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La causa "Superman": nuovi sviluppi

Action Comics 1 coverSalvo reboot, il motto di Superman è sempre stato quello di combattere "per la verità, la giustizia e l'American Way". Ecco, sembra che questi valori morali non possano applicarsi a coloro che sono coinvolti nella causa sui diritti del personaggio, che vede da una parte la Warner Bros e dall'altra gli eredi dei creatori di Superman, Jerry Siegel e Joe Shuster, assistiti dallo "Squalo" dei tribunali Marc Toberoff (rappresentante legale anche degli eredi di Jack Kirby nel caso che li vede contraspposti alla Marvel/Disney).

Una causa che va avanti da anni, ma che ultimamente sembra avere preso una piega che farebbe felici scrittori come John Grisham. In pratica gli avvocati della Warner Bros hanno ufficialmente affermato che l'interesse di Toberoff in questa vicenda va aldilà di una semplice questione giudiziaria, e che nella spartizione dei proventi dei diritti di Superman anche lui ha la sua bella fetta di torta (quasi il 50%, nientemeno). Un'accusa che era già stata lanciata in passato, contro la quale Toberoff aveva ribattuto che c'erano stati sì alcuni contatti con gli eredi dei due artisti in passato in tal senso, ma il tutto si era concluso con un nulla di fatto.
Ora però la Warner Bros è entrata in possesso di alcuni documenti che confermano questo accordo e mettono in gioco un conflitto di interessi capace di far vincere una causa anche al più inesperto degli avvocati. Documenti provenienti dallo studio legale di Toberoff e che sono stati consegnati ai legali della Warner da un suo ex socio, insieme ad una lettera che spiega nel dettaglio le intenzioni non tanto virtuose di Toberoff, il quale (se ciò fosse vero) avrebbe trovato in Lex Luthor un ottimo esempio da seguire. L'avvocato, forse come ultima disperata mossa, si è recato presso l'FBI dichiarando che tali documenti gli erano stati rubati e ha sporto regolare denuncia presentando i documenti in questione.

Il tribunale ha infine stabilito che questi documenti/accordi non rientrano nell'obbligo di segretezza che intercorre tra cliente ed avvocato e dunque possono essere presentati come prove. La Warner è certa della vittoria, mentre Toberoff dichiara che comunque quei documenti non intaccheranno la causa in corso. Ora resta solo da vedere quale sarà la decisione finale.
Verità e giustizia... non sembra che sia questo il caso.

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