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Coniglio no more

Blue_1In una lunga intervista realizzata da Giampiero Mughini per "Libero", tra ricordi di Sergio Bonelli e dei propri esordi personali, rievocazioni del proprio passato e considerazioni su erotismo, pornografia e progressive rock, Francesco Coniglio annuncia la chiusura della sua storica etichetta. 

"Adesso alzo bandiera bianca", recita un virgolettato nel titolo che non ritorna nell'intervista senonché da un passaggio decisamente esplicito di Mughini emerge lo stato di sostanziale crisi in cui versa l'editore, dalle vendite dimezzate che rendono difficile, se non impossibile, proseguire nella sua avventura editoriale. "A tutt’oggi - scrive Mughini - trent’anni dopo i suoi debutti da imprenditore e da editore in proprio, Coniglio è appeso al suo computer. Solo che su quel computer è come se sventolasse un piccolo drappo bianco, a segnalare la richiesta non dirò di una resa ma almeno di un armistizio. I conti delle piccole aziende editoriali si sono fatti drammatici, 50 per cento di vendite in meno da due anni a questa parte. Fiumane di rese medie dalle librerie. Impervia perché troppo costosa la strada della promozione pubblicitaria. Coniglio ha perciò deciso di arrestare la sua cavalcata".

Coniglio lascia il suo ruolo di editore ma mantiene il suo ruolo di editor; "insomma una 'e' in meno", chiosa con certa ironia Mughini, "consulent d'eccezione a far sì che i libri più pregevoli fra quelli dei suoi amici vengano pubblicati dall’uno o dall’altro editore".

Le "ultime volontà" dell'editore rimangono un libro di Umberto Croppi, intitolato "Romanzo comunale", abbozzato ma ancora incompleto, che riporta l'esperienza di Croppi come assessore alla Cultura, al Comune di Roma; l'altro un libro di Franco Brizi sul prog italiano anni Settanta.

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