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Alan Moore su Occupy e V

guy-fawkes-maskAlan Moore, un nome talmente importante nel comic-dom da non necessitare presentazioni, è stato recentemente intervistato dal quotidiano di Manchester The Guardian circa l'enorme diffusione della maschera di Guy Fawkes tra i partecipanti alle manifestazioni del movimento Occupy.

La maschera, che ricordiamo fu creata proprio da Moore e David LLoyd nel 1982 come simbolo del protagonista del celeberrimo graphic novel V for Vendetta (Vertigo), ha acquisito maggiore popolarità grazie al film del 2005 e da allora ha fatto la propria comparsa un po' ovunque sui volti dei manifestanti in dimostrazioni di protesta, come il G8 de L'Aquila o il durante il caso Assange e Wikileaks.

Nell'articolo si sottolinea l'apparente paradosso tra l'uso della maschera in manifestazioni contro le grandi imprese e il fatto che i diritti d'uso e la vendita materiale siano in mano proprio a una di esse, la Warner, con cui Moore ha un rapporto non propriamente idilliaco. L'autore si è detto però "divertito" della cosa, piuttosto che "irritato", come invece suggerisce l'intervistatore: "È un po'imbarazzante essere una corporation che sembra far profitto da una protesta contro le corporation. Non è proprio qualcosa a cui vorrebbero essere associati. E tuttavia a loro non piace proprio rifutare i soldi, è contro ogni loro istinto" ha commentato Moore.

Maschere a parte, lo sceneggiatore non ha mancato comunque di esprimere la propria simpatia verso i manifestanti, diversamente da quanto fatto da altri colleghi prima di lui. "Al momento, mi sembra che i manifestanti stiano facendo azioni chiaramente morali, protestando contro il ridicolo stato in cui le nostre banche, le corporation e i leader politici ci hanno portato".

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