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Wanted: Speciale Movie Comics

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Dall'acclamata miniserie di Mark Millar e J. G. Jones, arriva sugli schermi l'adattamento cinematografico di Wanted. Con molti cambiamenti ma anche molta azione adrenalinica, con un budget di 75 milioni di dollari e diretto Timur Bekmambetov, con l'emergente James McAvoy e una sexy Angelina Jolie, entriamo nella vita di Wesley Gibson per vedere come un semplice uomo comune può scegliere il proprio destino.

Da fumetto a film

Era il dicembre del 2005 quando la Universal Pictures comunicò che il regista russo Timur Bekmambetov, divenuto molto noto per aver diretto il folgorante "I guardiani della Notte", pellicola su una battaglia millenaria tra le forze della luce e dell'oscurità e uno dei più grandi successi nella storia recente del cinema russo, avrebbe portato sullo schermo una delle più controverse miniserie a fumetti degli ultimi anni: Wanted.
Uscita tra il 2003 e il 2004, Wanted, serie scritta da Mark Millar e disegnata da J. G. Jones, era apparsa subito a molti non solo come una riscrittura dissacrante e violenta del genere supereroistico, ma anche come una sorta di "favola" al contrario, in cui il male entrava nella vita di un anonimo e squallido essere umano, non per distruggerla, ma per farla rinascere, facendo scoprire all'inetto personaggio di Wesley Gibson una realtà in cui il male era la via di accesso per lasciarsi alle spalle un esistenza mediocre, e per fare questo i buoni dovevano semplicemente essere eliminati.
Ma come rendere sullo schermo la complessità di una miniserie in cui i supercriminali dominano in maniera assoluta e dove alcuni riferimenti ad altri fumetti sono fortemente espliciti, senza confondere lo spettatore e senza deludere gli appassionati? Per fare ciò, la Universal, che aveva acquistato i diritti della serie poco dopo l'uscita del secondo volume, ha semplificato, tramite il lavoro degli sceneggiatori Michael Brandt, Derek Haas e Chris Morgan, alcuni aspetti della versione fumettistica, tentando di lasciare però inalterate le motivazioni e l'atmosfera che circondano il personaggio principale. Non più una congrega di supercriminali, bensì una sorta di confraternita di killer chiamata "La Fratellanza", modifiche che hanno fatto molto discutere la base degli appassionati della serie, ma non il suo autore, Mark Millar, che così parlò dello script e del film alla Wonder Con di qualche tempo fa, dopo aver visionato pare del girato: "È cambiato ulteriormente dallo script iniziale mentre continuavano a rifinirlo, ma ogni bozza è stata attinente al fumetto e ora circa il 70% del film è tratto dal graphic novel. Infatti la ragione per cui ero lì era quella di aggiustare qualche punto qua e là proprio perché si avvicinasse ulteriormente al fumetto. Inoltre le modifiche apportate funzionano in modo tale che non ci sia alcuna dannata possibilità che personaggi simili a quelli DC e Marvel possano apparire in questo film per il grande pubblico… legalmente o per rimando alla fantasia (dato che solo i nostri amici nerd avrebbero capito alcune scenette). Ma il personaggio è identico parola per parola, e la trama, seppure sottilmente riadattata, è sostanzialmente identica. L'unica differenza è che i supercriminali sono ora assassini con superpoteri. L'epilogo è un po' diverso da quello della sceneggiatura, ma assolutamente brillante. Lo shock più grande per me è stato quello di vedere quanto tutto sia stato attinente al materiale da cui si è partiti, e pure il fatto che non sia rimasto aperto nulla per dei seguiti. Così sono davvero, davvero felice". Ma oltre al talento visionario di Bekmambetov, bisognava trovare un cast che sapesse riportare sullo schermo non solo la letale sensualità della bellissima Fox, ma anche l'iniziale inettitudine e la nuova sicurezza di Wesley Gibson.

