Menu

San Diego: la riscossa degli indipendenti?

La fiera di San Diego si è conclusa, e la possiamo definire usando solo due parole: arida e sterile come il deserto che la circonda.

Sono mancate del tutto, in questa edizione,le grosse notizie: le due grandi potenze, Marvel e DC, sono state sfacciatamente povere degli annunci.
La Casa delle Idee ha provato a fare il colpaccio rivelando dell'acquisizione dei diritti su Marvelman, ma appena si è capita la vera portata dell'annuncio, l'interesse è  scemato.
Seriamente: a chi interessa leggere vecchie storie di Mick Anglo o vedere il personaggio in mezzo ad mille altri volti in una splash page del prossimo mega evento? Aspettiamod l'annuncio della ristampa delle storie di Moore Gaiman per poterci rallegrare veramente.

E, mentra la Marvel prova a clonare Blackest Night con i Mutanti (con la saga "Necrosha", che riporta anch'essa i morti in vita) e a clonare qualsiasi altra cosa con Hulk, la DC Comics continua a puntare tutto su Geoff Johns (riuscirà a farsi perdonare il vigliacco finale di Legion of Three Worlds con il suo Flash?) e lascia navigare a vista il resto del suo universo (ancora Tony Daniel a scrivere Batman? Cos'è, una sorta di fio da pagare per goderci Morrison?).

E alla fine, in questo piattume di notizie, sono state quelle delle casa editrici più piccole a rivelarsi più interessanti.

Jeff Smith che pubblica un volume inedito di Bone, Bill Willingham (si, quello di Fables) che diventa scrittore regolare di Angel (il personaggio dal cosmo di "Buffy l'ammazzavampiri) per la IDW; Umbrella Academy che dopo il successo di Dallas si appresta a ricevere una terza miniserie (e Gerard Way si prepara ad un nuovo progetto, The True Lives of the Fabulous Killjoys); The Incredibles del BOOM Studio che diventano una serie regolare; sempre il Boom Studios che ristampa in cartonato "Life and times" di Don Rosa; il dipanarsi mediatico di Scott Pilgrim tra videogioco e cinema; Todd McFarlane di nuovo al tavolo di disegno (amatelo o odiatelo, ma è un evento) e che debutta (finalmente) con Robert Kirkman ed Haunt; gli svariati progetti di Joss Whedon alla Dark Horse; Alex Ross che rilancia Fighting America con la Dynamite...

Tutti annunci che in un altro contesto sarebbero passati inosservai, ma  stavolta, a fianco alla bonaccia delle due big, hanno mostrato che la realtà editoriale medio-piccola Americana è in realtà in continuo fermento, attenta a trovare come soddisfare il lettore, in equilibrio tra il nuovo e il classico.

Essendo San Diego sede degli Eisner Award, uno dei premi fumettistici più prestigiosi esistenti, forse anche questi meriterebbero qualche parola.
Ma se i i risultati sono: miglior serie regolare ad All Star Superman della DC (che non è una serie regolare, in quanto conclusa da mesi) e della migliore nuova serie ad Invicible Iron Man (che non è una nuova serie, ma solo una serie con il titolo cambiato), pare che un cerchiobottismo talmente sfacciato non richieda ulteriori commenti di contorno.. (e poi i pezzi di Michele Foschini che ci starebbero a fare, altrimenti? e poi... ma Foschini, dopo aver visto Miyazaki, si sarà fatto autografare una copia delle Cronache del Mondo Emerso?)



Gianluca Reina
Torna in alto