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Mantova '12: Panini Big Match

Panini_Big_Match__001Marco Lupoi in una conversazione a due con Gennaro Costanzo (e, successivamente, con il pubblico presente) illustra ai presenti le strategie editoriali di Panini Comics.

Cosa è cambiato dal 1994, anno della nascita di Marvel Italia, nel mercato dei comics?

"Tutto - dice Lupoi - da come si fa a come si distribuisce fino a come si interagisce con il pubblico. È la differenza di fare questo lavoro in un mondo analogico e farlo in un mondo digitale. Cambia anche la distribuzione, o meglio le spiagge su cui il fumetto viene venduto, con l'approdo sugli scaffali delle librerie di varia. E poi il rapporto coi lettori, un tempo relegato alle sole fiere e alla posta cartacea, e ora invece potenziata dalla rete".

Per quanto riguarda il rapporto manga/comics, invece. C'è l'impressione che dopo un dominio dei manga questo ora stia calando e si stia imponendo di nuovo il formato americano.

Nel fumetto di nicchia da fumetteria erano molto forti negli anni novanta i comics e i manga si affacciavano. Non direi che è calata l'attenzione ai manga, ma che si è stabilizzata, mentre è cresciuta ancora l'attenzione al mercato comics perché la qualità stesse dei prodotti è aumentata. Gli esordi manga panini sono stati con Elementalors, Dark Angels e Silent Mobius, che non sono andati troppo bene. Il successo arriva due anni dopo con Berserk e il boom con Alita.
Io credo siano sempre esistiti i fenomeni manga; quando si afferma (penso a Dragon Ball) si afferma con numeri esponenziali rispetto alla media. C'è il titolo che vende mille copie e quello che ne vende centomila... e poi nel mezzo c'è una gran varietà.

Oggi però si deve giocare in anticipo, non c'è più il lusso che c'era all'inizio del manga in Italia, quando ci si poteva permettere di pescare in un mercato ancora per la maggiorparte inesplorato.

Questo si. Ogni tanto c'è la sorpresa di trovare un titolo finito, completo e di successo. Penso a Eyeshield 21, cui nessuno aveva prestato troppa attenzione e che invece sta dando buoni risultati. Parlando dell'Attacco dei Giganti, primo shonen in giappone, si parte con 5/6 numeri di stacco e ci garantisce almeno 4 numeri l'anno. In molti altri casi, tipo Berserk o Real, la situazione è più complessa visto che in giappone ne esce un tankobon all'anno.
La politica Panini con i manga è quella di dare una nuova vita alle serie, vedasi l'episodio di Blame, o i più recenti Naruto e Fullmetal Alchemist.

Parlando della nuuova testata dei Vendicatori su Iron Man, lanciata in america dall'hype creato dal film. Il successo è costante o c'è il rischio che vada a scapito della forza di alcune testate?

Sicuramente è cambiato qualcosa su come vengono percepite le testate Marvel in Italia. Fino a qualche anno fa all'apice c'erano Spider-Man e X-Men. QUando c'è stato l'avvento di Thor e i Nuovi Vendicatori il successo era dovuto esclusivamente alla qualità del tit olo, indipendentemente dalla presenza di un film. Dipende tutto molto dalla qualità delle storie, quindi... lo stesso Iron Man ha una bellissima storia anche indipendentemente dai film.
Ai Vendicatori mancava una testa di gruppo. Abbiamo tentato con una collana di miniserie, che per quanto stia andando bene non ha una vera e propria identità. Ma in America ci sono abbastanza titoli per fare quattro testate; lo stesso vale anche per le quattro testate mutanti (X-Men, Wolverine, Wolverine & the X-Men e X-Men Deluxe Presenta).

Di contro non può esserci un calo di vendita per le singole testate?

Ti assicuro che se non ci fosse non faremmo così tante testate. Se ci fosse questo rischio ne faremmo meno.
RIlanciando e ringiovanendo i titoli li abbiamo resi più accessibili al pubblico che proveniva dai manga, anche per l'impatto psicologico che gioca sui nuovi lettori una testata con una numerazione molto alta.