Cast di stelle

Per interpretare il personaggio di Wesley Gibson, quello che serviva per Bekmambetov era un attore dotato di talento ma che al tempo stesso non fosse una vera e propria star, due particolarità entrambe presenti nella figura dell'attore scozzese James McAvoy, già protagonista di ottimi film come "L'Ultimo Re di Scozia" e il recente "Espiazione", il quale era la persona adatta nel riuscire a interpretare l'evoluzione fisica e caratteriale del personaggio di Wesley. Per Bekmambetov la cosa più importante è stata infatti quella di rappresentare sullo schermo il cambiamento di questo uomo comune, costretto dagli eventi a trasformarsi in un assassino, un percorso che il regista così descrive: “Vediamo crescere Wesley, lo osserviamo mentre scopre le sue qualità, i suoi poteri e la sua intelligenza. All’inizio è un debole che tutti considerano un ‘perdente’. Perché non crede in se stesso e non conosce i suoi geni. Perché è diverso. E unico. Quando lo scopre, allora cresce. Diventa un uomo, un killer. E poi inizia a capire che tutti mentono nel mondo. Quindi deve scegliere: credere ancora in quello che gli viene detto, che è una finta verità. Oppure prendere un’altra strada e cercare la sua verità”.
“Era essenziale trovare un attore che il pubblico considerasse accessibile – ha detto il produttore Marc Platt riferendosi all'attore – qualcuno che potesse esistere in un mondo esagerato, ma che riuscisse a trasmetterci la verità del suo mondo, che alla fine sentiamo come nostro. James è molto brillante nel dare vita al suo personaggio, ha curato benissimo i suoi movimenti e la sua azione. Ha voluto sapere tutto sul suo personaggio e sulle sue motivazioni, altrimenti non sarebbe stato credibile per lui. Osservare la trasformazione del suo personaggio è stata un’esperienza palpabile e viscerale, così come interpretata dalla grande mente creativa e dal talento di James”.
A James McAvoy è stata poi affiancata una delle attrici più talentuose degli ultimi anni, non nuova a ruoli di donna sexy e forte allo stesso tempo, e una veterana delle pellicole d'azione, da "Tomb Raider" a "Mr. and Mrs. Smith", Angelina Jolie, che il regista Timur Bekmambetov così descrive: "È profonda e talentuosa… Sa, ogni secondo, quello che vuole fare in una scena, il suo punto di vista è molto forte… Abbiamo lavorato con lei sui suoi dialoghi, e ci ha davvero aiutato a renderli più forti. Quando ci siamo incontrati la prima volta, abbiamo parlato del suo personaggio. Da lì in poi, ha sempre cercato di mantenere ogni cosa in linea con quello di cui discutevamo. Un’attrice molto concentrata. Io non ho cambiato la natura della Jolie, lei è stata brava ad interpretare il personaggio. Non la vedo proprio come un’assassina, in questo film è più vicina ad un soldato, uccide per uno scopo preciso. 'Wanted' non è un film violento, tutto è guidato da uno scopo, è un film per coloro i quali vivono la loro vita in ufficio e sognano di averne una diversa, non è un film propriamente per gli adolescenti".
Del suo personaggio, chiamato a rivoluzionare in pochi attimi la vita del giovane Wesley, la Jolie ha dichiarato: "Il mio personaggio, Fox, non mostra emozioni, fa quello che è chiamata a fare, senza porsi troppe domande. Ma non dobbiamo prendere questo film troppo seriamente: si tratta di puro intrattenimento. Fox ha un codice binario sulle sue braccia, che è parte di una lettura da Loom of Fate. Ha inoltre la scritta 'Conosci i tuoi diritti' in numerose lingue e alcune frasi da un discorso di Churchill. Sono cose come queste che il pubblico non nota, ma tutti questi tatuaggi sono simbolici perché indicano qualcuno che vive di un certo codice d'onore. Fox crede in questo codice. Mi piace il fatto che sia completamente tranquilla e appartata come persona. Crede solo in quello che vuole ottenere e non mostra alcuna emozione. Comunque non pensate a tanta serietà in questo film, si suppone che sia un film divertente, e l'idea di assassinare una persona per salvarne centinaia è molto interessante".
Ma oltre a Wesley e Fox, all'appello mancava la figura di un leader, di qualcuno che sapesse restare al centro dell'attenzione e allo stesso tempo affascinare lo spettatore, elementi presenti nella figura del grande attore Morgan Freeman ("Seven", "Million Dollar Baby"), chiamato a interpretare il ruolo di Sloan, capo della Fratellanza e leader indiscusso del gruppo, oltre che anfitrione per il giovane Wesley: "Quando parla, infonde un senso di fiducia. È un uomo d’affari, il capo della Confraternita. È in grado di convincere Wesley, e di conseguenza noi. Questa era la cosa più importante per Sloan”, ha detto il regista Timur Bekmambetov parlando della scelta dell'attore per il ruolo. Altre presenze da segnalare sono quelle di Terence Stamp nel ruolo di Petravsky, il rapper Common (futuro Lanterna Verde nel bistrattato progetto sulla Justice League) in quello di Gunsmith, e infine il tedesco Thomas Kretschmann nel ruolo del perfido Cross.

