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Mazinga Story - parte 2

L’ARRIVO DEL CONTE BLOCKEN (MAZINGA Z EP.34/56).

di Andrea "Tetsuyatsurugi" Marchino



“QUEL MALEDETTO MAZINGA Z, SE NON FOSSE COSTRUITO CON QUELLA
LEGA SUPER RESISTENTE SAREBBE GIÀ STATO SPAZZATO VIA!”.
(BARONE ASHURA, 20 LUGLIO 1973)



Avevamo lasciato Mazinga Z ancora a piedi impegnato a correre dietro ai mostri volanti del Dr. Inferno, ma adesso è finalmente arrivato il momento di varare le sue nuove ali ovvero il Jet-Scrander!
Nelle puntate 32/34 vediamo quindi il prof. Yumi cominciare a pensare ad un modo per far volare Mazinga Z (cosa già accennata nelle puntate precedenti); il professore andrà anche negli Stati Uniti per farsi aiutare da un altro luminare, il professor Smith, massimo esponente mondiale in missilistica, nella progettazione di queste ali, ma Ashura e Inferno riescono ad infiltrare una loro spia facendogli prendere il posto dell’assistente di Smith (un certo “Rico”…ma come si fa a chiamare una spia così…).
A dispetto del nome degno di un peones messicano sempre intento a far la “siesta”, Rico riuscirà a trafugare i piani dello Scrander, ma…colpo di scena, Yumi se li ricorda tutti a memoria, nessun problema!
Va che roba, cose mai viste…

Arriviamo quindi alla fatidica puntata 34 intitolata appunto “Battaglia nel cielo” in cui mentre da una parte l’istituto di ricerche Fotoatomiche è attaccato dall’ennesimo mostro volante (Genocyder F9, un nome che è tutto un programma!) dall’altra fervono gli ultimi febbrili preparativi per rendere operative queste nuove ali a “turbo propulsione”!
Una curiosità sta nel mostro meccanico che oltre al nome poco raccomandabile ha anche un design curioso con le braccia posizionate all’altezza delle anche; dopo aver ripetutamente bombardato la barriera della base si “stuferà” e si strapperà una delle suddette braccia che lanciata finalmente riuscirà ad aprire un varco nello scudo protettivo.
Comunque a nulla varranno i suoi tentativi visto che alla fine Mazinga riuscirà ad agganciarsi con le tanto agognate ali e a riportare una sfolgorante vittoria!

Segnalo alcune curiosità e aspetti significativi; Hell è un pazzo ma fino ad un certo punto, i suoi mostri meccanici benchè talvolta mostrino dei look anche ridicoli e assurdi se vogliamo (e sottolineo talvolta), spessissimo dietro l’apparenza buffa nascondono armi letali ma soprattutto funzionali a mettere in difficoltà Mazinga, per cui, coi dovuti distinguo, ogni mostro meccanico ha una sua precisa funzione ed è a tutti gli effetti fondamentalmente un’arma di guerra vera e propria.
L’aspetto poco rassicurante e i ghigni inquietanti saranno all’ordine del giorno.
Notevoli spesso anche i nomi, molto caratteristici ed evocativi nonché sinistri (come ad es. il Genocyder di cui sopra, o il “Satan Graus” che apparirà nell’ep. 56), contraddistinti da una sigla alfa numerica finale (Doublas M2, Garada K7 ecc). Ogni automa ha un suo codice, non sono ne più e ne meno che macchine da guerra.
Chiaramente mantengono un aspetto appariscente per colpire anche l’interesse degli spettatori (giovanissimi).
Altra curiosità è che almeno negli ultimi passaggi televisivi proprio queste puntate sono state mandate in onda invertite, così vediamo Mazinga che in una puntata già vola e in quella dopo invece le ali gliele devono ancora costruire!
Andiamo bene…

