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SUPERMAN - 65 anni più veloci di un proiettile Parte 4

IN COMPAGNIA DI SUPER CANI E MONDI IMMAGINARI: LA SILVER AGE

Se durante la cosiddetta Età dell’Oro dei fumetti americani le storie presentate si erano distinte per l’originalità dei contenuti, mai banali e anzi più vicini ai gusti di un pubblico più maturo (per l’epoca, si intende) di quanto non si potrebbe pensare, nel periodo successivo il genere supereroistico era ridotto piuttosto male. Quasi tutti gli eroi in costume erano scomparsi, sostituiti nei gusti dei lettori da serie western, horror e sentimentali e i soli superstiti erano i tre grossi calibri della National: Batman, Wonder Woman e ovviamente Superman. Le loro storie, però, erano molto più “infantili” di quelle precedenti (con le dovute eccezioni), e molto meno innovative. Basta pensare a come Batman, da oscuro vigilante capace anche di uccidere i criminali nelle sue prime avventure, fosse diventato un ragazzone sempre sorridente. E anche Superman non era sfuggito a questo cambiamento...
Era l’epoca di Superboy, dei super animali, di Supergirl e delle storie immaginarie: racconti che si svolgevano in terre parallele, in cui potevano accadere cose che nei fumetti regolari non avrebbe mai scritto e visto nessuno. Queste storie immaginarie sono spesso ricordate come le migliori dell’epoca, proprio perché gli autori potevano permettersi di raccontare l’impensabile. Ricordiamo SUPERMAN 149 (1961), contenente una imaginary tale di Jerry Siegel (tornato a lavorare al personaggio nel 1959) e di Curt Swan, che mostra addirittira la morte di Superman, avvenuta per mano di Luthor in modo molto sadico e violento, per i tempi. Altra storia molto interessante fu La stupefacente storia del Superman Rosso e del Superman Blu!, pubblicata su SUPERMAN 162 (1963), in cui Superman si divideva in due Kal-El distinti e risolveva con il suo duplicato tutti i problemi della Terra, criminalità e malattie compresi. Da notare che l’idea dei due Superman Rosso e Blu è sempre stata molto popolare, visto che molti anni dopo sarebbe stata ripescata dalla squadra di autori guidata da Joey Cavalieri e Dan Jurgens.
Per fortuna non tutte le storie erano rivolte solamente ad un pubblico di bambini e poteva capitare di imbattersi in avventure che avrebbero fatto la storia del Superman classico, come La ragazza dal passato di Superman (SUPERMAN 129, 1958), di Bill Finger e Wayne Boring, che presentò ai lettori il primo amore di Clark Kent, la sirena Lori Lemaris, oppure Ritorno su Krypton (SUPERMAN 141, 1960), di Siegel e Boring, con il viaggio di Superman indietro nel tempo sul suo pianeta natale e l’incontro con i suoi veri genitori e Lyla Lerrol (rigorosamente con le due L iniziali, come tutte le donne di Superman), attrice kryptoniana da lui amata durante la sua permanenza su Krypton.
Il Superman Silver Age ha avuto il pregio e la fortuna di essere illustrato da alcuni dei più grandi disegnatori dell’epoca, quali John Sikela, Al Plastino, Wayne Boring e Curt Swan, l’artist simbolo dell’Uomo del domani. Si tratta di disegnatori purtroppo sconosciuti ai giovanissimi, ma che hanno dedicato gran parte della loro carriera all’Azzurrone.
Boring e Swan sono sicuramente i più famosi, entrambi classici, ma con stili molto diversi: il primo disegnava un Superman statuario e potente, il secondo preferiva dargli un aspetto più umano e rassicurante. Swan può essere considerato il disegnatore di Superman, colui che più di ogni altro lo ha caratterizzato graficamente. Nel 1983 uscì addirittura una storia speciale in cui Curt e il personaggio da lui disegnato per decenni si incontravano (SUPERMAN ANNUAL 9), giusto omaggio a chi ha dato tanto al primo dei supereroi.
Durante la Silver Age furono introdotti diversi personaggi che sarebbero presto diventati importantissimi per le storie dell’Uomo d’Acciaio. Nel 1959 Otto Binder e Al Plastino crearono su ACTION COMICS 252 Supergirl, ovvero Kara-El, cugina di Superman, anch’essa proveniente da Krypton, che si nascondeva dietro le fattezze di Linda Lee. Inizialmente Kara appariva solamente come “arma segreta” del cugino, utilizzata all’insaputa di tutti e solo su ACTION COMICS 285 (1962) fu presentata al pubblico; nel 1969 avrebbe ottenuto la sua serie personale. Entro breve tempo arrivarono altri super animali, cuccioli di Supergirl e Superboy: Beppo la scimmia, Comet il cavallo e Streaky il gatto.
Ma anche la pattuglia dei super nemici si espandeva: nel 1958 fece la sua prima apparizione Bizarro (in SUPERBOY 68), il doppione imperfetto di Superman, creato da Lex Luthor. Nello stesso anno in ACTION COMICS 242 apparve per la prima volta Brainiac, alieno del pianeta Colu con l’hobby di ridurre le città per tenerle in bottiglie di vetro. E’ ben nota tra i lettori di Superman la sua conquista più famosa, la capitale kryptoniana Kandor, che Superman non riuscirà a riportare mai più alle sue normali dimensioni. Brainiac era probabilmente il peggior nemico di Superman insieme a Lex Luthor, e non a caso i due si alleavano frequentemente formando il team Braninac/Luthor a partire da SUPERMAN 167 (1964). Lex amava frequentare cattive compagnie, visto che da WORLD’S FINEST 88 (1957) uno dei suoi alleati più frequenti divenne il Joker. ACTION COMICS 252, oltre all’introduzione di Kara, presentò ai lettori la prima apparizione di Metallo, l’uomo robot con il cuore di Kryptonite.
E’ bene ricordare che in quel periodo continuavano ad uscire regolarmente i fumetti con protagonista Superboy, alcuni dei quali molto importanti per la continuity DC pre-Crisis. Il Ragazzo d’acciaio incontrò in ADVENTURE COMICS 247 (1958) la Legione dei Supereroi, super gruppo di ragazzi provenienti dal trentesimo secolo che si ispiravano alle sue imprese e che lo accolsero tra di loro. L’alleanza Superboy/Legione fu uno degli elementi cardine della storia del giovane Clark Kent per tutta l’era pre-Crisis.
La popolarità dell’Uomo d’Acciaio nel frattempo cresceva, tanto che la DC varò le nuove serie SUPERMAN’S PAL JIMMY OLSEN (1954) e SUPERMAN’S GIRLFRIEND LOIS LANE (1958), dedicate all’amico e all’eterna fidanzata di Superman e primi spin off della storia dei comic book.

Francesco Vanagolli
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