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Artist Alley a Lucca: aggiornamento

Artist AlleyAlcune settimane fa vi avevamo dato notizia di una iniziativa promossa da alcuni disegnatori italiani volta a creare uno spazio artist alley all'americana all'interno della più grande manifestazione italiana dedicata al fumetto. Le cose sono andate avanti e abbiamo così deciso di contattare uno dei promotori dell'iniziativa, Elena Casagrande, per avere alcuni aggiornamenti.

Bentornata su Comicus, Elena. Come è nata questa idea? È stato il classico fulmine a ciel sereno o era qualcosa che covava da tempo e che ha trovato forma solo in queste ultime settimane?

Elena Casagrande: L'idea dell'Artist Alley è una iniziativa che in parte covava da anni tra noi autori, e ha avuto il la una sera a cena, durante la fiera di Mantova Comics. Soprattutto per chi ha avuto esperienze all'estero, l'artist alley è una situazione che ci sarebbe sempre piaciuto avere qui in Italia, dove il panorama di autori è così ricco ma ancora così poco valorizzato: da fan, usufruire di un'area fieristica del genere posso garantire che è assai entusiasmante, perchè in uno spazio ben definito ti ritrovi a tu per tu con i tuoi artisti preferiti, puoi vedere i loro lavori originali, puoi scambiarci due parole; da autore invece hai la possibilità di farti conoscere ancora di più, di promuoverti, di coltivarti il tuo angolo di fans. È una situazione assai positiva per tutte le parti e ci chiedevamo del perchè qui in Italia non potesse non essere attuata, visto che comunque ognuno di noi durante le fiere ha riscontrato una risposta energica dal pubblico, che sembra propenso a farsi “educare”, valorizzando noi e il nostro lavoro.
Quello che ci demoralizzava a livello più pratico era sempre l'elevato costo degli stand fieristici, al quale abbiamo sempre ricorso dividendoci le spese in più artisti per uno stand, ma poi pagando le conseguenze della mancanza di spazio e di una collocazione casuale, che a volte ci nasconde, a volte ci estrania. E così ci siamo detti perchè non unire le forze, perchè non dimostrare agli organizzatori che potrebbe essere una cosa fattibile, vantaggiosa per noi, per i fan ma anche per loro stessi, in quanto porterebbe ad una maggior valorizzazione della fiera stessa, anche a livello internazionale. Inizialmente doveva essere una cosa circoscritta agli addetti ai lavori, volevamo riunire tutti gli artisti che erano interessati e potenzialmente usufruitori dell'area stessa, poi invece la cosa su Facebook si è espansa e abbiamo ricevuto tanto sostegno dai fan che si sono dimostrati ben contenti di poter conoscere, avere e sfruttare l'artist alley in Italia.

Qual è stato il riscontro da parte dei vostri colleghi? E dei fan?

EC: Personalmente non speravo in tanto entusiasmo e appoggio e da così tante persone. Nonostante oggi Facebook sia quasi il principale mezzo di comunicazione tra conoscenti e non, ovviamente ci sono state parti che non abbiamo raggiunto o raggiunto immediatamente, ma malgrado questo abbiamo attirato parecchia attenzione, soprattutto tra i lettori che si sono dimostrati ben disponibili a dare il loro appoggio all'iniziativa, tant'è che molte sono le firme che mi sono giunte da semplici “sostenitori” e durante il periodo successivo alla promozione dell'iniziativa. Anche il riscontro da parte dei colleghi è stato alto e la cosa che mi ha fatto molto piacere è stata vedere la partecipazione di artisti stranieri, contenti che finalmente un tale approccio potesse esistere anche in Italia.

E veniamo alla domanda fatidica: l'organizzazione di Lucca Comics che risposta vi ha dato?

EC: La verità, per quanto mi riguarda, si è dimostrata molto più rosea di quanto mi aspettassi: anche se ciò è dovuto al mio estremo pessimismo di base che non mi faceva sperare in nulla (visti anche i tempi stretti in cui ci siamo mossi), devo dire che mi sono dovuta quasi ricredere. Lucca Comics si è dimostrata disponibile al dialogo sin da subito e il nostro lavoro di diplomazia e mediazione tra gli organizzatori e gli autori pare abbia portato a qualcosa.
Quest'anno quindi potrebbe essere il primo in cui avremo l'Artist Alley a Lucca, e in quanto tale, mi preme dirlo, sarà un'edizione embrionale, sperimentale, in fase di aggiustamenti e miglioramenti; sicuramente qualcuno ne potrebbe rimanere deluso e forse qualcosa non andrà per il verso giusto, ma siamo dell'idea positiva che in futuro non potremo che migliorare, anche perchè Lucca ha le sue peculiarità ed è un esempio a se stante di fiera fumettistica, per come è collocata e organizzata, quindi noi ben capiamo le difficoltà e la fatica che c'è dietro. Penso quindi che l'obiettivo sia quello di arrivare ad avere un Artist Alley adatto alle esigenze della fiera  ma che possa comunque svilupparsi e, perchè no, sfruttare le particolarità della fiera stessa.

Ci hai appena elencato uno degli obiettivi dell'artist alley. Ce ne sono altri? Quali scopi volete perseguire con questa iniziativa?

EC: Per ora vogliamo vedere come avverrà la prenotazione degli spazi e poi, a novembre, come si svolgerà la cosa. L'obiettivo più grande rimane quello di far radicare la modalità dell'Artist Alley in Italia e renderla una costante in TUTTE le fiere italiane (Mantova Comics ci ha già dato la sua conferma per la prossima edizione). Quel che ne conseguirà sarà un'educazione del pubblico verso un tipo di mercato e un tipo di approccio con l'artista che valorizzerà lui e il suo lavoro. E, mi vien anche da pensare, ad una partecipazione maggiore degli artisti stessi a più fiere, non avendo più l'oneroso pagamento dello stand tradizionale e avendo la possibilità di guadagnare direttamente con le proprie opere.

Ringraziamo ancora Elena Casagrande per le sue risposte e da parte sua Comicus si impegna a seguire da vicino nei prossimi mesi l'evolversi di questa iniziativa.

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