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SUPERMAN - 65 anni più veloci di un proiettile Parte 8

LA MORTE DI SUPERMAN

E’ ovvio che dopo la partenza di Byrne i titoli di Superman non fossero più in grado di vendere come ai tempi del rilancio, sebbene la qualità fosse sempre su livelli più che apprezzabili. Soprattutto all’inizio degli anni ’90 - l’epoca dei disegnatori superstar e dei fumetti Image - un personaggio come Superman sembrava avere grossi problemi a rimanere a galla, anche a causa della politica editoriale della DC, contraria per anni e anni a far apparire grossi nomi sulle testate dei suoi due big (Superman e Batman). Fu allora che la DC decise di tentare il colpaccio progettando l’evento più shoccante mai visto prima: la morte dell’Uomo d’Acciaio.
Dopo mesi di lavoro, pianificazioni e anticipazioni, Superman cadde sopraffatto dal potente Doomsday dopo una dura lotta in SUPERMAN Vol. II 75 (1992) e sembrò davvero essere scomparso definitivamente.



Ovviamente si trattava solo di una mossa di marketing, che riuscì però a risollevare le sorti delle testate dell’Uomo del Domani e soprattutto a far parlare di sé: giornali e TG riportarono la notizia del decesso del primo supereroe tornando a parlare di fumetti per la prima volta da anni, e SUPERMAN 75 fu ristampato più volte. Ma nel frattempo, cosa succedeva a Metropolis? Morto Superman, personaggi come Supergirl e il vigilante Gangbuster non riuscivano ad arginare l’ondata di criminalità scatenatasi nella Grande Albicocca. Ben ben presto gli abitanti della Città del Domani videro volare sopra la loro teste addirittura quattro nuovi Superman, tutti sostenenti di essere l’originale.
Per alcuni mesi, durante la saga Il regno dei Supermen! (SUPERMAN Vol. II 78/82, ADVENTURES OF SUPERMAN 501/504, 22/26 e ACTION COMICS 687/691, 1993), il cui titolo era un chiaro omaggio al famoso racconto di Siegel e Shuster del 1933, Superboy, Acciaio, l’Ultimo Figlio di Krypton e il Cyborg cercarono di prendere il posto del vero Kal-El, ma, come era prevedibile, nessuno di loro era il vero Azzurrone, che presto avrebbe rimesso a posto le cose. Superboy (un clone più giovane di Supes creato dagli scienziati del Progetto Cadmus) e Acciaio (un uomo armato con una corazza ad alta tecnologia precedentemente aiutato da Superman) erano animati da buone intenzioni, mentre il Cyborg voleva semplicemente rovinare il buon nome dell’uomo d’acciaio, insieme a Mongul, sovrano di Mondoguerra.
Il Cyborg era in realtà Hank Henshaw, vecchio avversario di Superman desideroso di vendetta, che voleva trasformare la Terra in un nuovo Mondoguerra distruggendo Coast City (la città di Lanterna Verde) e Metropolis, per sostituirle, poi, con due enormi motori che avrebbero spostato la Terra fuori dalla sua orbita.
Purtroppo la prima parte del suo piano riuscì, e la città del Crociato di Smeraldo fu atomizzata con tutti i suoi abitanti. Questo avrebbe portato alla pazzia dell’eroe e al crossover Ora zero (1994), al quale naturalmente avrebbe partecipato anche Superman. L’Ultimo Figlio di Krypton era invece l’Eradicatore, un manufatto Kryptoniano creato dagli avi di Kal-El, programmato per mantenere vivo lo stile di vita di Krypton.
Solitamente nemico dell’Uomo d’Acciaio, in quest’occasione l’Eradicatore fu utilissimo riportando in vita l’eroe. Egli sfruttò l’energia solare accumulata in oltre trent’anni di vita rimasta nel suo cadavere per rianimarlo.
Sconfitti il Cyborg e Mongul in SUPERMAN Vol. II 82, le cose tornarono in parte come prima, con Superman di nuovo in pista con tanto di capelli lunghi e Superboy e Acciaio dotati di un albo mensile a testa (SUPERBOY Vol. IV e STEEL Vol. II). In parte, ho detto, perché dopo la morte e il ritorno di Superman l’Uomo d’Acciaio torno più o meno quello di sempre, ma il modo di concepire le sue avventure cambiò radicalmente.


Francesco Vanagolli
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