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I risultati del sondaggio DCU: Decisions: Decidi tu

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Pochi giorni fa si è concluso sul nostro forum il sondaggio nato da DCU: Decisions, una miniserie in uscita tra settembre e ottobre che vedrà i supereroi DC prendere una posizione politica su alcuni candidati fittizi in vista delle presidenziali di novembre. È dunque arrivato il momento di tirare le somme e di presentare i risultati del voto degli utenti del forum.

Il sondaggio presentava sedici personaggi, dai più importanti ad alcuni minori, e quattro opzioni di voto: 1) democratico; 2) repubblicano; 3) indipendente; 4) inespresso/apolitico.
Va precisato che, come si desume dai commenti nelle varie stanze del sondaggio, molti utenti hanno reinterpretato alcune di queste opzioni di voto, in particolare l’opzione “indipendente”: come chiarivamo nel vademecum, nelle nostre intenzioni questa si riferiva ad un candidato indipendente (cioè che non facesse parte dei due maggiori partiti). Gli utenti hanno invece spesso rielaborato questa opzione come sinonimo di indipendenza da un qualsiasi indirizzo politico, come un “uscire dalle regole”. Ma alcune rielaborazioni non proprio aderenti alla realtà politica statunitense sono state fatte anche sulle altre opzioni.
Ma vediamo nel dettaglio i risultati del voto (le percentuali verranno arrotondate).


«Sicuro, non ci piove!» (Forse solo un po’)

C’è tutta una serie di personaggi la cui posizione politica è risultata abbastanza netta dal voto. Personaggi il cui orientamento non è mai stato un mistero nelle storie, e che non potevano che risultare in un certo modo.
Di questi, Freccia Verde è di sicuro il più identificabile: da sempre ultra-liberal, la maggioranza assoluta dei voti (58%) lo ha posizionato in area democratica. Ma una consistente fetta di votanti (il 29%, un terzo) lo ha identificato come indipendente: la cosa probabilmente si spiega con la sua insofferenza alle regole e il suo idealismo estremo; oppure può anche essere dovuta, in questo caso, a un’interpretazione corretta dell’opzione “indipendente”, vale a dire un posizionamento politico a favore di un candidato indipendente (che spesso in America equivale a posizioni, appunto, ultra-liberal).
Altro personaggio su cui non potevano esserci troppi dubbi è il bellicoso Hawkman. Il thanagariano si piazza con una percentuale bulgara (quasi l’83%) in campo repubblicano, lasciando le altre opzioni a rosicchiare percentuali irrisorie. Di certo, l’essere un “falco” non solo nel nome e nel costume ha una funzione fondamentale in questa attribuzione d’orientamento politico.
Un altro falco repubblicano (intorno all’81%) è la Lanterna Verde Hal Jordan. Il suo inquadramento militare deve giocare un ruolo fondamentale in questa visione del personaggio. Ma più ancora, forse, questo ruolo è giocato da un certo modo di Jordan di vedere le regole e l’autorità, e ancor più dal suo modo di tagliare in maniera netta bene e male.
D’altra parte, il suo compagno di squadra, la Lanterna Verde John Stewart, anche lui poliziotto galattico nell’ambito di un’organizzazione pseudo-militare, si caratterizza senza tanti dubbi (73%) come democratico. Probabilmente in questo senso ha significato qualcosa la sua appartenenza etnica (gli afroamericani votano in prevalenza democratico) e la sua storia personale. Tuttavia, forse proprio l’appartenenza al Corpo delle Lanterne Verdi gli conferisce anche una discreta quota (17%) di voti repubblicani.
Pressappoco sulle stesse percentuali Mr. Terrific. Pur racimolando un quinto dei voti (21%) in senso repubblicano, l’affermazione come democratico è netta (un abbondante 74%). Anche in questo caso, oltre al livello di istruzione del personaggio (negli States il voto di cittadini con elevato titolo di studio è alto per i democratici), deve aver giocato un ruolo fondamentale l’appartenenza etnica.
Altro personaggio che non lascia spazio a tante discussioni è Flash (Wally West). Il ragazzo è dato decisamente come democratico (arrivando a toccare l’80% e raccogliendo percentuali trascurabili per le altre opzioni). Si potrebbe pensare che questo giudizio sia basato proprio sul suo essere giovane, senza pregiudizi, pacifico, ecc.
Infine, forse un ragionamento analogo a quello fatto per Flash è valso per Nightwing. L’emancipata ex-spalla di Batman raccoglie il 72% delle opinioni come democratico, mentre si ferma ad un magro 14% come repubblicano e ad un poco significativo 10% come indipendente.




