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Anteprima John Doe




PERCHE' TANTE ATTENZIONI PER JOHN DOE #9?

Prima di tutto per l’esordio di una disegnatrice sorprendente, Elisabetta Barletta. Per molti versi Elisabetta è la più canonica come approccio al disegno popolare rispetto agli altri autori che compongono lo staff di JD, ma al tempo stesso è anche sorprendentemente fresca, potente e in grado di disegnare situazioni molto sopra le righe.

Averla trovata, quasi per caso, è stata una vera fortuna e io e Lorenzo ne siamo entusiasti. Talmente entusiasti da chiederle uno sforzo doppio per la seconda annata di JD (dopo il numero 9, infatti, la vedrete alle prese con il numero 17 e il numero 24).
In secondo luogo perché questo numero 9 è particolarmente importante sia per l’inserimento di due nuovi personaggi che avranno una rilevanza notevole sul futuro della serie, sia per l’approfondimento della caratterizzazione di John Doe e, infine, perché proprio in questo numero cominciano a trovare risposta alcune domande che ci sentiamo riprorre regolarmente (tipo quella sui limiti dei poteri delle nostre entità super umane).
Infine, come nota a margine, questo numero 9 è molto importante per me perché è un numero in cui ho avuto modo di mettere a punto una sceneggiatura quasi interamente giocata sulla quattro fascie (rispetto alle tre tradizionali del fumetto popolare italiano), che credo siano un bel modo per raccontare una storia, e perchè mi sono tolto il gusto di fare un albo di 94 pagine privo di un’avventura vera e propria ma tutto giocato su caratterizzazioni, ritmo, daloghi e sentimenti.
Sulla falsariga di alcuni bei romanzi di uno scrittore che adoro come Elmore Leonard.

Potrà apparire una cosa di poco conto ai più ma, a mio modo di vedere, rinnovare il media passa anche dal tentivo (se sia riuscito o meno dovrete deciderlo voi) di scardinare i limiti della narrazione di genere. In sostanza, questo numero 9 è per noi un punto chiave dello sviluppo della storia futura di JD e, nello stesso tempo, è una storia che si prende il suo tempo, che respira rilassata senza il feroce affanno di dover tenere sempre il protagonista sulla corda per mantenere viva l’attenzione del pubblico.
Ma basta chiacchiere, lasciamo spazio alle immagini e alle parole di Elisabetta stessa:



Dunque,
parliamo di te. Come sei arrivata a JD? Quali sono state le tue esperienze
lavorative e formative?


È stato JD ad arrivare a me….mi è capitata una copia dell’anteprima tra le mani durante una fiera a Roma, tornata a casa (Salerno) l’ ho sfogliata con calma e curiosità e mi sono detta: perché non propormi? Così ho fatto le prove e dopo un po’ mi sono trovata nello staff senza crederci!
Infatti lavorando lontano dalle MENTI degli autori non sapevo molto di quello che
succedeva ed ho aspettato la prima uscita come tutti i lettori, incuriositi
ormai anche dalla seconda anteprima…tutto questo quando io già iniziavo a
lavorarci !
Precedentemente avevo disegnato un paio di albi fantasy per le edizioni Orione
ed inchiostrato il primo numero della mini serie Laura Melies di Daniele
Statella.

Cosa ti
aspettavi da JD, prima di iniziare?


Mi aspettavo una novità, mi aspettavo che piacesse e che mi coinvolgesse. Ed è
stato così! Il bello delle storie di JD è che le ambientazioni variano sempre e l’atmosfera americana “on the road” piena di locali fumosi e tipi poco raccomandabili che mi è capitata nel mio primo numero era il massimo per me che sono un’ammiratrice della serie 100 Bullets. Il protagonista durante la sua lunga fuga ha la possibilità di imbattersi in comprimari da caratterizzare bene e che poi restano nella memoria del lettore.
È emozionante osservare mensilmente la “crescita” di JD grazie al contributo di tutti i disegnatori, questo è ad esempio il vantaggio di lavorare su una testata nuova!

Come ti sei trovata a lavorare con Bartoli e Recchioni?

Non bene…benissimo! Prima di JD ho disegnato una storia breve di Lorenzo e confesso di aver avuto un po’ di soggezione inizialmente, poi l’ ho sentito parlare al telefono con la figlia Greta e lì ho capito che in fondo era molto umano! All’inizio del lavoro ero piena di dubbi ed incertezze e lui mi ha sempre tranquillizzata e questo è fondamentale per chi è agli esordi!
Con Roberto invece abbiamo avuto un dialogo quasi quotidiano durante tutta la lavorazione dell’albo. Ad ogni spedizione seguiva una telefonata di approvazione nella quale mi trasmetteva tutto il suo entusiasmo, mi ha dato tutti gli stimoli per affrontare al meglio il lavoro!
Alle fiere quando si raduna un po’ tutto lo staff c’è un’atmosfera amichevole e questo grazie a Lorenzo e Roberto.

Chi sono i tuoi autori di riferimento?

Tanti, ma sopra tutti gli altri Eduardo Risso, the king.

A cosa aspiri per il futuro?

A diventare brava come the king.

Un sogno lavorativo?

Mi piacerebbe un giorno spaziare tra più generi del fumetto e collaborare con varie case editrici.

Sei emozionata per l'uscita del tuo numero di JD?

AHHHH….proprio adesso che avevo smesso di pensarci!
Per il momento mi sono buttata a capofitto sul nuovo numero mettendo da parte tutto il materiale del primo (non voglio vederlo!) che è e resterà il mio primo lavoro importante e sfogliarlo sarà sicuramente emozionante …probabilmente mi scapperà anche la lacrimuccia!

A te, JD, è simpatico?

Rispondo da donna, lettrice e disegnatrice…: SI !

ANTEPRIMA: GLI SCHIZZI

Jane

Guerra

Fato

ANTEPRIMA: LE TAVOLE

Tavola 6

Tavola 26

Tavola 29

DUE CHIACCHIERE SUL FUTURO

Cosa vi aspetta da qui a JD 24?

Dunque... che la fuga di John Doe non sia solo attraverso l’America ma molto di più attraverso la narrativa popolare, questo dovrebbe cominciare ad essere chiaro.
Il cowboys del numero 6, un’icona televisiva come Supercar del numero 7, tutto il sottobosco delle leggende urbane nel numero 8...

Questo viaggio continuerà, più o meno regolarmente, anche nei numeri successivi.
Comici spaventati guerrieri (per dirla alla Benni), messicani affamati di carne umana, assassini Elvismaniaci armati di katana, il Dio dei Luoghi Comuni e le sue bizzare esequie, un cowboy uscito direttamente dalla leggenda del fumetto popolare, celebrità vampiriche, guerrafondai, amici traditi e, infine, nel numero 23 della serie... una leggenda in carne ed ossa.

Tutto questo fino al numero 24, numero in cui il primo arco narrativo di John Doe troverà la sua conclusione e molti nodi verranno al pettine. La caccia avrà fine e , da quel momento in poi, comincerà un nuovo corso per John.

Insomma... di materiale da leggere, per il futuro, ce n’è ancora parecchio e noi non vediamo l’ora di mostrarvelo.
Nel corso di questo viaggio troverete alle matite e ai pennelli, autori che già conoscete (Burchielli, Manunta, Venturi...) e nomi nuovi che difficilmente non potranno destare la vostra attenzione (Barletta, Fortunato, Gianfelice, Mantovani...).

Un ultima cosa... tenete d’occhio Skorpio n.7 del 2004 (in edicola a febbraio)... e avrete una, speriamo gradita, sorpresa!



Marco Rizzo
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