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Lucca '12: Intervista a Barbara Canepa e Anna Merli

Lucca '12: Intervista a Barbara Canepa e Anna Merli Bao Publishing

End Volume 1In occasione dell'edizione 2012 di Lucca Comics & Games, la Bao Publishing di Michele Foschini e Caterina Marietti ha presentato al pubblico l'edizione italiana di End: Elisabeth, opera realizzata da Barbara Canepa e Anna Merli uscita in origine per il mercato francese. Abbiamo avuto la possibilità di intervistare entrambe durante una signing session che ha visto una grande partecipazione.

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End ha avuto una "gestazione" molto lunga, quasi 10 anni se non vado errato. Innanzitutto come mai così tanto tempo? E cosa è successo a voi in tutto questo tempo?

Barbara Canepa: Semplicemente, in tutti questi anni, ho creato una collezione editoriale per la Francia e sono diventata direttore della collezione. Ho fatto anche altri libri. Ovviamente per tutte queste cose End mi ha preso tempo: non ci abbiamo lavorato tutti questi anni, per moltissimo tempo è rimasto fermo, ogni tanto io e Anna ci motivavamo per farlo, poi ci fermavamo ancora perchè anche lei aveva altri lavori nello stesso momento. E c'era anche la distanza tra noi due. Poi ad un certo punto entrambe abbiamo detto: "Adesso basta! Lo finiamo". E infatti quando ci siamo dette questo, lo abbiamo terminato.

Anna Merli: Sono entrata da subito, dall'inizio, a far parte del progetto. Abbiamo veramente creato una collaborazione: quello che Barbara scriveva, io lo traducevo in immagini. Quindi era veramente un reciproco scambio di idee, che venivano "forgiate" strada facendo. Fino all'ultimo End è stato elaborato e solo alla fine ha trovato la sua forma definitiva, quella che è stata stampata.

E veniamo appunto a END. Parlateci di quest'opera: protagonisti, ambientazione...

BC: End è nato dal desiderio di parlare di una tematica che per noi due... in realtà all'inizio l'avevo concepita da sola, ma poi Anna l'ha arricchita... sin dall'inizio la tematica è sempre stata quella della morte. Ma della morte non per parlare della morte in sè stessa, ma come una "scusa" per esaltare la vita. Quindi grazie alla morte, e alla sua comprensione, il fatto che noi siamo esseri naturali e moriamo in maniera naturale o violenta, anche soffrendo, si arriva a dare importanza alla vita. Una tematica che ricorre spesso nei miei fumetti: Sky Doll dice la stessa cosa. Sky Doll effettivamente è una morta, perchè in realtà è una bambola vivente che si domanda quale sia la differenza tra un vero essere vivente e un androide che respira, ha dei sentimenti, sogna. Come dire, la linea sottile su cosa sia davvero la vita e cosa sia davvero la morte. Una tematica che mi ha sempre affascinato. Per End non volevo fare una cosa alla Sky Doll, che ha anche una componente umoristica, ma qualcosa di più serio.
Non sapevo assolutamente da dove partire, avevo solo delle linee generali. Poi ho incontrato Anna, abbiamo rivisto insieme queste linee generali e sono divenute la linea principale. End è la storia di un'avventura che ha come protagonista una ragazzina di tredici anni, che scopre di essere morta fin dall'inizio e che si trova in un universo particolare, parallelo, con grandi giardini e statue tristissime. Ed è sola. Scopre poi che, se tocca degli esseri viventi, questi muoiono. Decide così di mettersi dei guanti e di non toccare più niente, nella sofferenza più totale. Insieme a lei ci sono altri tre personaggi principali, tre animali che la accompagnano in questa specie di percorso iniziatico. Questa è la "scusa", l'avventura è il primo grado di lettura. Poi c'è tutto il discorso sulla paura di chi siamo: io e Anna ad esempio non siamo credenti e per noi la morte è un evento naturale e, quando ce ne andiamo, cose come chi siamo, da dove veniamo, la nostra anima, il nostro percorso, le nostre esperienze, di colpo non esistono più. E questo fa soffrire. E ciò porta ad un sacco di questioni, che ci poniamo in questo racconto un po' metaforico, poetico, inserito in un ambiente vittoriano, inglese. Soprattutto è importante leggere questa storia come una poesia, con delle metafore.

AM: Per la parte artistica, sia io che Barbara veniamo dalla Disney e quello è il nostro background, che ci piaccia o no. Ci siamo un po' rifatte agli autori dell'epoca vittoriana, inserendoli in una trasposizione moderna e facendo dei riferimenti a Candy Candy, Lady Oscar... le cose che vedevamo da piccole e che ci hanno ispirato anche per questo lavoro. Abbiamo cercato di sommare tutto questo, quello che siamo noi: siamo partite e abbiamo espresso ciò che siamo.

Quali sono le differenze tra il mercato italiano e quello francese? Vi sentireste di dirci qual è il migliore e perchè?

AM: Secondo me non c'entra tanto se ti trovi in un paese o in un altro, finchè hai fatto poco ovviamente hai poca credibilità. Più cose fai, più la gente ti rispetta... e anche ti coccola. Devo dire, per carattere nostro, sì ovviamente ci sono delle antipatie a pelle, ma nè io nè Barbara lavoriamo per persone che non ci piacciono. Io in Francia mi sono trovata molto bene: venivo dall'Italia e nel loro paese non avevo fatto ancora niente, ma non mi hanno mai mancato di rispetto. Ho visto che in Francia l'artista ha più valore. Anche se sto ritrovando questo rispetto anche in Italia.

BC: Non c'è paragone. Se devo dare un voto da 1 a 10, l'Italia è 1, la Francia è 10.

I vostri progetti futuri?

BC: Il primo progetto futuro è sicuramente fare uscire il volume 2 di End, il più velocemente possibile. Personalmente realizzerò il quarto volume di Sky Doll con Alessandro Barbucci. Per il resto le mie giornate sono occupate dal fatto che faccio l'editore in Francia e di conseguenza mi occupo dell'editing della collana. Essere autrice e editrice sono due cose completamente diverse, ma belle entrambe: una meravigliosa avventura.

AM: Io pubblicherò un mio progetto personale, a cui sto lavorando. Non ho ancora deciso il titolo. Adesso sto pensando alla forma del libro: voglio parlare ad un pubblico che sarà simile, mi auguro, a quello che ero io da ragazzina. Non un libro per bambini. Voglio parlare alla ragazzina che ero io e di cui mi ricordo molto bene, amante del femminile e della favola, senza cadere (spero) nel banale. Vorrei che fosse un libro carino anche come confezione editoriale, da toccare. Purtroppo non posso dare una tempistica, la mia priorità è il secondo volume di End.

Grazie ad entrambe.

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