Facciamo poi il punto della situazione sulle armi di Mazinga; partito inizialmente come un robot pressochè “perfetto” (stando alle parole del suo creatore) è stato molto presto modificato per poter combattere anche sott’acqua (come abbiamo visto parlando dell’ep. 16).
Oltre a ciò le armi che aveva in dotazione non erano tantissime; i mitici pugni a razzo dalla potenza devastante, il raggio termico dalle piastre pettorali, il raggio ciclonico ovvero il vento particolare che usciva dalla griglia facciale (“rust hurricane” in originale, ovvero “uragano arrugginente”; conteneva infatti delle particelle particolari che sgretolavano il metallo e questo spiega perché i robot nemici si “sfasciavano” invece di volare via come accadeva col ben più famoso “Grande Tifone” del Grande Mazinga) e infine i raggi fotonici dagli occhi.
Non tantissime quindi; a queste va aggiunto l’imbarazzante missile centrale, assurdo in quanto appena la pancia si apre per lanciarlo capiamo che è così grosso che là dentro non può starci!
Non per nulla nella concezione iniziale di Mazinga Z da parte di Go Nagai un’arma del genere non era contemplata (e infatti sempre il Mazinga Z che compare in Mazinkaiser, ricalcato sul modello originale, ne è sprovvisto).
Verrà infatti talvolta opportunamente ridisegnato “ridimensionato” rispetto alle prime inverosimili apparizioni (come detto riguardo l’ep. 32 contro Cerberus J3).
Altra nota sui pugni a razzo; nella sigla si vede Mazinga lanciarne uno verso Doublas M2.
Colpito il nemico il pugno torna indietro e SI RIAGGANCIA AL BRACCIO TRAMITE DEI RETRORAZZI POSTI NELLE GIUNTURE TRA LE FALANGI DELLE DITA!!!!
Cioè, signori, siamo nel 1972 ma questo robot è tecnologicamente ineccepibile (a parte il missile centrale…).
Peccato che nella serializzazione dei diversi ep. questo gustoso particolare non venga mai riproposto e si possa apprezzarlo solo nella sigla.

L’avvento delle ali viene poi celebrato dal primo film d’animazione dedicato al robottone in superlega Z e qui entra in ballo anche Devilman.
Allora, parliamoci chiaro, Devilman per come era stato inizialmente concepito da Nagai sarebbe stato troppo truculento per essere proposto in una serie tv e men che meno per bambini/ragazzini; i punti in comune poi con un personaggio come Mazinga Z sono praticamente pochissimi se non addirittura tendenti allo zero.
Succede però che all’epoca alla Toei avessero voluto comunque una serie tv dedicata all’uomo diavolo dopo che alcuni dirigenti lessero il “prequel” (chiamiamolo così) di Devilman, ovvero il manga di “Mao Dante”.
La stesura della serie tv di Devilman partì quindi quasi in contemporanea con quella del manga e ne vennero fuori due cose praticamente diverse; la serie televisiva iniziò oltretutto molti mesi prima di quella di Mazinga Z (Luglio del ’72, contro il Dicembre dello stesso anno per quest’ultimo).
Inutile dire che per renderlo passabile televisivamente il personaggio venne alquanto stravolto (rispetto a quella che poteva esserne la concezione originale), soprattutto come look, tant’è che adesso era si un uomo fuso con un demone ma sembrava più un colorato supereroe che una bestia sanguinaria (assetata di sangue e dall’istinto omicida nonché brutta sporca e cattiva e poco raccomandabile).
Anzi, il Devilman televisivo era quasi simpatico…anche se a differenza del manga era proprio un demone a impadronirsi del corpo senza vita di un essere umano (Akira Fudo) che in completa autonomia sceglieva poi di tradire i suoi compagni della tribù dei Demoni per amore di una ragazza (Miki Makimura, sua amica/fidanzata anche nel fumetto).
Anche la sua serie tv ebbe un discreto successo a dispetto dei vari rimaneggiamenti e quindi venne deciso di celebrare le due hit con un film incontro/scontro tra i personaggi di punta dell’epoca; l’unico neo (si per dire) è che per rendere più gustoso il team-up vennero riesumati un sacco di nemici che Devilman aveva già ucciso nelle prime puntate della sua serie tv (ad es. Silen fatta fuori già nella seconda puntata e qui ri-uccisa addirittura da Mazinga Z che le taglia un’ala e la fa precipitare, o il generale Zannin anch’esso già ucciso precedentemente e qui tagliato in due sempre dal nostro Mazingone) e si narrò la vicenda come se lo Scrander di Mazinga fosse costruito proprio in quest’occasione e non nella serie tv.
E qui non c’è niente da dire, se vogliamo guardare la coerenza tra la serie tv e il film stiamo freschi, sono chiaramente due cose diverse; godiamoci quest’ultimo come celebrazione e tutto torna a filare per il verso giusto (almeno proviamoci).