Gli alienati (anche se…)

C’è poi una categoria di personaggi che sono giudicati in prevalenza come non interessati alla politica (opzione “inespresso/apolitico”). Tuttavia, l’affermazione di questo disinteresse non è mai di proporzioni stratosferiche. In tutti i casi, in termini percentuali, l’opzione apolitica è seguita a ruota da una delle altre che è spesso spiegabile in riferimento alle caratteristiche psicologiche, più che sociali, di questi personaggi.
È il caso di Martian Manhunter. Il suo essere alieno (a dire il vero al pari di Hawkman…) lo fa percepire come distaccato dai problemi politici degli Stati Uniti (che pure sono il posto in cui vive da tempo). J’onn J’onzz è visto più che altro come uno di passaggio, che “col cuore” è rimasto altrove. Allo stesso tempo, a fronte dell’affermazione come apolitico (49%), una consistente parte di voti (35%) gli sono stati attribuiti come democratico. La visione dei votanti, a tal riguardo, è quella di un personaggio vicino agli emarginati (essendo lui stesso un emarginato), portatore in un certo senso di una “solidarietà” sociale.
Allo stesso modo, lo status divino dello Spettro, la sua trascendenza, lo fa vivere come un personaggio per cui la politica è insignificante, non merita interesse (per il 49% dei votanti). Ma per un altro terzo dei voti (33%), lo Spettro è collocabile in area repubblicana. Forse proprio la sua natura divina e la sua funzione giudicante gli conferiscono, agli occhi di alcuni, un’aura conservatrice, quando non autoritaria.
Ultima alienata, ma né per natura divina né perché aliena (anche se effettivamente tale è), è Supergirl. In questo caso tutto ruota attorno alla sua giovinezza e “innocenza”: sia per la sua affermazione come apolitica (52%), sia per la sua caratterizzazione come democratica (31%). Se nel secondo caso si potrebbe fare un discorso simile a quello fatto per Nightwing e Flash, nel primo è piuttosto vista come troppo giovane per interessarsi di politica (o al limite per capirci qualcosa…).




I super-partes (o omnia partes)

Ci sono due personaggi, non a caso simili tra loro, che non sono stati chiaramente identificati, anche se in modo vagamente differente tra loro.
Il primo di questi, come era in certa misura prevedibile, è Superman. Superman è stato considerato un po’ tutto: perfettamente pari come democratico o repubblicano (in entrambi i casi 37%), ma anche abbondantemente “apolitico/inespresso” (21%), dove probabilmente l’accento andrebbe su “inespresso”. Curioso che in pochissimi (4,5%) lo abbiano classificato come indipendente. Evidentemente Superman è un personaggio difficilmente definibile dal punto di vista politico, ma che di sicuro non riesce ad esprimere una posizione “fuori dal coro” (da qui i bassi valori come indipendente).
Nel caso di Capitan Marvel, invece, si combatte alla pari (33%) tra repubblicano e “apolitico/inespresso”, dove questa volta l’accento potrebbe andare su “apolitico”. Nel primo caso, presumibilmente è il richiamo a valori tradizionali e conservatori a catalizzare il voto; nel secondo, invece, è il fatto che (come per Supergirl) Capitan Marvel è di fatto un ragazzino, lontano dalla politica. E in ogni caso si potrebbe considerare troppo “importante” per spendersi in un senso piuttosto che un altro. Comunque va rilevato come un’ampia percentuale (23%), non troppo inferiore alle precedenti, sia attribuita all’opzione “democratico”, mentre per “indipendente” si raggiunge un non trascurabile (in questo caso) 10%. Il quadro generale per questo personaggio è un voto disperso e distribuito in maniera abbastanza omogenea su tutte e quattro le opzioni, e che non fornisce un esito netto e chiaro su come Capitan Marvel, agli occhi dei lettori, si sia imposto sotto il profilo politico.




«Ah, queste donne… chi le capisce?»