La fratellanza

“Ciò che mi ha davvero colpito è lo spessore e la profondità della trama creata da Timur. La Confraternita vanta una storia antica, con un manuale che contiene la sua filosofia, i suoi codici, la sua tradizione di tessitori, di armieri, le sue gerarchie; tutto ciò viene a malapena rivelato al pubblico, ma per gli attori e per la troupe è stato uno strumento importante a cui attingere per costruire i personaggi e creare il loro mondo. Simili dettagli sono un lusso che spesso non esiste negli altri film. Timur ha una mente molto creativa”. Così l'attore Morgan Freeman descrive il lavoro compiuto dal regista attraverso la creazione della Fratellanza, versione filmica della congrega di supercriminali vista nel fumetto. Nel film, la Fratellanza agisce seguendo il Telaio del Fato, una sorta di codice che indica coloro che sono da eliminare in quanto fautori di un elemento di disturbo e quindi creatori del male: " In diverse mitologie del mondo, in Grecia, in Iran, in Cina, in Francia e in Russia, la tessitura è legata al misticismo. Quindi in questo film tessere e decifrare il futuro sono la stessa cosa. È l’equilibrio fra bene e male… o fra caos e mondo organizzato”, ha dichiarato Bekmambetov.
Su questa trama poggia gran parte del film e l'esistenza della Fratellanza, una società segreta formata da alcuni dei più abili killer al mondo, e da cui si slega il personaggio di Cross, che da braccio destro di Sloan diviene l'avversario principale di Wesley, in quella che nella pellicola apparirà allo spettatore una lotta senza esclusione di colpi, in cui molti segreti, e molte bugie, saranno rivelate.

Effetti speciali (dal press book)

