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Hellboy II, script del film

La recensione qui proposta si riferisce allo script del film realizzato da Guillermo Del Toro. L’adattamento cinematografico di Hellboy II, diretto dallo stesso Del Toro, e intitolato The Golden Army, presenta nel suo cast, tra gli altri, Ron Perlman (Hellboy), Selma Blair (Liz Sherman), Doug Jones (Abe Sapien), Jeffrey Tambor (Manning), John Alexander (Johann Kraus).

Hellboy II: The Golden Army

Dopo quattro anni dal suo debutto sul grande schermo, ritorna nelle sale cinematografiche Hellboy, la creatura partorita dalla mente di Mike Mignola, e insieme a lui anche i suoi compagni del BPRD (Bureau for Paranormal Research and Development) e le tipiche ambientazioni del fumetto, in cui realtà e fantasia si trovano fusi alla perfezione.

Analizzando la sceneggiatura del film, l’impressione che se ne trae è, senza dubbio, positiva. Infatti, vuoi perché Hellboy è un personaggio poco inflazionato, o perché è un eroe atipico a priori, o perché è uno degli adattamenti cinematografici più fedeli al fumetto da cui è ispirato, o magari semplicemente perché le sue storie sono sempre ricche di spunti interessanti e mai banali, sta di fatto che il lungometraggio dedicato a questo demone buono ha tutte le carte in regola per far divertire gli spettatori.

Il film si apre rievocando una Manhattan oscura e umida e caratterizzando le prime scene con un misto di azione, abili inquadrature, colpi di scena e un tocco di humor (quasi sempre ad appannaggio di Hellboy).
L’azione prende le mosse dalla Blackwood Action House, un edificio dove vengono messi in asta beni archeologici di inestimabile valore. Uno dei pezzi battuti ha qualcosa di speciale: si tratta infatti di un oggetto appartenuto a un’altra civiltà, da tempo scomparsa. O almeno così si credeva.
Ed è proprio quell’oggetto ad attirare l’attenzione dell’uomo misterioso che compare nelle prime scene e che si configura come l’antagonista per eccellenza di questo secondo film dedicato a Hellboy. Quest’uomo riesce a impadronirsi dell’oggetto e si sbarazza dei presenti in modo davvero poco piacevole, ricorrendo all’aiuto di piccole e fameliche creature che divorano l’intero pubblico.
Gli agenti del BPRD vengono mandati a investigare sul campo. Prima però Hellboy deve appianare le sue questioni di coppia con Liz, e promettere a Manning che, una volta tanto, sarà discreto nel corso di questa operazione.
Particolare non di poco conto questo, visto che una delle sottotrame di questo film verte proprio sulla presentazione (prima casuale e poi orchestrata ad hoc) dei membri del BPDR alla stampa e al grande pubblico. Hellboy e i suoi compagni quindi escono allo scoperto. E l’accoglienza non sarà sempre calorosa…
Ma chi è l’uomo misterioso che si è impossessato del prezioso oggetto?
Sembra che la razza umana non sia la sola ad abitare il territorio di Manhattan: da tantissimo tempo, nascosti tra le pieghe della realtà, vivono infatti elfi, nani, troll e goblin. Dopo un periodo di sanguinose e dure guerre combattute tra l’esercito degli umani e quello composto dalla altre razze capeggiato dal Re Balor, quest’ultimo decise di stabilire un patto di non belligeranza con la razza umana. Eppure, proprio uno del loro popolo (la figura misteriosa, il figlio di quel re, il principe Nuada), ha deciso di rivedere la posizione delle parti in causa. Egli ritiene che questa tregua sia indegna per le condizioni imposte alle altre razze dagli umani, pensa che la razza umana si meriti di essere soppiantata e per farlo, sembra disposto a qualsiasi cosa. A tutto questo si aggiungono lotte dinastiche, amori che sbocciano fra appartenenti a razze diverse, una principessa in fuga, un Hellboy ferito a morte proprio dal Principe Nuada, e il cosiddetto esercito d’oro (che dà il titolo al film), l’arma definitiva grazie alla quale Nuada cercherà di conquistare il mondo… sempre che i membri del BPRD non riescano a fermarlo prima grazie anche all’aiuto della principessa sorella di Nuada, di cui Abe si è innamorato.

“The Golden Army” si mette inoltre in evidenza per l’introduzione di un nuovo personaggio già visto sulle pagine del fumetto, Johann Kraus, benché la sua origine venga leggermente rivisitata. Johann fa qui la sua comparsa come ulteriore membro del BPDR, ma gli viene anche affidato l’incarico di migliorare l’immagine pubblica del Dipartimento dopo le recenti performance di Hellboy. E il nostro amico cornuto non prenderà proprio bene questo nuovo arrivo, specie se si considera la simpatia provata da Liz per Johann.

Guillermo Del Toro dà vita a un film in cui la caratterizzazione dei vari personaggi è molto curata: ciascuno infatti conosce il suo personale momento di gloria e di difficoltà. Grazie a tutto questo e alla presentazione di situazioni stereotipate ma comunque valide (con protagonista-antagonista-oggetto del desiderio e presenza più o meno fissa di un aiutante che agevola il raggiungimento dello scopo), ne escono figure a tutto tondo molto più “umane” di quello che l’apparenza potrebbe far pensare.
Lo spettatore appassionato sa che tipo di personaggio sia Hellboy, e può quindi facilmente immaginarsi quali situazioni e antagonisti troverà nel corso del film, eppure la maestria degli autori sta proprio nel saper sfruttare al massimo quegli elementi di mistero e sovrannaturale che distinguono la saga (artefatti mistici, mondi paralleli, razze diverse, creature inimmaginabili, leggende a cavallo tra storia e finzione, archeologia fantastica), presentandoci di volta in volta qualcosa di inaspettato e sempre più spaventoso, e intercalando l’elemento fantastico nella vita di tutti i giorni.

La chiusura del film rivela interessanti colpi di scena su quello che sarà il futuro del BPDR. Già, perché è evidente che ci sarà anche un terzo capitolo della saga di Hellboy, stando alle immagini che chiudono questo lungometraggio. E da quanto sembra la prossima volta ritroveremo certe ambientazioni già incontrate nel corso del primo film, con i nazisti intenti a dominare il mondo grazie alle loro invenzioni fantascientifiche.
Il film è dato in uscita negli Stati Uniti per l’11 luglio del prossimo anno.



Matteo Mezzanotte
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