupiter’s Legacy e Kick-Ass 3, dovranno essere prima completamente scritti e realizzati per poi essere pubblicati. Questo è il mio nuovo obiettivo”.

Nelle variazioni in corso d’opera va annoverato il cambio di nome di Jack. “Sin da ragazzo ho pensato che Jack London sia un nome davvero cool, e l’ho usato per il fumetto. Ma Matthew mi ha detto che legalmente non lo possiamo usare nel film. Così abbiamo cercato tra tanti nomi in giro. Nel progetto originale del fumetto ho dato a Gary il vecchio soprannome del mio amico, ‘Eggsy’ perché ho pensato che fosse divertente, ma poi ho pensato che tutti lo potessero odiare. Ma a Matthew e Jane, invece, è piaciuto e l’abbiamo usato. Matthew crede che sia davvero iconico”.

Parlando del film, l’attenzione viene posta sulla scelta del cast, composto da Colin Firth, Taron Egerton, e Samuel L. Jackson. “Taron è esattamente Gary Unwin. Senza alcun dubbio. Sembra che il disegno di Dave abbia preso vita. Colin, allo stesso modo, sembra uscito dal fumetto. È semplicemente fantastico avere un paio di premi Oscar come lui e Michael Caine, questo conferisce al progetto una peso maggiore. Il personaggio di Sam nel libro è più di un tipo alla Mark Zuckerberg, un imprenditore della rete che prende a cuore questo grande problema, il riscaldamento globale, che mi ha veramente dato notti insonni da quando ho letto il libro di James Lovelock, Gaia, quand’ero ventenne. Avevamo tanti attori ventenni, ma si sentiva che avevamo davvero bisogno di una grande star del cinema americano dopo che tante altri parti erano inglesi. Ma poi Matthew ha suggerito Sam Jackson”.

L’eco del successo del fumetto è ancora vivo e il film ancora deve uscire, però, una domanda sull’eventualità di un sequel non poteva mancare. “Beh, Matthew, Dave ed io abbiamo un paio di idee, che sono molto interessanti, ma il tempo è poco e sono stato concentrato su altre cose in questo periodo. L’universo Millarworld partirà a marzo e poi c’è da seguire il lancio di altre serie, più i nuovi titoli che inizierò a scrivere all'inizio dell'estate, quindi se ne parla almeno il prossimo anno per lavorare su un secondo arco narrativo di Secret Service. Siamo davvero contenti di Kingsman, il primo, ma sarebbe opportuno che un sequel possa esordire almeno dopo l’uscita del film. Matthew è davvero impaziente di trasformare questo in un franchise. Adesso sta producendo Superior, anche se non abbiamo ancora deciso un regista, quindi credo che passerà un po’ di tempo prima che ci possiamo sedere tutti intorno ad un tavolo e pianificare qualsiasi altra cosa con questi personaggi”.

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