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Carlo Ambrosini: Jan Dix e Nico Macchia

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Jan Dix 3 (Sergio Bonelli Editore, brossurato, 132 pagine, € 3,50) testi di Carlo Ambrosini, disegni di Paolo Bacilieri
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Jan Dix 3
Con “Nostra Signora delle Api”, l’ultimo personaggio di casa Bonelli archivia il terzo albo bimestrale facente parte di una miniserie ancora da definire nel numero delle pubblicazioni, ma che probabilmente, come nel caso della precedente creatura di Carlo Ambrosini, Napoleone, asseconderà le aspettative e il favore dei lettori.

Ancora un investigatore sui generis per Ambrosini, che dopo l’ex-poliziotto italo-francese, portiere di notte in un albergo svizzero, ci propone un esperto d’arte olandese, consulente dell’importante Rijksmuseum di Amsterdam.
L’arte è e vuole essere il filo conduttore della serie, il movente o il pretesto attorno al quale tessere e sviluppare la vicenda, nonché l’amore e la professione che condividono il personaggio principale e la bella fidanzata Annika.

Le storie fino ad ora convincenti ed equilibrate, contengono in giusta misura richiami alla psicologia piuttosto che al mistero, con sprazzi di elementi noir ma anche di divertimento e civetteria.

I personaggi come le storie hanno spessore e personalità senza mai cadere in stereotipi o cliché. Non solo sono godibili i caratteri principali come lo stesso Jan Dix, tipo sicuramente molto attraente fisicamente ed intellettualmente, così come la gelosissima fidanza Annika, ma anche tutta una serie di comprimari tra cui sicuramente spicca proprio in questa storia la seducente ispettrice De Clerk.

L’episodio in questione è incentrato sulla scomparsa di alcune raffigurazioni di dubbio valore ma dai retroscena torbidi ed oscuri.

Un serial killer di prostitute, mutilate come nella prima opera scomparsa, un barbone sospettato degli omicidi ed un ricco e misterioso antiquario sono le chiavi di volta di una trama ancora una volta ben concepita e sviluppata.
Un terzo albo che conferma la nuova felice intuizione di Ambrosini e Bonelli, e che ripropone al grande pubblico un artista straordinario come Paolo Bacilieri. Il suo stile eclettico e trasformista ci offre in questa occasione un tratto essenziale eppure estremamente espressivo, unito ad una dote naturale nel rendere al meglio i personaggi più disparati.

Si può confessare candidamente che sia in gran parte merito suo se insieme a Dix è lo stesso lettore a perdere la testa per l’irresistibile ispettrice De Clerk.

Francesco Borgoglio

Jan Dix 6 (Sergio Bonelli Editore, brossurato, 132 pagine, € 3,50) testi di Carlo Ambrosini, disegni di Giéz
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Jan Dix  6Jan Dix arriva alla pubblicazione numero 6 e trasporta protagonista e lettore in un’insolita avventura nelle foreste canadesi.
Il tributo artistico è questa volta riconosciuto ad un gradissimo del nostro secolo, Jackson Pollock, che Carlo Ambrosini per questioni di diritti ha dovuto ribattezzare col nome di fantasia Eric Van Dery.

Proprio attorno alla scomparsa di un quadro di questo artista ruotano il misterioso assassinio del proprietario e la volontà dell’avvenente vedova di scoprire la verità e di riappropriarsi del capolavoro perduto.

Se dobbiamo trovare una parola per descrivere questo fumetto e  questo numero, ancora una volta è misura, qualità indiscutibile di Ambrosini nel proporre un noir avvincente che non scade nel banale né si perde in uno stucchevole intellettualismo.

Un fumetto davvero per tutti i gusti e una buona storia che bada prima di tutto al divertimento ma che non dimentica  attualità e cultura.
Peccato per le tavole di Carlo Bellagamba alias Giéz, lineari, perfettamente in stile Bonelli, ma forse un po’ troppo poco per un fumetto così eclettico e ricco di spunti.

Francesco Borgoglio

Jan Dix 7 (Sergbio Bonelli Editore, brossurato, 132 pagine in b/n, € 3,50) testi di Carlo Ambrosini, disegni di Paolo Bacilieri
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Jan Dix  7Giro di boa per Jan Dix che giunge nel “mezzo di cammin di sua vita”  che, dopo aver letto questo albo, comincia a sembrarci fin troppo breve.
Il livello e l’impianto della testata, come abbiamo più volte espresso, sono di qualità medio-alta, ma con questo numero Carlo Ambrosini si supera.   
Indubbiamente grazie alle straordinarie matite di Paolo Bacilieri, che ritorna sull’atipico investigatore di Amsterdam dopo il numero tre, ma è la ricetta ad essere vincente in ogni suo ingrediente.

In questo numero abbiamo tutto quello che vorremo da una testata come Jan Dix: un pizzico di erudizione e tanta vita in tutte le sue declinazioni. L’arte protagonista dell’episodio è quello di uno straordinario, anche se meno conosciuto, pittore (ulteriore plauso per Ambrosini) come Henri Rousseau, che attraverso i suoi soggetti  che prendono misteriosamente vita, sembra essere causa di una serie di incidenti/omicidi  che si accaniscono su di una famiglia.

La Guerra
è un albo intenso in cui traspare potente il senso della vita in tutte le sue contraddittorie sfaccettature, dalla grettezza più cieca alla passione più vivida.

Francesco Borgoglio

Nico Macchia (Comma 22, cartonato, 112 pagine a colori, € 25,00) testo e disegni di Carlo Ambrosini, colori di Carlo Ambrosini e Daniele Marotta
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Nico MacchiaNico Macchia fu proposto originariamente su Orient Express nel 1984/85, in piena epoca delle riviste d'autore italiane, e nel biennio successivo venne raccolto e completato da Glénat nella prestigiosa collana "Le Avventure della Storia".

Carlo Ambrosini era già noto per il suo apporto a una testata seminale come Ken Parker e qui dà sfogo al suo spirito artistico lavorando come autore unico.
L'indice del volume uscito sul finire dello scorso anno prevede le tre avventure fin qui prodotte: il breve racconto “La rocca del diavolo” e gli episodi lunghi “La città delle ombre” e “Il Carbonaio di Leboucq”.

Un sacerdote integerrimo, un ragazzo prodigio vessato e un oscuro negromante sono il fulcro di un libro interessante.
Il cavaliere di ventura Nico Macchia e i suoi compagni di viaggio Conghe Dommert, lanzichenecco, e Mal Mouhal Assad, disertore arabo, sono testimoni privilegiati delle avventure alle quali vanno incontro nel loro peregrinare in una Europa medievale ricca di spunti e situazioni da raccontare.
Intrighi, complotti e misteri nella migliore tradizione delle avventure di impostazione storica, per un fumetto che ci sarebbe piaciuto continuare a leggere anche oltre la fine del volume.

Un Ambrosini padrone del media con quell'approccio autoriale che gli ha permesso successivamente di creare un isola felice nell'ambito della più grande casa editrice di fumetti popolari italiana, grazie alla creazione di Napoleone e del recente Jan Dix, dopo aver dato un importante contributo a Dylan Dog.
Una narrazione a metà tra realtà e immaginazione che ritroveremo soprattutto nella serie dedicata all'albergatore svizzero, disegni incisivi e colorazione appropriata, grazie anche all'intervento di ricolorazione di una parte delle tavole ad opera di Daniele Marotta.

Giovanni La Mantia



Redazione Comicus
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