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DMZ a fine corsa

DMZ_FINESi è conclusa ieri, negli USA, DMZ, serie targata Vertigo firmata da Brian Wood e dal talento nostrano Riccardo Burchielli.

Esordita nel novembre 2005, DMZ racconta la vita della comunità di Manhattan calata tra i due fuochi di una nuova guerra civile americana, in un'ambientazione fantapolitica i cui eventi vengono riportati al lettore dallo sguardo attento di Matty Roth, giornalista freelance che trasmette i propri servizi dall'isola, divenuta zona demilitarizzata. Dopo sei anni il processo creativo, narrativo ed editoriale di DMZ si conclude - come molte serie storiche targate Vertigo in precedenza - conferendo alla narrazione quel senso di completezza che solo la parola "Fine" riesce ad attribuire.

Con la chiusura della difficile e complessa storia tra Matty e Manhattan, nel numero scorso, il numero 72 sembra avere l'effetto di un finale risolutivo con cui la città stessa prende congedo dall'impianto narrativo e dai lettori che ne hanno seguito le vicende fino ad ora. Un finale che non lascia niente aperto, come traspare dalla breve sinossi sul sito DC, e che non fa mistero dell'ellisse di dieci anni trascorsi tra i due numeri. Indicativa anche la cover, che presenta una città ricostruita mentre qualcuno appende a un lampione dei manifesti con la foto di Matty Roth e la scritta "Have U seen this man?".

Lo stesso Wood, in una recente intervista per Comic Book Resources, affermava di essere soddisfatto di come la serie si è conclusa, per quanto materiali e idee raccolte gli avrebbero permesso di scrivere ancora molti numeri. Ma questa conclusione ha tutta l'aria di essere definitiva, "sembra la chiusura perfetta - ha detto Wood - Non tornerò indietro a rovinarla".

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