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Azzarello e Before Watchmen

ComedianDopo le dichiarazioni di J.M. Straczynski e Adam Hughes, un altro autore coinvolto nel progetto Before Watchmen dice la sua. Si tratta di Brian Azzarello, che scriverà le miniserie dedicate al Comico e Rorschach, le quali verranno realizzate rispettivamente da J.G. Jones e Lee Bermejo. Ecco il suo pensiero, grazie al sito Newsrama.

Azzarello afferma di aver letto Watchmen all'epoca della sua uscita, ma a suo parere è un'opera figlia del suo tempo ed oggi risulta datata. "La lente attraverso cui osserviamo il mondo è diversa oggi rispetto a 30 anni fa. Uno dei migliori concetti della serie originale era salvare l'umanità da sè stessa e dalla guerra nucleare. Ma nel mondo di oggi, la guerra nucleare non è più la minaccia che era allora ed è stata sostituita dal terrorismo". La sfida dunque è riprendere fedelmente il mondo creato da Alan Moore e portarlo all'attenzione del pubblico attuale, se essa sarà vinta o meno spetterà ai lettori deciderlo.

Lo scrittore parla poi delle sue storie. "The Comedian è ambientato negli anni '60, Rorschach nei '70. Le caratteristiche migliori di questi personaggi trovano la loro eco nei decenni in cui ho ambientato le loro storie. Per me ha senso esplorare quei tempi particolari insieme a quei personaggi e vedere come loro li hanno cambiati o come quei tempi hanno cambiato loro". Il Vietnam sarà un elemento centrale nella storia del Comico, mentre quella di Rorschach parte dopo l'emanazione del Keane Act, la legge del 1977 che mise al bando gli eroi in costume.

Per quest'ultima miniserie, ad Azzarello è venuto naturale pensare a Lee Bermejo. "Lui è la persona giusta. Quando Dan DiDio mi ha offerto il progetto sul personaggio, il suo nome è subito balzato alla mia mente. In questa storia Rorschach fa quello che fa di solito, non è un personaggio diverso da quello che conoscete: è il Rorschach che la gente vuole vedere. Volevate leggere una storia di Rorschach prima che diventasse pazzo? Scordatevela, gli anni '70 sono il suo elemento: vi appartiene ed è un prodotto del suo ambiente. Ed il suo ambiente non è bello. Non ci sarà alcun bisogno di parlare del suo passato o raccontare ancora perchè è diventato quello che è diventato, questo è già stato fatto nella miniserie originale".

Azzarello ha buone parole anche per J.G. Jones. "Grandioso. Ed è stato bello lavorare con lui. Ha colto alla perfezione l'atmosfera degli anni '60. Nelle sue tavole c'è una sorta di realismo mascolino ed è ciò di cui il Comico ha esattamente bisogno".

Ma quindi queste storie sono più per nuovi lettori o per coloro che hanno letto la miniserie originale? "Il mio obiettivo è scrivere una storia che stia in piedi da sola. Se avete letto Watchmen, bene. Se non lo avete letto, fatelo. E non penso proprio che a queste miniserie vi si avvicineranno persone che non conoscono Watchmen, ma vedremo. Come al solito, si dimostrerà che avevo torto. Probabilmente qualcuno verrà da me e mi dirà: "Mi hai convinto a leggere Watchmen". E questo va bene. Ma l'unico modo in cui posso realizzare ciò è scrivere una storia solida su questi personaggi e renderli convincenti e far sì che la gente voglia leggere di più su quel personaggio".

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