Qui ci arrischieremo a un’interpretazione ardita del voto. Partiremo dall’ipotesi, non verificata e frutto del senso comune, che a votare siano stati nella stragrande maggioranza dei casi dei maschi, e che si siano trovati a disagio a comprendere la psicologia femminile. Perché dall’esito delle votazioni, ciò che esce è un po’ di confusione, con risultati poco chiari e in alcuni casi contraddittori. A vedere le varie percentuali, si direbbe che questi casi sono come i precedenti (Superman e Capitan Marvel). Ma smettendo di vedere e cominciando a guardare, si nota che a questi risultati non corrisponde, come nei casi precedenti, una spiegazione coerente con il personaggio e con la sua storia.
Il risultato più netto (relativamente) è quello di Wonder Woman. La bella amazzone si presenta per la maggioranza come democratica, ma solo per un timido 48% dei votanti. Un risultato insidiato da un consistente 29% repubblicano. Dai commenti lasciati sul forum emerge che la Wonder Woman democratica è quella femminista e pacifista (in teoria). Ma contemporaneamente c’è una visione piuttosto marziale del personaggio che la caratterizza come repubblicana. Ci permettiamo di citare, come esempio, il commento di un utente: “Non saprei. Penso che la parte femminista sovrasti le altre. Democratica.”. Come se si facesse fatica a identificare il personaggio, se non come un assemblaggio di “parti”. D’altronde, anche le altre due opzioni, in rapporto alle prime, presentano percentuali non insignificanti (“indipendente” intorno al 15%, “inespressa/apolitica” sul 7%).
Ancor più lampante il caso di Power Girl. Seppure c’è una leggerissima prevalenza di voto repubblicano (quasi 35%), questo si discosta talmente poco da quello apolitico (30%) e democratico (22%), da causare una dispersione del voto che è sintomo di forte indecisione (che anche in questo caso traspare dai commenti degli utenti).
Catwoman presenta invece una particolarità. Selina Kyle è vista come una donna completamente fuori dagli schemi e dalle regole, e questo si traduce in un posizionamento prevalentemente apolitico (27%) o indipendente (quasi 33%, ma nel senso di “indipendente” fortemente rielaborato dai votanti di cui si è detto in apertura). Tuttavia, nonostante questo che, seppur con qualche contraddizione, parrebbe essere un risultato chiaro, la maggioranza relativa dei voti (quasi 35%) è stata conferita all’opzione “democratica”, che invece indica una precisa idea politica. Alla fine anche in questo caso si assiste a una dispersione abbastanza omogenea del voto e l’unica indicazione veramente chiara è che Catwoman non può essere repubblicana (poco meno del 6%): su cosa però effettivamente possa essere, i lettori sono piuttosto divisi.




«Batman è un "fascistone"!»

Un commento a parte merita Batman, il personaggio che ha attirato più voti. Anche qui il voto risulta abbastanza diluito tra le quattro opzioni. La maggioranza relativa (40%) vede Batman come repubblicano. Segue un Batman indipendente (28%), democratico (17%) e infine apolitico (14,5%). Tralasciamo di commentare gli ultimi due risultati (pur consistenti).
Il Batman indipendente è con ogni evidenza quello che rompe le regole, o meglio che ne impone di sue, infischiandosene di fatto dell’autorità e della legge, se questo gli è di ostacolo al compimento della sua missione.
Il Batman repubblicano, invece, è quello che usa la violenza per far rispettare la legge e l’ordine, anche se per fare ciò deve passare sopra alcuni diritti quesiti: questa, come emerge da molti commenti degli utenti, è la visione del personaggio. Tuttavia, in questo caso si fa un paragone improprio tra la destra americana (i repubblicani) e una certa destra di stampo europeo, le quali in realtà non coincidono e anzi possono essere fortemente differenti. Il caso di Batman (ma per certi versi anche quello di Hal Jordan) è quello in cui più gli utenti si sono riferiti alla propria realtà politica, piuttosto che a quella americana: considerare la destra come la parte politica che ha a cuore ordine e sicurezza è del tutto fuorviante se si pensa al caso americano (oltre ad essere uno stereotipo anche in Europa, seppur con qualche attinenza in più alla realtà). Negli Stati Uniti sono proprio temi come questi che più catalizzano la formazione di maggioranze trasversali a tutte le posizioni politiche.
Per quanto riguarda l’Uomo Pipistrello, si è invece focalizzata l’attenzione su questa distinzione non proprio corretta e si è sorvolato, salvo alcuni casi, sulla concezione religiosa, di politica sociale, possesso delle armi, ecc. proprie del personaggio.



In ogni caso, sperando di avervi divertiti, non ci resta che attendere l’uscita della miniserie, per vedere finalmente la posizione politica definitiva che assumeranno i vari personaggi.


Valerio Coppola
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