Forse la vostra forza è data anche dall'avere un concorrente forte che ha costruito un duopolio, che necessariamente spinge a fare di meglio. Prima Planeta, poi Lion...

La nostra politica è molto diversa. Planeta e Lion non hanno testate da edicola a basso costo. Pensiamo che 3.50 euro per una testata contenente tre titoli sia una formula forte e su questo basiamo la nostra forza. Se Planeta e Lion avessero lanciato 10-12 collane a basso costo da edicola si poteva dire che il nostro gioco poteva rapportarsi a questa scelta, invece no, noi abbiamo fatto il loro gioco e loro hanno fatto un altro gioco.
Per quanto riguarda le ristampe classiche noi siamo partiti con il formato Collection che è un formato nostro. I Masterworks li facevamo da tempo; non avevano successo ma adesso funzionano meglio grazie ai pack. Lo stesso vale per il formato Omnibus, che non ha un corrispettivo tra chi pubblica materiale DC, quantomeno non come lo facciamo noi.
Il problema della serie vintage è che fa fatica ad avere molto seguito. Organizzarle per miniserie è utile da un punto di vista di ricezione da parte del lettore.

Per Spider-Man come mai si è scelto di passare a una testata mensile?

Perché soffriva, come qualità, come pubblico e perché si faceva fatica ad avere 24 volte l'anno dei contenuti di qualità.

E per gli allegati in edicola?

L'anno prossimo facciamo 10 anni di fumetti in edicola. Abbiamo potuto presentare materiale molto vario. Negli ultimi 20 volumi di Super-Eroi ci sono anche un paio di chicche inedite ma non si può dire niente. Ci sarà qualcosa che non è mai uscita in Italia (anche se Panini l'ha già pubblicata).

Tra le vostre ultime proposte italiane c'è Nirvana. Impressioni?

Sta andando bene; bisogna leggere qualche numero prima di entrarci dentro ma poi è molto forte, specie per il suo essere basata su dello humour nero.
C'è l'idea di fare di più sull'italiano... abbiamo una serie di idee su progetti da sviluppare; crediamo sia un campo su cui espanderci. Lo stesso vale anche per il fumetto francese.

Come si conciliano il settore fumetto e il mercato con la crisi?

Noi offriamo un nuovo prodotto solo ed esclusicamente in relazione alle richieste del mercato. Se domani il mercato chiederà di più daremo di più, viceversa andremo a modulare la nostra proposta su quella che è la richiesta. In un momento di crisi il fumetto è un bel rifugio, a un costo relativamente basso... faccio notare che abbiamo aumentato molto la produzione di albi attorno ai cinque euro, che mi sembra un prezzo abbastanza accettabile.
Noi gestiamo i diritti Marvel anche in Grecia, dove nonostante la grossa crisi i prodotti marvel continuano a vendere molto, a differenza magari dei prodotti per i più piccoli.

Panini Digit: proposte e visioni.
L'abbiamo preso seriamente ma con seri problemi tecnici. Dovremmo uscire al più presto con un formato per Mac e poi per Android. Se mi chiedi se il fumetto digitale soppianterà il cartaceo la risposta è no: ha una fruizione differente e un po' limitata, ma è un altro genere che vedremo come saranno recepite dal pubblico.

Come mai - si chiede dal pubblico - non si rischia così tanto anche sul mercato manga?

Il fumetto americano è più facile da tradurre, da letterare, pubblicare. Ha costi minori ed è più semplice contrattare. Con i giapponesi è molto più complesso, anche per una loro minor tendenza a lavorare per albi singoli. Molti titoli bellissimi hanno problemi all'estero e sono loro stessi a metterlo in luce, perché per loro un'interruzione sarebbe una cosa sconveniente.
Ci sono poi generi differenti e non non c'è il pubblico. Da noi non ci sono le donne che leggono gli josei, forse ci saranno in futuro, ma ora guardano Sex & The City o leggono Donna Moderna.

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