Un’ultima curiosità riguarda la sconfitta finale del Dr.Hell anche in questo film; Mazinga gli distrugge anche la fortezza volante Navalon (Navarone), approntata per l’occasione, squagliandola col raggio termico e Ashura vedendo il “buon” Dottore costretto a letto per la batosta lo compatisce (non riesce a vederlo ridotto così!).
In tutta risposta Hell gli tira una tranvata in mezzo alla faccia con l’arcinota “Canna di Rodi” (una canna multiuso…controllava i mostri meccanici…puniva i minchioni come Ashura…e tra una puntata e l’altra sai che belle fumate…), apostrofandolo con un sonoro “IDIOTA!” (epiteto che diventerà molto familiare per Ashura).

Nel manga, a sorpresa, tutto viene riscritto e riadattato; non esiste nessun episodio che ricalca le vicende della tv ma in compenso viene presentata la riduzione a fumetti del film che senza altre versioni risulta essere perfettamente compatibile con gli eventi precedenti. In pratica il film non è in accordo con la serie tv, bensì il manga lo è col film (chiaro no).
Ota omaggia Nagai disegnando Silen in una posa classica tratta dal manga di Devilman del Sommo Maestro!
E siamo tutti contenti!
Sottolineo ancora una volta l’intreccio che si viene a creare tra serie tv e manga, le due versioni spesso si compensano (e arricchiscono) tra loro…altre volte no!

Tornando alla serie tv arriviamo alla puntata 38 “Minerva X, il robot misterioso”, altra puntata cardine perché compare la versione femminile di Mazinga Z; secondo una ricostruzione posteriore abbastanza plausibile i piani del robot, originariamente concepiti sempre da Juzo Kabuto, dovrebbero essere stati trafugati da Ashura quando gli fece saltare la casa nella prima puntata.
Per quanto riguarda l’ep. in questione…bhè, è uno di quei cinque che in Italia non apparvero nel blocco di quelli doppiati!
Peccato ovviamente…
Comunque Minerva X ha quasi tutte le stesse armi di Mazinga Z, pugno a razzo, raggio termico, raggio ciclonico e raggi fotonici o meglio, un loro qualche surrogato perché come sappiamo per produrre l’energia fotoatomica occorre l’elemento Japanium che Hell non ha (e niente missile centrale per fortuna…ha un vitino così piccolo che sarebbe stato veramente improponibile).
Fu progettata ai suoi tempi come una compagna completamente autonoma per Mazinga Z e con una “personalità” propria grazie ad un computer dotato di un doppio circuito; il principale la fa interagire con quello di Mazinga, attivandola quando questi le si avvicina ed è contenuto nel cristallo esagonale posizionato sull’addome, il secondo ne comanda invece i sistemi di attacco e difesa. Hell ruba quindi i piani di Kabuto e ne modifica alcune caratteristiche per poterla utilizzare come mostro meccanico CONTRO Mazinga solo che non avendo nè l’energia Fotoatomica nè la Superlega Z ha potuto usare solo del normale acciaio per costruirla.

La cosa divertente è appunto che appena Minerva vede Mazinga si emoziona (è innamorata) e fugge di fronte al suo amore che la insegue un po’ stordito perché Koji comprensibilmente non riesce a capacitarsi della cosa (i sistemi di raffreddamento del robot, forzati al massimo, fanno fuoriuscire dagli occhi il liquido refrigerante creando il suggestivo effetto della “lacrimazione” quando si avvicina al suo “amato”…).
Segue dappresso Sayaka su Afrodite ovviamente gelosa delle attenzioni di Mazinga/Koji per Minerva X…un curioso giochino sull’immedesimazione pilota/robot che verrà usato anche in altre occasioni (nella storia del manga “Chip Kamoi”, su Manga Classic 7 ripresa poi ancora per la graphic novel studiata per il solo mercato americano denominata Mazin Warrior, dove troviamo un Koji a bordo del suo Mazinga in una dimensione alternativa dove essendo tutti giganti viene scambiato per il suo robot ritenuto la semplice armatura di un guerriero).

