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Spider-Man: L'isola di Slott

spider-island-ASM671La gestione Dan Slott su Amazing Spider-Man finora è stata all'insegna del motto "un colpo al cerchio e uno alla botte": lo scrittore ha dato (un lavoro ben pagato in tempo di crisi, una nuova fidanzata che si beve tutte le bugie) e tolto (il suo senso di ragno e Marla Jameson) al personaggio, ma ad agosto (Amazing Spider-Man 667) la storia abbandonerà le stoccate provvisorie per immergere l'eroe in un evento: "Spider Island" che legherà tutto l'universo ragnesco (Venom, Spider-Girl etc) e non solo, visti gli annunciati tie-in con Ercole e una squadra assai buffa dei Vendicatori.

L'idea di una New York in cui un virus creato dal DNA di Spider-Man conferisce a tutti i suoi abitanti i poteri di Peter è nata, come spesso succede in Marvel, durante un pranzo di lavoro: “'Big Time' è stato un periodo - spiega Slott - caratterizzato da una serie di eventi che si succedono uno dopo l'altro senza sosta. E ora Spider-Man conosce le arti marziali, è in due gruppi molto famosi, sa che lì fuori lo aspettano nuovi Sinistri Sei e ha implementato il suo costume con congegni tecnologici. Dopo queste montagne russe narrative ci si chiedeva come alzare ancora di più la posta. Una Manhattan di più Spider-Man ci è sembrata la risposta giusta. E nel piatto abbiamo messo il ritorno dello Sciacallo che ha sempre avuto un debole per clonazioni e genetica da mad doctor”.

Slott ha per le mani il suo primo cross-over da gestire in prima persona: “Questo vuol dire coordinare gli altri scrittori e vista la rapidità della saga, sei numeri più un preludio e una chiusura disegnati entrambi da Stefano Caselli, il lavoro non manca. La parte centrale invece sarà affidata alle matite di Humberto Ramos, che ci regalerà un vero e proprio sogno nerd con una splash page piena di persone normali ed eroi newyorkesi e non con poteri di ragno”.

Slott si sofferma poi su un personaggio che ha sempre frequentato altri lidi, fuori dal mondo classico dei supereroi, e che ora si trova coinvolto in prima persona nelle vicende ragnesche: “Shang-Chi l'ho inserito perché Peter, perso il suo senso di ragno, aveva bisogno di imparare le arti marziali per bilanciarne la mancanza. Poi bisogna dire che lo stile di combattimento di Peter è sempre stato casuale, mentre con un maestro così può dare coerenza alle sue mosse. Era ora che Peter sviluppasse il corpo e non solo la mente.”

In chiusura lo scrittore spiega quale è stata la spina dorsale del suo scheletro narrativo: “Lentamente, passo dopo passo, gruppo dopo gruppo, dopo tragedie e gioie, sto spingendo Spider-Man a dare sempre di più, a maturare fino a diventare il miglior Uomo Ragno possibile”.

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