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Lucca '11: Nirvana

IMG_2486Li abbiamo intervistati poco fa, ma Emiliano Pagani e Daniele Caluri, forti anche dell'uscita, in questi giorni di fiera, del primo numero di Nirvana, hanno ancora diverse cose da raccontare.

Alla conferenza alla Camera di Commercio, assieme a Marco Marcello Lupoi e ai Paguri, erano presenti Sara Mattioli, Simon Bisi, Diego Malara e Luca Valtorta di XL.

Oltre ad alcuni aspetti più strettamente tecnici (il character design e la scelta dello stile) e concettuali (i motivi della nascita di Nirvana, le differenze con Don Zauker), che erano già emersi durante la nostra intervista, i due autori hanno parlato in modo più disteso del primo numero, Un mondo d'amore; "l'amore è solo nel titolo" commenta Pagani, ricordando i vari collegamenti tra l'albo e la realtà.

"La struttura narrativa del primo volume - spiega Daniele Caluri - è semplice e lineare. Ci siamo divertiti a costruirla, con un ritmo che si fa a ritmi televisivi"; "Si parte con un flashback - subentra poi Emiliano Pagani, per poi tornare al presente, finire di nuovo nel passato e tornare al presente con un altro percorso".

In seguito, approfondendo la struttura narrativa della storia, Pagani spiegherà come Nirvana si sviluppi su due piani narrativi intrecciati, partendo con quello ambientato nel passato; con il salto nel presente si passa già alla prima delle nuove identità di Ramiro, finendo proiettati in quello che è poi il meccanismo che manda avanti la narrazione. Questo è quello che accade per i primi quattro numeri, durante i quali questo continuo saltare avanti e indietro porterà i lettori al momento del processo; giunti al sesto numero tutte le fila convergeranno, ogni cosa avrà una spiegazione e verranno sollevate nuove domande, "uno spiralino - dice allora Caluri - per una seconda serie".

A questo proposito è stato poi precisato come il numero 0 non sia un vero prequel della serie, visto che gli episodi narrati si collocano tra il quarto e il quinto volume".

Tornando alla "cattiveria" della serie e alla sua assenza di amore (che, appunto, è solo nel titolo del primo albo) Lupoi fa notare come il tratto sia sì pupazzettistico, ma di fatto una sua edizione a colori presenterebbe al lettore tavole costantemente piene di sangue.

"è la cattiveria di Tex Avery - spiega Caluri - Abbiamo sempre preferito Tex Avery a Walt Disney perché è cattivo e l'effetto comico del cartone animato di Tex Avery è totalmente scorretto. Ci sono tanti fumetti che rassicurano o confortano, e fanno trovare lo stesso appuntamento mese dopo mese. è bello anche sapere che c'è qualcosa di diverso", pur precisando il rischio che si corre nello scegliere questo tipo di opera destinandola alla grande distribuzione.

Quando Sara Mattioli prende in mano la conferenza si passa a parlare del ruolo dei due autori nell'immaginario fumettistico italiano, ruolo riconosciuto dal premio XL conferito a Don Zauker alla scorsa edizione di Romics. Interrogato circa il proprio parere sulla serie Valtorta risponde sottolineando il peso della giuria popolare e il fatto che Don Zauker abbia vinto questo premio da un lato sia stata una sorpresa piacevole, dall'altro sia stata un segnale, subito colto da Panini che - evidentemente in tempi non sospetti- ha pubblicato una nuova serie dei due autori.

"Tutti ci ricordiamo la forza de Il MALE degli esordi - continua - quel tipo di satira graffiante che non è mai più riuscita ad esprimersi allo stesso livello. Mentre tutto sommato un giornale come il vernacoliere questa forza l'ha sempre mantenuta. Un fenomeno regionale, perché parlato in dialetto stretto anche se naturalmente leggibile, ma, conoscendo la pigrizia degli italiani, mai mi asarei aspettato che diventasse un fenomeno nazionale".

"Mi chiedevo - dice poi riferito al nuovo rapporto di collaborazione tra i Paguri e Panini - chi avrebbe avuto l'intelligenza di cogliere questo segnale, che si può fare satira intelligente e cattivissima, corrosiva, che veramente non guarda in faccia a nessuno, non quella di regime che piace a tutti ma quella che ti dà un pugno nello stomaco e ti lascia giù. Leggendo il primo numero si capisce come sia veramente interessante: è pazzesco il distacco dal segno, infantile e tanto carino, e le tematiche. Sono contento che questa cosa sia andata subito in porto e appena ho avuto modo di leggerla abbiamo subito deciso di dsegnalarla ai nostri lettori, perché XL da sempre cerca di valorizzare i talenti a 360°, ma in primis i talenti del fumetto italiano. Il premio per Don Zauker è stata un'ulteriore conferma di tutto questo.

Alla lunga risposta di Valtorta chiosa poi, ovviamente con il sorriso, Diego Malara: "Siamo felici perché ci hanno sollevato dalla necessità di premiare Il Troio".

Proprio incentrata su Don Zauker sarà la domanda rivolta da Valtorta a Pagani e Caluri, più precisamente sulla dua prosecuzione ora che c'è anche Nirvana.

"Sono stati sacrificati gli episodi brevi di Don Zauker per una questione di tempo - spiega Caluri - e perché era stupido strizzare l'idea fino all'ultima stilla di contenuto; ci sembrava meglio mollare con la serie ancora all'apice. Ha avuto poi una seconda vita con i volumi di 64 pagine" che, spiega, proseguiranno con almeno un paio di albi autoconclusivi.

In conclusione il duo di autori si è detto assolutamente soddisfatto del proprio lavoro su Nirvana e ci hanno tenuto ancora una volta, in seguito a una richiesta di chiarimento dal pubblico, a precisare la sostanziale coerenza e libertà di questo nuovo lavoro.
"Voi siete malfidenti - ironizza Sara Mattioli con lo spettatore che ha posto la domanda - noi pubblichiano anche cose agghiaccianti"
"The Boys - interviene Caluri - leggi The Boys, e poi aggiunge, rispondendo, "La reazione deriva dal fatto che abbiamo operato sempre in semiclandestinità. Questo passaggio capisco possa far pensare 'Ecco, si sono invertebrati e fanno cose alla Zelig'. La cosa che ci rende più felici in assoluto è che si sia trovato l'accordo per cui loro cercassero proprio le cose nostre. Poi, provare per credere".

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