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La parola ad Axel Alonso, EiC

Alonso_2La notizia della promozione di Axel Alonso a Editor-in-Chief di Marvel Comics è ancora fresca che già la stampa digitale specializzata americana preme per sapere quale direzione prenderà la casa editrice sotto la guida del fu editor.

Prima ad arrivare è stata Comic Book Resources, che, con una lunga intervista ad Alonso, è riuscita a squarciare il velo delle trame a venire.

La conversazione tra Alonso e Kiel Phegley di CBR si scalda con le considerazioni dell'editor sulla nuova investitura, passaggio di poteri che non piove dal cielo - ha detto - ma a cui, prima che se ne facesse menzione, non avrebbe mai auspicato. Ma, ovviamente, si dice entusiasta e scherza sulla sua recente investitura paragonandola a quella di Scottie Pippen a leader dei Chicago Bulls, dopo la dipartita di Michael Jordan.

Il passaggio di poteri da Joe Quesada ad Alonso non deve vedersi come in opposizione a quella che è stata la gestione Quesada; Alonso ne proseguirà il percorso e, su questo, pondererà le proprie scelte e i propri obiettivi, proprio come gestire una linea editoriale - nel caso specifico quella mutante - non significava assumere autori che ne omologassero visioni e orientamenti, ma anzi che ne garantisserò la diversità.

Poi la conversazione entra nel cuore di quello che tutti si stanno chiedendo, ovvero, cosa succederà adesso?

In due istanze si potrebbe riassumere il manifesto di Axel Alonso in "Nessun ristagno" e "Aderenza al mondo": se la prima è un ovvio incitamento a non accontentarsi della comodità di storie che rappresentano una facile vittoria editoriale, il secondo pone l'attenzione su quello che l'editor considera il vero cuore dell'esperienza a fumetti Marvel: "Raccontare storie a cui i lettori possano rapportarsi ad un livello profondo, che siano storie brevi ed emotive o qualcosa di politico" il cui segreto, secondo il nuovo EiC, è "unire brivido a 360 gradi e splash page con i piccoli momenti".

Quel che è certo dalle parole di Alonso è che è nelle sue intenzioni smuovere le acque e tenerle in movimento, riportando in gioco autori lontani dall'Universo Marvel da troppo tempo, o semplicemente tornando a coordinare autori dell'editor che fu. Ma in merito a questo, così come alla fatidica e più volte menzionata "February retreat" che dovrebbe riportare in casa Marvel molti grandi nomi, il nuovo capo si sbilancia ben poco, preferendo alle "chiacchiere" la pianificazione, che prevede nell'immediato un consolidamento dei rapporti all'interno dello staff e degli autori.

E a febbraio? Non ci resta che aspettare e vedere che succederà.

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