Il regista Bekmambetov si oppone al concetto di “sistemare le cose durante la postproduzione”. A suo avviso, gli effetti visivi hanno la funzione di amplificare la ripresa già catturata nella cinepresa e non di creare qualcosa di totalmente nuovo.
Bekmambetov spiega: “Per me conta l’emozione, l’effetto è secondario. Saranno pure idee superate, ma è così che ottengo ciò che voglio dagli attori e dalla troupe. Non uso effetti per ‘truccare’ quello che non c’è. Se è presente nel personaggio, nelle sue emozioni, allora sarà anche sullo schermo”.
Il collaboratore/montatore nonché regista di seconda unità di "Wanted", Dmitri Kiselev, ha lavorato con Bekmambetov in Russia negli ultimi dieci anni e comprende la visione del suo amico. Descrive Kiselev: “Timur infrange tante regole ma cerca sempre qualcosa di naturale, di reale in una ripresa, prima di iniziare a contemplare l’uso delle immagini generate al computer, per ultimare le riprese. Preferisce creare gli effetti visivi intorno a una ripresa esistente”.
Spiega il produttore Lemley: “Durante la messa a punto del copione e lo sviluppo delle sequenze, Bekmambetov ci ha presentato le sequenze pre-visive che illustravano esattamente come girare nonché i punti focali di ogni scena. Il focus era sempre sulle emozioni da trasmettere e sull’impatto che quei sentimenti producono sugli effetti visivi che completano la scena”.
Il produttore degli effetti visivi Farhat aggiunge: “Bekmambetov utilizza gli effetti previsivi come uno strumento: devono essere un supporto per catturare l’azione e non devono in alcun modo limitare la visione di chi lavora per creare una scena.”
“Bekmambetov non ha mai una cattiva idea”, continua Farhat. “Sa che c’è più di un modo per fare qualcosa ed è molto aperto alle varie idee, ma con tutta l’esperienza che ha, sa anche che le idee devono essere sempre nuove”.
Il regista ha la sua società di effetti visivi a Mosca, la Bazelevs (una struttura di produzione e postproduzione), che è servita come il “magazzino” degli effetti creati per “Wanted”. Non tutti gli effetti sono stati ultimati presso questa struttura, ma la Bazelevs ha controllato tutto il lavoro che è stato svolto al suo esterno.
Dice Farhat: “Una delle maggiori difficoltà nel fare un film in cui si usano diverse strutture è mantenere la continuità, il look e lo stile in tutta la lavorazione La Bazelevs non solo lavora in tutta la Russia, ma nel mondo. Gli effetti visivi erano divisi fra varie strutture, alcune delle quali si sono occupate del modeling, altre del texturing, dell’animazione e via dicendo. Quindi la Bazelevs ha creato una sorta di ‘canale’ digitale, un sistema di gestione del valore digitale in cui era possibile seguire e paragonare le diverse riprese del film. Le strutture hanno lavorato in stretta collaborazione, come un’unica società.
Un effetto curato dalla Bazelevs, tuttavia, è stata la creazione dei sosia stunt generati al computer. Nonostante l’insistenza di Bekmambetov di girare la maggior parte della storia come se fosse vera, ci sono certe scene (la realtà della modalità assassina e le sequenze d’azione come correre sui tetti dei treni in corsa) che non potevano essere in alcun modo girate, persino con l’aiuto dei migliori stunt e l’uso più sofisticato di cavi e attrezzi. Quindi quelle scene hanno avuto bisogno della creazione di ‘stunt digitali’ attraverso il cyber-scanning.
Il cyber-scanning è un’enorme macchina fotocopiatrice tridimensionale, che ruota intorno all’attore (per circa 15 secondi) e crea un modello in 3-D di quella persona. Il modello è trasferito al computer in CG, quindi deve essere “ultimato” (inserendo un sistema di muscoli e scheletro e texturing l’esterno) e dotato di guardaroba (anch’esso scannerizzato). La tecnica deve quindi apprendere il modo in cui l’attore – e il sosia stunt – si muovono. Il risultato è un sosia digitale che non esita a lanciarsi nelle più rischiose peripezie.
Oltre alle cineprese di alta qualità, Bekmambetov ha messo a punto una tecnica utilizzata in diverse sequenze, in particolare per l’inseguimento del treno sopraelevato. Il regista e il direttore della fotografia Admundsen hanno utilizzato una serie di cineprese sincronizzate di 35mm su una lastra speciale in grado di ruotare a 180°. Le lenti della cinepresa si muovono per catturare il piano superiore del treno mentre questo sfreccia attraverso Chicago, sovrapponendo le inquadrature per produrre una visione continuativa. Quando queste immagini vengono unite a quelle degli attori che hanno recitato davanti a uno sfondo verde, il risultato è una scena con una texture cilindrica o sferica e una visione ininterrotta dell’azione, che si svolge su un treno che corre alla massima velocità.”
Conclude Farhat: “Questa tecnica ci ha dato molta libertà di movimento. Generalmente si utilizzano una serie di fotografie che si mettono insieme, ‘congelando’ l’azione e ruotando il punto di vista. Ma in questo caso, abbiamo utilizzato il materiale girato. È stata una delle sequenze più difficili del film perché bisogna inserire gli attori veri all’interno di un mondo che non esiste realmente”.
Si potrebbe dire che creare un mondo credibile che in realtà non esiste sia la specialità di Timur Bekmambetov – anche se il regista subito risponderebbe che quel mondo presenta una lontana somiglianza con il nostro, ma che è stato modificato, distorto ed esaltato.
Il produttore Marc Platt spiega: “Spero che il pubblico trovi il film spettacolare e originale. Il pubblico deve essere motivato ad andare al cinema, dove vivrà un’esperienza particolare e totalmente visionaria. E questo è quello che abbiamo cercato di fare”.
Angelina Jolie commenta: “Penso che la cosa bella di James nel ruolo di un eroe d’azione è che non è una star di questo genere, e quindi la gente potrà facilmente identificarsi con lui, chiedendosi: ‘Se fossi in lui, se la mia vita facesse schifo come la sua e a un certo punto scoprissi di avere poteri inimmaginabili, cosa farei?’ James mi ha stupito. In realtà il film è più incentrato sulla storia di Wesley, che non sulle sue imprese eroiche. James rappresenta l’uomo comune e sarà un vero piacere osservarlo sul grande schermo”.
Ma come si sente l’uomo comune che diventa un eroe? James McAvoy dichiara: “Non credo che farò un altro film d’azione a breve termine. Con 'Wanted' ho appagato il mio lato adolescenziale. Mi sono molto divertito, è stata un’esperienza fantastica”.
Timur Bekmambetov conclude: “Wanted racconta la storia di un uomo comune che scopre un mondo molto diverso, un mondo che era lì, al suo fianco, ma che lui non riusciva a scorgere. Come succede a volte nel proprio quartiere, dove si abita da anni, ma di cui non si conoscono tutte le strade o i palazzi. Poi un bel giorno giri l’angolo e scopri qualcosa. Anche Wes non sapeva che esistesse un altro mondo. E ora che lo sa, cosa farà?”.


Carlo Coratelli
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