Non so se avete capito, ma la puntata è surreale che più surreale non si può!
Vero è però che Mazinga Z è un robot che acchiappa; non solo se la fa con Afrodite A ma appena può eccolo tra le braccia di Minerva X!
Come se non bastasse quando Afrodite verrà distrutta per la miliardesima volta ma oltre ogni possibilità di recupero (ep. 74 “La morte di Afrodite A”), verrà sostituita dalla più sofisticata Dianan A (ep. 76 “Il nuovo robot Dianan A”); e tre!
Complimenti Mazinga Z, ma che ci fai alle donne!?

Ah, il finale è semitragico con Minerva che in pratica si sacrifica per proteggere il suo Mazinga…con coro strappalacrime finale in sottofondo mentre Mazinga getta in mare Minerva senza “vita” benchè all’apparenza pochissimo danneggiata; il problema era questo doppio circuito che il Dr. Inferno tentò anche di dividere ma non riuscendovi perchè talmente collegati da causare il cortocircuito del robot se anche uno solo dei due fosse stato danneggiato (e per questo motivo non più riparabile dopo la battaglia finale della puntata).

Balzellon balzelloni andiamo alla puntata 39 “L’ultima occasione di Ashura” con l’arrivo del Conte Blocken e del suo esercito di Elmetti di Ferro in pianta stabile nella serie; oramai Ashura ha sbagliato tutto quello che poteva (in questa puntata s’è pure fatto distruggere la prima base d’attacco sottomarina, la fortezza Salus), Hell s’è (giustamente) rotto le scatole di perdere in continuazione, per cui decide di ricorrere al suo vecchio alleato.
Oltretutto, pensa Hell, i due si sproneranno a vicenda per fare sempre meglio, mentre invece commetterà un errore di valutazione madornale in quanto i due si faranno invece le scarpe l’un l’altro in ogni occasione a discapito della vittoria tanto cercata da Hell (altra situazione classica).
Nella puntata dopo (ep. 40, “Il diabolico comandante Conte Blocken”), vedremo il primo attacco del nuovo comandante e il varo della nuova fortezza volante Gool (che ci terrà compagnia fino all’ep. 91, il penultimo della serie).
Inutile dire che neanche Blocken caverà un ragno dal buco ma come tutte le novità all’inizio darà l’impressione di essere veramente una spanna sopra Ashura; il problema è che Mazinga è un osso duro ma soprattutto Koji è dannatamente scaltro…
L’ep. 43 “Bandiera bianca” si segnala per il varo di un’altra base d’attacco, questa volta subacquea (costruita per rimpiazzare Salus), ovvero Bood (o Budo) dal caratteristico faccione posto sopra; anche qui, sembra strampalata, ma avrà una funzione parecchio importante in futuro.

“Il robot di Boss” è l’ep. 48; non vi dico nulla di quello che succede, indovinatelo un po’ voi…esatto, proprio quello succede…
Caliamo un velo pietoso (oh, intendiamoci, non toccatemi Boss e i suoi sgarruppati amici eh…lo posso fare solo io!!).

Arriviamo quindi alla puntata svolta ovvero l’ep. 56 “Il furto della superlega Z”, ultimo ep. doppiato e trasmesso in ltalia; il titolo dice tutto. Almeno una volta, dopo tante sconfitte, unendo gli sforzi (tra Ashura e Blocken), il mostro meccanico Iubrin T9 riuscirà a trafugare un bloccone di superlega dal centro ricerche.
Distrutto da Mazinga farà però in tempo a passare il malloppo all’altro mostro meccanico Saturno P10, che in originale era però chiamato (beffardamante) Satan Graus, proprio per la caratteristica coppoletta natalizia, la barbetta bianca e il fatto che guidasse una slitta trainata da due missili.
Sembra un stronzata ma alla fine la slitta gli servirà per portar via la superlega!
Mica scemi.
Brancato da Mazinga riuscirà a sganciare il blocco di superlega proprio in “bocca” alla fortezza sottomarina Budo (capito a che seriva?).
Ashura e Blocken si renderanno conto che l’unica volta in cui hanno collaborato sono riusciti a riportare una grandissima vittoria?!
Macchè…e continueranno a perdere…

In compenso nell’ep. successivo riuscirà il Dr. Inferno a battere Mazinga adesso che ha la superlega e che ha costruito nientemeno che un mostro meccanico dal pomposo e altisonante nome di “Muraglia Impenetrabile Q7”?!

Lo saprete nella prossima imperdibile puntata di Mazinga Story!!!


Comicus
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